Ritratti di scrittori: Shirley Jackson, chi era? Scopri tutto sulla scrittrice in 5 parole
Shirley Jackson è una scrittrice americana vissuta tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento e morta, fin troppo giovane, all’età di 48 anni. Considerata uno dei principali punti di riferimento per la narrativa dell’horror e del soprannaturale – Stephen King ha più volte dichiarato di considerarla una delle sue maestre –, la sua produzione letteraria sta conoscendo uno straordinario e rinnovato interesse da qualche anno a questa parte, complice anche la serie televisiva di Netflix tratta da una delle sue opere più famose, L’incubo di Hill House. Fantasmi, case infestate e una narrativa che cammina sempre in bilico tra realtà e irrealtà sono i suoi punti di forza. Ma quali sono le parole chiave per conoscere meglio la straordinaria scrittrice?
Shirley Jackson: chi era la scrittrice in 5 parole
Unheimlich
O “Il perturbante”. Percepire con tutti i sensi e allo stesso tempo nessuno in particolare che intorno o dentro di noi c’è qualcosa che non torna: nella realtà si è aperto un piccolo, sottilissimo squarcio e da quella crepa qualcosa di terribile sta facendo il suo ingresso nella nostra tranquilla quotidianità. Questa è la sensazione che si prova leggendo la produzione letteraria di Shirley Jackson, ciò che l’autrice ha sempre cercato e trasmesso con enorme bravura all’interno dei suoi scritti. Per capire e apprezzare questa scrittrice, bisogna partire da qui.
Ironia
“Lessi: – con questo offro la mia anima al diavolo –. C’era uno spazio bianco per il mio nome. – Non è neanche lontanamente legale! – dissi.
Lui sbirciò con aria ansiosa alle mie spalle. – No? Cosa c’è che non va? –.
– Ma è ovvio! (..) Non avrebbe alcun valore in tribunale! Nessun testimone, migliaia di falle per un bravo avvocato –”.
L’elemento ironico è, in Jackson, una lente colorata che la scrittrice posa con attenzione davanti agli occhi di chi legge, permettendo di vedere con più chiarezza – e spesso ridendone – ciò che c’è di strano e terribile nel mondo.
Se tuttavia nei romanzi e nei racconti questo elemento è fittamente intrecciato con la trama tanto da essere quasi indistinguibile nell’insieme di tratti che compongono il suo stile, è nelle descrizioni della vita in famiglia che questa emerge con grande amarezza, senza nascondersi. L’ironia qui è l’ingrediente segreto che permette a Jackson di impastare e modellare una quotidianità spesso complessa e sofferta fino a renderla materia narrativa valida, utile, divertente e allo stesso tempo rivelatrice alle lettrici e ai lettori che la conoscevano non attraverso le pagine di un libro, bensì dai contributi inseriti nelle riviste dell’epoca.
Fantasmi
L’elemento soprannaturale si manifesta in Shirley Jackson spesso e volentieri con le sembianze di un fantasma. Il volto di una bambina morta da anni che sporge oltre il bordo della finestra e sorride alle sue amiche – come in Pomeriggio d’estate –, presenze invisibili all’occhio umano ma incredibilmente rumorose, violente e quasi vive – L’incubo di Hill House –, creature simili a poltergeist curiosi che si divertono a comparire e scomparire dalle foto.
Il talento di Jackson emerge qui in tutta la sua evidenza: i suoi fantasmi non arrivano urlando, non sono pensati per farci saltare sulla sedia dalla paura per poi essere dimenticati con un sorriso sulle labbra. Le creature della scrittrice americana hanno (quasi) sempre volti umani e mai mostruosi; si insinuano nella storia arrivando direttamente dal passato, da ricordi sepolti, dall’inconscio, in un’operazione di creazione del terrore molto più vicina alla tensione de Il giro di vite di H. James che ai mostri di Lovecraft.
Famiglia
Un marito, quattro figli e diversi animali, alcuni di questi non così “domestici”. La famiglia di Shirley Jackson è numerosa e sempre presente nella vita della scrittrice, tenendo anche in considerazione del periodo storico nel quale Jackson ha vissuto: nei pieni anni Trenta, la quotidianità della moglie e madre Shirley deve essere stata dominata dalla cura dell’ambiente domestico.
In passato, forse poco evidente, soprattutto nelle pubblicazioni degli ultimi anni – Paranoia (Adelphi, 2018) o La luna di miele di Mrs. Smith (Adelphi, 2020) – si è aperto invece uno spiraglio su questa dimensione della vita di Jackson, prima difficile da esplorare.
Casa
A volte prigioni, a volte protezioni necessarie, più spesso infestate da fantasmi e strane presenze inquietanti, le case di Jackson sono molto più che semplici ambientazioni: quasi vive e protagoniste al pari dei personaggi in scena, costituiscono nei racconti e nei romanzi della scrittrice la componente veramente spaventosa all’interno della storia.
I motivi di questa tendenza sono molteplici: Jackson proviene da una famiglia di architetti, che alla progettazione di abitazioni avevano dedicato tempo e cura, non stupisce quindi che la scrittrice abbia in qualche modo, forse, fatto sua la passione di genitori e parenti, rendendo fondamentale la presenza di questo dettaglio all’interno dei suoi romanzi e racconti più celebri (Abbiamo sempre vissuto nel castello, L’incubo di Hill House).
Un altro motivo potrebbe essere, invece, più legato al contesto storico entro il quale la scrittrice ha vissuto: la produzione letteraria di Shirley Jackson si colloca negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento: come gran parte delle donne vissute in quegli anni, la scrittrice trascorreva la maggior parte del suo tempo all’interno delle mura domestiche – tra cura della casa e della famiglia. In maniera quindi del tutto innovativa per l’epoca, Jackson prende il tipico immaginario domestico americano degli anni ‘30 e ‘40 e lo piega, lo trasforma in favore dell’horror restituendo, a chi legge, case che non sono banali e statici setting nei quali ambientare le storie, ma sono esse stesse protagoniste.
Shirley Jacskon: i libri da leggere per approcciare questa scrittrice
- L’incubo di Hill House, ultima edizione Adelphi, 2016
- Abbiamo sempre vissuto nel castello; ultima edizione Adelphi, 2009
- Pomeriggio d’estate; ultima edizione ebook Adelphi, 2020
- Paranoia, ultima edizione Adelphi, 2018;
- La luna di miele di Mrs. Smith, ultima edizione Adelphi, 2020
a cura di Alessia Cito