Un racconto e una vignetta #6: Frufrù
Entrò nel nuovissimo e sgargiante negozio per animali appena inaugurato. Soldi ne aveva, marito e figli no, pertanto riversava l’amore di cui era capace e le risorse di cui disponeva sul cucciolo, che riteneva dotato di coscienza. Magnificata dalla pubblicità come la mecca degli zoofili, la bottega tutta neon e colori fluo esibiva, sulle mensole laterali di lunghi corridoi tirati a lucido, un caleidoscopio di accessori esclusivi, dai collari con brillanti a diciotto carati alle lettiere con sabbia delle Barbados.
Si avvicinò al bancone tenendo al guinzaglio la bestiola, stordita da una miriade di segnali luminosi che, concepiti dalle più agguerrite multinazionali che commerciavano prodotti per i più estroversi multimiliardari, ammiccavano sia ai padroni sia ai loro pupilli. Il commesso l’accolse con un ampio sorriso.
«Buongiorno signora, in che posso servirla?»
«Buondì caro, cercavo delle pietanze raffinate per il mio Frufrù.»
L’addetto si sporse per capire taglia e razza: «Bell’esemplare, complimenti! Abbiamo proprio ciò che fa per lui». Così dicendo estrasse da un cassetto un album pieno di etichette dalle scritte svolazzanti. «Sa, negli ultimi anni la scienza gastronomica si è spinta oltre i limiti dell’immaginabile.»
«Me ne accorgo.»
«Ecco dunque, dal nostro ricco campionario i fusilli liofilizzati con vongole, crema di cipolla e germogli; polpettine tonno e ricotta in scatola; lasagne essiccate al sugo vegetale, tipo morbido e tipo croccante; torta menta e cioccolato polverizzata da rivificare con una spruzzata di acqua o, alternativa che consigliamo, di latte di cocco che possiamo venderle a parte a prezzo conveniente.»
«Però…»
«Infine, non ci crederà: caffè e ammazzacaffè, dalla grappa alla sambuca, da somministrare in piccole dosi con apposito poppatoio.»
Titillata dal ventaglio delle offerte, puntò lo sguardo in basso, incontrando gli occhi glaciali di Frufrù. Scoccò un baciotto rumoroso al suo indirizzo, scodinzolando di gioia per l’imminente acquisto. Felice per l’imminente vendita, anche il commesso scodinzolò. Frufrù, invece, rimase impassibile: considerava le esuberanti smancerie dei cani verso gli umani un irresponsabile tentativo di sconvolgere l’ordine naturale delle cose.
Luca G. Manenti
L’autore
Luca G. Manenti è nato nel 1974 in un paese della bassa padana, ma da tempo vive a Trieste. Quando non scrive di storia scrive racconti. Ne sono apparsi su Rivista Blam, Coye, Clean, Il Mondo o Niente, Salmuria, Smezziamo, La nuova carne, Neutopia. Altri arriveranno.
Il vignettista
Alessandro Lippolis (aka il.vignettista.amatoriale) studia scrittura alla Scuola Holden ed è un ragazzo nato assieme al nuovo millennio. Il millennio, con le sue innumerevoli disgrazie, non lascia spazio all’ottimismo. Il ragazzo, con i suoi disegni dolorosamente amatoriali, tenta comunque di far sorridere