L’Ippocampo Edizioni, casa editrice: dai libri illustrati a quelli per ragazzi sino al manuale che ha rivoluzionato il modo di parlare di sesso. Intervista
Nata dalla passione di una famiglia che ha le sue radici per metà in Italia e per metà in Francia, L’Ippocampo è specializzata in libri illustrati. Sebastiano Le Noel, editore e art director della casa editrice, è il figlio dei fondatori e ci ha raccontato che l’attenzione maniacale all’estetica e al contenuto in ogni libro pubblicato sono fondamentali per raggiungere il pubblico e creare un prodotto di qualità. C’è però una cosa che deve essere coltivata sin da piccoli: l’educazione all’occhio. E se pensate che il catalogo de L’Ippocampo comprenda solo libri per ragazzi vi sbagliate. Vi dice qualcosa Club Godo?
Partiamo dalle origini: L’Ippocampo nasce nel 2003 a Genova. Chi sono i fondatori e qual era il progetto iniziale?
L’ippocampo è una casa editrice a conduzione familiare creata dai miei genitori Patrick Le Noel e Giuliana Bressan.
Mio padre è stato direttore commerciale di varie case editrici francesi di primo rango e per questo abbiamo traslocato continuamente. Spesso a me e alle mie sorelle veniva comunicato il cambio città di punto in bianco, ci spostavamo nell’ignoto e sceglievamo una nuova casa decidendo all’unanimità. Così è successo anche con L’ippocampo. Un giorno, a pranzo, mio padre annuncia che sta per creare una casa editrice e ci mettiamo a scegliere un nome tutti insieme. Siamo partiti dagli animali e siccome siamo tutti grandi amanti della Grecia, è saltato fuori L’ippocampo. Ne ho disegnato il logo a 15 anni. Da un libro siamo arrivati a circa 80 all’anno. Il progetto di mio padre è sempre stato quello di posizionarsi sull’illustrato, di selezionare i migliori progetti dei nostri partner francesi e inglesi e, grazie alla sua esperienza, entrare sul mercato con una grande potenza commerciale sulle librerie indipendenti, che ci hanno sempre sostenuto.
Dopo oltre 15 anni sul mercato, qual è l’aspetto sul quale non siete disposti a scendere a compromessi?
Senza dubbio la qualità, sotto tutti i punti di vista. Nel corso degli anni abbiamo puntato sempre più in alto per quanto riguarda l’estetica e soprattutto il contenuto. Mia madre Giuliana Bressan con mia sorella Edvige e mio cognato Simone si occupano in maniera maniacale dell’editing. Una tale soglia d’attenzione non è così scontata al giorno d’oggi e reputiamo sia una grossa responsabilità per un editore.
La vostra casa editrice è celebre per i libri illustrati. Cosa si nasconde dietro questa scelta?
Prima di tutto la passione: in famiglia c’è sempre stata grande attenzione all’arte, all’estetica. Un’educazione all’occhio che ci ha inculcato mio padre sin dalla prima infanzia. Dal punto di vista strategico il ramo dell’illustrato risponde a logiche diverse dalla letteratura, già molto affollata. Credo che mio padre abbia visto una buona opportunità di posizionamento sul mercato: libri di qualità a un prezzo accessibile.
L’estrema cura, anche a livello grafico, dei vostri libri è una cifra che vi caratterizza. Quanto conta questo aspetto per voi?
Come già detto in precedenza c’è per noi l’esigenza di far sempre meglio. La qualità è difficilmente imitabile e rende unici, oltre che gratificarci.
L’Ippocampo pubblica molti libri per ragazzi: qual è il peso all’interno del vostro catalogo? E qual è la ragione che vi guida nella scelta dei titoli?
Il catalogo ragazzi rappresenta circa metà del fatturato e della produzione, ci siamo specializzati sulla non fiction illustrata. E qui entra ancora in gioco mia madre Giuliana Bressan, che è stata maestra per molti anni, una tradizione che è passata da madre a figlia nella mia famiglia italiana. La scelta è quella di abbinare un contenuto qualitativo a una grafica di buon gusto, che piaccia al bambino. È necessario trovare un grande equilibrio in tal senso.
Quali sono i gusti dei lettori più giovani negli anni Venti?
Non saprei rispondere a questa domanda. Penso che il gusto appunto si formi, è un’educazione all’occhio che va messa in atto. Bisogna costruire una certa sensibilità agli accostamenti cromatici, all’arte e all’armonia, non è una cosa che viene sempre spontanea.
Credo sia molto importante introdurre il senso estetico presto. L’importante è anche capire la sensibilità del bambino e non imporre, soprattutto riguardo ai contenuti.
Collaborate con docenti e alunni? Fate corsi per bambini o laboratori di lettura per i più piccoli?
Al momento non è molto possibile purtroppo, ma in passato ci è capitato di farlo su certi titoli. Molte librerie che ci stimano scelgono i nostri libri per realizzarli e sono bravissimi a farlo. Sono una realtà fondamentale, per noi il rapporto con loro conta tanto e si è saldato negli anni.
Fiori, frutta, animali: i vostri libri sono un inno alla natura. Quanto conta oggi in editoria la filosofia green?
Non seguiamo proprie filosofie o correnti di pensiero. Semplicemente ci piace condividere libri che ci hanno fatto innamorare e cerchiamo sempre di stupire librai e il pubblico. La natura in tal senso è un’ottima ispiratrice.
Molti dei vostri libri sembrano essere un aiuto a vivere meglio e a trascorrere in maniera più consapevole e felice il proprio tempo. È uno dei vostri obiettivi?
Quando un nostro libro riesce a dare un piacere di lettura e visivo ne siamo onorati.
Parliamo di Club Godo, una sorta di manuale illustrato che ricorda ai lettori che nel sesso c’è molto di più della semplice penetrazione. Come è stato accolto dal vostro pubblico?
Su Club Godo, un libro davvero geniale e divertente, il nostro team ha fatto un lavoro strategico di comunicazione notevole. Il successo era tutt’altro che scontato e ci ha dato grandi soddisfazioni. L’approccio molto easy del libro è piaciuto molto credo, chiunque lo legga è messo a suo agio. Una ventata d’aria fresca.
Come si fa a pubblicare sotto la stessa etichetta un manuale che parla di piacere sessuale, libri illustrati per ragazzi, testi dedicati al giardinaggio e risultare comunque coerenti?
Questo è una grande sfida in effetti. Difficile dire se ci riusciamo sempre. Il fil rouge rimane sicuramente l’illustrato. La nostra particolarità è quella di proporre due programmi novità, uno in primavera e uno in autunno, come fossero delle collezioni. C’è un ragionamento, un equilibrio che di volta in volta tentiamo di trasmettere col singolo programma, i cui titoli vengono svelati contemporaneamente, sempre nell’ottica di stupire.
a cura di Barbara Rossi