Il racconto del mercoledì: La cena di Alberto Popolla
Sbatteva le uova con violenza, quasi volesse ucciderle. Una frittata di rabbia, di rancore. Ogni tanto aggiungeva un pizzico di sale e pepe. E lasciava riposare. Controllava l’acqua sul fuoco ma ancora non bolliva. Prese la griglia e la mise su un altro fornello, a fuoco basso.
Sapeva che la tradiva. Spesso tornava tardi a casa con scuse ridicole. La mattina per andare al lavoro si vestiva con cura. Camicie eleganti, jeans scuri, scarpe da ginnastica e i suoi soliti cravattini neri. Con lei invece era sempre trascurato, sporco, sciatto. La sera, dopo cena, si sedevano sul divano, televisore acceso. Di solito lui andava a letto prima di lei. Quando poi entrava in camera da letto lo trovava già addormentato. Non lo facevano da molto tempo. Due, tre, forse quattro anni. Non se lo ricordava più.
Riprese a sbattere le uova. Con la forchetta tirò su il liquido e vide che era fluido al punto giusto. L’acqua stava per bollire. Accese il fuoco sotto il ragù. Poi andò in bagno e, dal sacco dei panni sporchi, prese alcune camicie e due paia di jeans. Tornò in cucina e mise tutto in lavatrice. Andò in camera da letto e, dall’armadio, prese alcuni cravattini, due neri e uno verde scuro. Tornò in cucina, alzò il coperchio della pentola e vide l’acqua, finalmente, bollire. Gettò i cravattini all’interno e li rigirò con un forchettone di legno. Poi prese la capsula per il detersivo e la riempì con le uova sbattute. La mise all’interno della lavatrice e la avviò. Tornò di nuovo in camera da letto e, dalla cassettiera, tirò fuori un paio di boxer. Li guardò attentamente, ne sentì la consistenza del cotone. Li portò con sé in cucina e li mise sulla griglia ormai bollente. Fecero un po’ di fumo e un suono sinistro. Sopra versò una goccia d’olio e sale. Li rigirò un paio di volte fino a farne uscire fuori una serie di striature nere. La lavatrice stava caricando l’acqua e si apprestava a fare un lavaggio rapido. Scolò i cravattini e li mise nella padella con il ragù. Girò più volte con difficoltà, sporcando il pianale. Mise tutto in un piatto fondo. Poi, con cura e attenzione, prese i boxer dalla griglia e li adagiò per bene su un piatto piano. Ancora olio, aceto balsamico e pepe. Prese i due piatti e li mise in tavola, con forchetta, coltello e bicchiere. Guardò con soddisfazione la cena che aveva preparato e sospirò.
Esausta, si stese sul letto in attesa del marito.
Alberto Popolla