Podcast su donne e femminismo da ascoltare: alcuni consigli
Mai come in questo periodo storico le donne hanno una voce forte che tutti possono sentire; la alzano, gridano se necessario per farsi ascoltare, per raccontare e raccontarsi. Per rendere il mondo partecipe di una visione della realtà diversa, particolare, e fino a non molto tempo fa ignorata o al più disprezzata. Ma quali sono i mezzi per esprimersi e veicolare messaggi? Oltre a a Instagram, Facebook e Youtube, stanno sempre più prendendo piede i podcast. Questa settimana, quindi, ve ne consigliamo alcuni interessanti e soprattutto utili, per avvicinarsi alla storia delle donne e al movimento femminista.
Raccontare le donne
Mis(s)conosciute
Podcast nato dall’idea di Giulia Morelli, Silvia Scognamiglio e Maria Lucia Schito, Mis(s)conosciute punta i riflettori su grandi scrittrici del passato rimaste a lungo ai margini della storia e della letteratura, facendo rivivere il loro talento nascosto e oscurato. Il progetto delle autrici diventa, in questo senso, ancora più importante dal momento che sono ancora poche le scrittrici – italiane e non – che vengono studiate oggi nelle scuole di tutta Italia. Le prime quattro puntate – per ora le uniche, ma speriamo che il progetto venga portato avanti in futuro – sono dedicate ad altrettante intellettuali del Novecento internazionale: si parla della scrittrice e poetessa austriaca Ingeborg Bachmann; della controversa drammaturga inglese Sarah Kane; della scrittrice egiziana Ahdaf Soueif, arrestata di recente per aver partecipato a una manifestazione che chiedeva alle autorità egiziane il rilascio dei prigionieri politici durante l’emergenza covid-19.
Great Woman in History
Come dice Stefania Coco Scalisi introducendo il suo progetto, “la storia la fanno sempre gli uomini”. L’hanno sempre fatta, o almeno questo è quello che ci è stato sempre insegnato. Ciò che è stato sempre scritto nelle pagine dei libri di scuola, nei testi universitari sui quali abbiamo studiato. Ma è vero? Mentre gli uomini scoprivano il mondo e lo cambiavano, lo mettevano sottosopra e scendevano in piazza a fare la rivoluzione, le donne sono rimaste tutte in casa, aspettando il ritorno dell’amato? La risposta è ovviamente no, e il podcast di Stefania Coco Scalisi esiste proprio per cambiare questa narrazione. Per mostrare la Storia sotto un altro punto di vista, diverso, nuovo e originale. Nelle sue puntate (durano meno di dieci minuti) scopriamo così, tra le tante, la socialista Anna Kuliscioff; la rivoluzionaria belga Theroigne de Mericourt; l’astronoma e matematica tedesca Caroline Herschel. Donne che rivendicano il loro ruolo nello spazio e nel tempo, ogni martedì. Piccola curiosità: Great Woman in History è riuscito ad arrivare a 100 puntate!
Morgana
Ideato e scritto da Michela Murgia e Chiara Tagliaferri (e diventato pochi mesi fa un libro edito da Mondadori, che ne raccoglie i contenuti), “Morgana è la casa delle donne fuori dagli schemi”. Entrano e prendono posto donne che si sono ribellate al destino del loro tempo e deciso di andare controcorrente, sempre. Spesso vere, qualche volta esistite solo nell’immaginazione di chi scrive e legge (si parla anche di Pippi Calzelunghe e delle donne di Game of Thrones). Morgana è il podcast che sceglie con cura scrittrici, donne dello spettacolo, cantanti, artiste con un fondamentale denominatore comune, quello di essere state scomode. Si parla fra le tante delle sorelle Brontë e di Ipazia di Alessandria, della stilista Elsa Schiaparelli e della politica e sociologa Marielle Franco, uccisa nel marzo 2018 a causa del suo attivismo politico in favore delle donne afroamericane vittime di violenza in Brasile. Le Morgane di Murgia e Tagliaferri sono dunque screditate, disprezzate, criticate aspramente e tuttavia forti, appassionate e soprattutto in grado di portare il peso del loro tempo sulle spalle e aprire la strada, creare nuove regole per le donne che verranno. Le puntate escono a cadenza mensile il giorno 17, durano una quarantina di minuti e sono disponibili su storielibere.fm, Spotify ed Apple podcast.
Aggiornamenti femministi
Palinsesto femminista
Nato durante il periodo della lunga quarantena italiana da un’idea di Irene Facheris (femminista, scrittrice e presidente dell’associazione Bossy, che si occupa di attivismo e divulgazione sui temi LGBTQ+), ogni puntata è dedicata ai temi cari ai femminismi contemporanei. Irene Facheris invita un ospite esperto di una particolare tematica, che viene affrontata in un’ora di chiaccherata: si parla di intersezionalità e femminismo queer, di mascolinità tossica e male gaze, si parla di body positivity e di diet culture, si affrontano temi importanti quali l’abilismo e il rapporto complesso e spesso svalutato tra donne e scienza. Palinsesto femmista – disponibile per ora solo su Spotify – si racconta in un linguaggio accessibile a tutti e chiaro, per fare in modo che chiunque possa avvicinarsi a queste tematiche senza sentirsi esclus*.
Le 16 candeline
Nato di recente tramite la piattaforma Querty e disponibile su Spotify, Spreaker e Apple, questo podcast ridà dignità al genere cinematografico che da sempre subisce le più grandi critiche: la commedia romantica. Superficiale, frivola, distaccata dalla realtà. Quante ne sono state dette? Proprio per questo Eugenia Fattori e Francesca Anelli hanno deciso di spezzare una lancia a favore del filone più bistrattato della storia del cinema, e nelle loro puntate – della durata di circa 90 minuti – si dedicano ogni volta a un film diverso. Capolavori come C’è posta per te, Notting Hill o la trilogia di Bridget Jones vengono esplorati e analizzati in modo appassionato e puntuale con un filtro diverso, cercando di mostrare come sia possibile operare una critica femminista su prodotti del passato, senza sminuirne il valore artistico, ma anzi dandogli spesso un nuovo valore aggiunto.
Tutte le ragazze avanti
Cosa significa essere femminista oggi? È una domanda difficile, e la risposta può essere ancora più complicata, soprattutto se consideriamo le nuove generazioni. Le grandi battaglie del femminismo “storico” – quello degli anni Settanta – sono state vinte un po’ ovunque nel Paese: le donne sono scese in piazza, hanno manifestato e raggiunto obiettivi importantissimi, primo fra tutti la famosa legge 194, quella legata all’interruzione volontaria di gravidanza. Assodati questi traguardi fondamentali, quali sono le battaglie del femminismo contemporaneo? La scrittrice Giusi Marchetta risponde a questi interrogativi intavolando conversazioni con ospiti sempre diversi: scrittrici, scienziate, imprenditrici e artiste si alternano in puntate di circa un’ora, affrontando i temi caldi della contemporaneità in un dialogo aperto e incredibilmente potente. Il podcast è raggiungibile su Spreaker. Tutte le ragazze avanti è anche un libro edito da add Editore.
Parlarne tra amiche
Chiamando Eva
Ogni quindici giorni una puntata (disponibile su Spotify, Apple podcast, Spreaker, Podtail), ogni quindici giorni due ragazze, Francesca ed Elena, che conversano di ciò che succede in Italia e nel mondo. Intrecciano le vicende del giorno – o ancora meglio del mese – e ne discutono tra loro e con chi ascolta, cercando di fare due cose importanti allo stesso tempo: da una parte informare, dall’altra sottoporre a critica. Dare informazioni, seminare conoscenza, raccontare i fatti. E parallelamente usare gli strumenti critici a disposizione, soprattutto quello del femminismo, per spiegare la realtà, darne un’interpretazione mai banale che possiamo usare per comprendere il mondo che ci circonda. Gli accadimenti italiani “del giorno” diventano punto di partenza per discutere di parità di genere, sesso, politica, mestruazioni, narrazioni tossiche della contemporaneità, diritti delle donne.
Ordinary girls
Nato come programma radiofonico di Radio Popolare e diventato poi un podcast in dieci puntate disponibile su Storytel, Ordinary Girls ha un grande pregio evidente sin dal titolo: in questa serie Florencia di Stefano Abichain ed Elena Mariani fanno ogni volta una chiacchierata tra amiche parlando di cosa vuol dire essere donne trentenni oggi. Con le due autrici si ride e scherza, ci si prende gioco della realtà, mantenendo però sempre alta la soglia dell’attenzione nei confronti dei grandi temi dei femminismi italiani, che vengono affiancati ai fatti del giorno: si parla di body positivity e sesso (com’è percepito e venduto all’interno della nostra cultura e com’è invece veramente?), del femminismo “storico” del passato e delle battaglie di quello contemporaneo, del rapporto tra gli uomini e la percezione che questi hanno del ciclo mestruale ecc..
Senza Rossetto
Ultimo ma non ultimo, Senza Rossetto è stato uno dei primi podcast femministi (è partito nel lontano 2016 e disponibile ora su Spotify, Apple Podcast, Spreaker) ad apparire sulla scena italiana. Nelle loro puntate Giulia Cuter e Giulia Perona esplorano le convenzioni e i pregiudizi che le donne di tutto il mondo – con un’attenzione particolare rivolta al contesto italiano – sono costrette a subire in modi più o meno evidenti. Perché anche a questo bisogna fare molta attenzione. La frase di Simone de Beauvoir è più che mai attuale, quando dice che “donne non si nasce: si diventa”. Il modo in cui la donna arriva ad essere quella creatura vestita di abiti culturali che la imprigionano in un’idea rigida di sé passa per comportamenti e condizionamenti che strisciano nell’ombra, quasi non si riescono a vedere, ma ci sono e sono forti. Senza Rossetto prende tutto questo e lo rielabora, restituendolo a chi è in ascolto sotto forma di storie. Ogni episodio –che dura non più di venti minuti, con alcune eccezioni nelle puntate “speciali”- affronta una tematica diversa introdotta dalle due Giulie che, subito dopo, abbandonano la scena e permettono al racconto delle scrittrici, intellettuali e attiviste italiane di essere protagonista della puntata.
a cura di Alessia Cito
Foto di Yatheesh Gowda da Pixabay