Costruire una macchina del tempo? È possibile, ma servono tre cose: «Il proiettore del tempo perduto» è il racconto di Marcello Finiguerra

 Costruire una macchina del tempo? È possibile, ma servono tre cose: «Il proiettore del tempo perduto» è il racconto di Marcello Finiguerra

Illustrazione di Vanessa Latartara

Se inventate una macchina del tempo, ci sono tre regole che dovete assolutamente rispettare.

Uno: non costruite mai una macchina del tempo. È l’unico modo per evitare che le cose vi sfuggano di mano. Perché lo faranno. Credetemi.

Due: se proprio dovete costruirla, fatelo nel modo più complicato possibile. Locomotiva, cabina telefonica, capsula di vetro, non importa; purché serva un dottorato in Meccanica quantistica per farla funzionare.

Tre: non dovete mai lasciarla incustodita. Soprattutto se somiglia a una specie di proiettore cinematografico e vostra moglie si aggira famelica in cerca di cianfrusaglie da svendere al mercato delle pulci. Perché in quel caso, a separarvi dall’oblio ci sono solo cinque giorni e uno scudo temporale.

Giorno 1

Il tizio che ha comprato il proiettore da vostra moglie è tirchio, sulla cinquantina e senza figli. Per comodità lo chiameremo «il Genio». Gestisce un cinema d’essai in città e ha portato lì la vostra macchina del tempo. Ma non c’è più. Ha premuto il tasto «play» e si è teletrasportato nell’ultima linea temporale visitata.

Giorno 2

Se siete fortunati, il Genio è morto, vaporizzato dagli scheletri robotici che popolano il 2433. In quel caso il proiettore tornerà nel cinema come se non fosse mai partito.

Giorno 3

La macchina non si è vista, quindi il Genio è vivo.

Giorno 4

Il Genio ha scoperto l’esistenza del tasto «rec» e ha iniziato a modificare la linea temporale. Tutto diventa allucinante.

Giorno 5

Una raffica di onde temporali percuote la realtà come un batterista ubriaco: il cinema è sparito; vi ritrovate in un caffè letterario, ma i clienti sono cani e vi guardano male.

Il cinema è tornato, ma è tutto sottosopra.

La realtà si spacca in due e un’onda vi colpisce in pieno petto. Dovete vomitare e d’istinto disattivate lo scudo temporale. Ahia!

Oltre all’irrefrenabile desiderio di abbaiare siete sicuri di una cosa: se inventate una macchina del tempo, ci sono tre quattro regole che dovete assolutamente rispettare.

 

Marcello Finiguerra

Blam

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