“Il nuovo Ragazzini contiene duemila parole nuove”. Come nasce un vocabolario? Intervista al lessicografo John Johnson

 “Il nuovo Ragazzini contiene duemila parole nuove”. Come nasce un vocabolario? Intervista al lessicografo John Johnson

È da poco uscita una nuova edizione aggiornata di il Ragazzini, il celebre dizionario bilingue inglese-italiano edito da Zanichelli. Abbiamo posto alcune domande a John Johnson, redattore lessicografico, il quale, oltre a illustrare le novità più importanti apportate con questa nuova revisione – con focus sulla parità di genere –, ci ha fatto conoscere più da vicino il lavoro che si cela dietro alla realizzazione di un dizionario e l’importanza sempre attuale di quest’ultimo nella definizione e conoscenza del mondo e di noi stessi. Buona lettura!

Dal 9 maggio è disponibile il Ragazzini in una nuova edizione aggiornata, quali sono le novità più importanti?

In questa nuova edizione ci siamo concentrati su due argomenti principali: l’aggiornamento lessicale, l’elemento fondamentale di qualsiasi nuova edizione, e la parità di genere. L’aggiornamento ha portato all’interno del dizionario circa duemila parole e locuzioni nuove sia inglesi sia italiane, tra cui molti termini legati al progresso tecnologico. Per quanto riguarda la parità di genere, vicino ai sostantivi maschili abbiamo aggiunto i corrispettivi sostantivi femminili quando traducono lo stesso termine inglese: ad esempio «opponent», che in inglese può essere sia «avversario» sia «avversaria».

 In cosa consiste il lavoro dei lessicografi?

Il lavoro dei lessicografi possiede mille sfaccettature, con elementi che lo accomunano al lavoro redazionale o autoriale di altri generi di libri, e altri che lo avvicinano al mondo della linguistica computazionale. Per quanto riguarda la parte prettamente linguistica, servono la precisione, la curiosità intellettuale e la capacità di occuparsi di diversi campi del sapere, mentre in redazione questa sensibilità linguistica si sposa con una forma mentis necessaria per gestire grandi banche dati di informazioni strutturate.

Oltre a ciò, il dizionario è frutto del lavoro di una squadra di professionisti con compiti diversi, da grafici e sviluppatori fino a correttori di bozze e attori per lo speakeraggio. Un dizionario bilingue come il Ragazzini richiede soprattutto la collaborazione di traduttori e madrelingua, il cui compito è seguire l’andamento di due lingue (in questo caso l’inglese e l’italiano), fornendo risposte precise a domande come: Come si pronuncia questa parola? Come si classifica grammaticalmente? Chi la usa? È tecnica? È colloquiale? Come si traduce? Con quali altri termini si usa più spesso e in quali contesti?

 Ci racconta qualche dietro le quinte curioso nella costruzione di un vocabolario che il «popolo» non conosce?

L’immaginario collettivo del nostro settore è dominato da film e libri che raffigurano i grandi lessicografi del passato, personaggi affascinanti che passavano le giornate circondate da cumuli di libri e giornali, cercando citazioni o nuovi usi, compilando il dizionario a partire dalle schede rigorosamente archiviate in grandi biblioteche. Il mondo è cambiato radicalmente negli ultimi vent’anni. La lettura rimane la fonte più importante della sensibilità linguistica del lessicografo, ma gran parte del lavoro ormai viene svolto al computer, consultando grandi banche dati di testi, i cosiddetti «corpora linguistici», forniti di strumenti di analisi che ci permettono di individuare non solo le tendenze, i nuovi significati e le parole nuove, ma anche il modo in cui vengono usate queste parole. La sensibilità lessicografica si manifesta attraverso la valutazione di questi materiali, quindi, a differenza del passato, il lessicografo odierno non deve andare alla ricerca di informazioni, che ora abbondano, deve soprattutto saperne valutare l’attendibilità e l’importanza.

 Quale è stata la maggiore sfida nel processo di revisione di questa quarta edizione di il Ragazzini?

Questa edizione ha visto l’inserimento di una grande quantità di materiale. Naturalmente l’opera cartacea non può crescere all’infinito, avrebbe un peso non ragionevole, soprattutto per i ragazzi, e di conseguenza avrebbe anche un prezzo troppo alto (la carta rappresenta un costo significativo nell’economia dei dizionari), per cui una delle sfide più importanti è stata l’individuazione e la valutazione di termini più tecnici che potevamo togliere dalla versione cartacea, lasciandoli però nella versione digitale (web, computer desktop, app). Per fortuna la tecnologia ci aiuta anche in questa impresa. La nuova edizione di il Ragazzini contiene, tra l’altro, oltre quattrocentomila voci e significati, centoventimila termini specialistici e, nella versione digitale, sono presenti oltre trentamila termini specialistici in più. 

 C’è una parola che ha fatto «litigare» i lessicografi in questa nuova edizione del dizionario?

Non c’è tempo per litigare! Per fortuna i litigi veri e propri sono davvero molto rari. Durante la revisione di un dizionario bilingue, che spesso si occupa di termini ancora in via di diffusione, le questioni più difficili da risolvere sono legate alle traduzioni più precise o appropriate da proporre per un determinato pubblico, oltre a questioni prettamente tecniche da risolvere (per esempio: sotto quale voce inserire una locuzione). Si tratta però di scambi di opinioni diverse,  perciò si arriva presto a una soluzione condivisa.

 La lingua è fatta dai parlanti: dunque, al momento di aggiornare un dizionario, quali sono le vostre fonti e da dove prendete le informazioni che vi guideranno nella revisione?

Le fonti sono diverse. Alcuni neologismi arrivano da segnalazioni da parte di lettori e lettrici, ma la maggior parte arriva da fonti scientifiche: da più di quindici anni è in vigore un accordo con la casa editrice inglese Collins, che fornisce un repertorio di parole nuove (che poi valutiamo per l’inserimento nel dizionario). Oltre a ciò, lavoriamo con strumenti informatici interni, creati su misura per il nostro lavoro, che ci permettono non solo di individuare le ultime tendenze linguistiche, ma anche di valutare meglio l’uso di queste parole all’interno della lingua stessa.

Per l’aggiornamento della lingua italiana ci appoggiamo al lavoro della redazione Zingarelli. Il Ragazzini non è solo un dizionario di inglese, è anche un dizionario di italiano.

 In base a quali criteri si decide l’entrata di una parola nuova nel dizionario?

I criteri sono due: frequenza d’uso, cioè la diffusione del termine soprattutto presso un pubblico non troppo specialistico; e una valutazione, secondo il giudizio del lessicografico, della possibilità che la parola possa durare a lungo nell’uso. Se possibile non inseriamo parole destinate a scomparire in tempi rapidi, ad esempio quelle legate a fenomeni sociali o politici di breve durata.

 Il vocabolario, dunque, si consulta ancora. Qual è il target?

Il Ragazzini è in primo luogo un dizionario didattico per studenti italiani della scuola superiore, e quindi le informazioni che contiene e la loro presentazione sono studiate per facilitare l’uso e la comprensione da parte loro. Un altro pubblico importante per l’opera, visto che si tratta del dizionario inglese-italiano più ricco e aggiornato disponibile a livello mondiale, consiste nel vasto settore di professionisti della lingua (traduttori, autori di vario genere, studiosi, chiunque abbia rapporti di lavoro con il mondo anglofono). Per questo motivo la versione digitale dell’opera è ancora più ricca di quella cartacea, in modo da permettere ai professionisti di accedere a tutta la ricchezza presente nel dizionario.

 Coi traduttori automatici ampiamente diffusi, il vocabolario rimane uno strumento insostituibile ancora oggi?

Certamente. Il vocabolario – e soprattutto il dizionario bilingue – non è un concorrente del traduttore automatico. In generale lo scopo del traduttore automatico – da non confondere con i dizionari on line – è fornire una soluzione immediata per chiunque non abbia tempo o voglia di imparare una lingua straniera. In ambito professionale viene spesso usato per fornire una prima versione di una traduzione, che può essere più o meno accettabile a seconda del contesto. In ogni caso, può essere usato con sicurezza solo da chi possiede già le competenze necessarie per valutarne l’esito, ed è solo tramite l’apprendimento serio, dizionario alla mano, che le si acquisisce.

Il dizionario bilingue, al contrario, non è un traduttore automatico, è uno strumento didattico e pratico, non è solo un repertorio di parole e frasi tradotte, è una rappresentazione condensata e strutturata del rapporto tra due lingue. Perciò, come sanno i docenti, ogni ricerca effettuata all’interno di un dizionario è un passo verso l’assimilazione della lingua straniera; non imparando a memoria il contenuto del dizionario, ma durante l’atto stesso della consultazione, che ci costringe ad assimilare la struttura grammaticale e morfologica della lingua nuova, un processo che alla fine del percorso ci permette di scrivere e comprendere anche frasi mai pronunciate prima.

 «Ogni vocabolario descrive un mondo e per questo deve mostrare i cambiamenti che vediamo»: così avete descritto il vostro lavoro di revisione. Ma può un vocabolario contribuire anche a cambiare il mondo?

Il dizionario – non solo il Ragazzini – cambia il mondo ogni volta che ci aiuta a imparare, capire, scrivere o parlare una lingua straniera, perché questo ci permette di oltrepassare confini che altrimenti sarebbero vincolanti, culturalmente e socialmente: ogni volta che si vince una borsa di studio all’estero, a ogni seduta del Parlamento europeo, a ogni incontro di un’azienda italiana con una straniera. Leggere un romanzo tradotto, che sia Dickens, Tolkien o Harry Potter, guardare un film doppiato o sottotitolato, da Via col vento a Wonka, questo è possibile solo perché da qualche parte qualcuno ha consultato un dizionario. Non solo: parlare o leggere in una lingua straniera ci permette di conoscere altri mondi e in questo modo conoscere meglio noi stessi, sfrutta capacità intellettive che altrimenti rimangono dormienti, e gli studi dimostrano che questo ha effetti benefici notevoli sulla salute. Il dizionario fa parte degli attrezzi necessari per compiere questo passo. 

 

A cura di Vincenza Lucà

Blam

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