Il racconto del mercoledì: Verso la libertà di Alberto Lucchini
Sento che sto per farcela.
Quel momento è arrivato. Quel momento che tutti noi aspettiamo da sempre, da quando veniamo creati. Il percorso è appena iniziato, sarà lungo e faticoso, ma il pensiero di raggiungere finalmente quell’enorme spazio aperto e sfuggire dall’angusto posto in cui sono mi dà una grande forza. Una rinfrescante e purificante ondata d’acqua che mi sbatte addosso, sentirsi di non appartenere più a nessuno ed essere finalmente libero. Questo c’è alla fine del mio viaggio. Ed è per questo che lo affronto pieno di eccitazione. Forse rincontrerò qualcuno, qualche faccia nota. Chissà.
Dura la vita. Sempre a dirci che siamo qualcosa di spiacevole, di impresentabile, utili solo per esigenze altrui. E noi niente. Rinchiusi come in una prigione, senza dignità. Ora io scappo perché questo è il nostro destino: scappare, andare e prendersi i propri rischi.
Ho sentito anche di storie tristi. Amici che non sono riusciti a raggiungere quella libertà tanto sognata, persi in posti inusuali o addirittura svaniti, come schiacciati contro un muro. Un enorme ostacolo. Non importa. Il viaggio mi carica sempre di più di speranza perché so che ce la farò. È un periodo buono questo e sono fiducioso.
Cosa ne sarà di me?
Sicuramente comincerò a godermi quel senso di benessere che ti dà la libertà e che già comincio a sentire, a percepire. Girare pagina e affrontare nuove sfide: questo deve fare ognuno di noi. Questa è la nostra vita. Sento un grande vortice che mi trascina, vengo sbattuto come ci fosse un terremoto e capisco che ci siamo. Sapevo che il viaggio non sarebbe stato agevole, quindi non devo spaventarmi.
Quel gran vorticare si fa sempre più intenso e vengo letteralmente spinto e comincio a scivolare verso il basso. Mi faccio forza. In molti mi hanno raccontato le loro esperienze e questo so che è il momento più cruciale. Vengo preso e sbattuto da più parti. Cerco di reggermi ma desisto perché sarebbe un grave errore. Allora chiudo gli occhi e mi faccio trascinare.
Più rapido (la libertà).
Sempre più rapido.
Ora non posso più tornare indietro (la libertà).
wooooooooooo
wooooooooooooo
woooooooooooooooo
wooooooooooooooooooo
woooooooooooooooooooooo
wooooooooooooooooooooooooooo
PLOF.
Finalmente libero.
Alberto Lucchini
Foto by @juli_analogue
Seconda foto: dalla serie della costa, Pinamar (Costa Atlantica, Argentina), gennaio 2015 di @juli__analogue (Instagram).
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