Ritratti di scrittori: Paolo Cognetti, chi è? Scoprilo in 5 parole

 Ritratti di scrittori: Paolo Cognetti, chi è? Scoprilo in 5 parole

Ritratto illustrato di Sonia De Nardo

Paolo Cognetti, classe 1978, è uno degli scrittori italiani più acclamati degli ultimi anni. A sancire il successo è stata la vittoria al premio Strega 2017 con il romanzo Le otto montagne, uscito nella collana dei Supercoralli di Einaudi e poi tradotto in tantissimi paesi. Nel 2021 l’autore è tornato in libreria con un altro romanzo, La felicità del lupo. Ridurre la carriera e la fortuna di Paolo Cognetti solo al suo romanzo più celebre sarebbe però ingiusto, così come confinare la sua creatività nel ruolo di scrittore. Cognetti è documentarista, saggista, autore di romanzi, racconti, diari, ha scritto articoli e organizzato festival culturali. Oggi trascorre almeno metà dell’anno nel suo rifugio letterario, una baita a quasi duemila metri, immersa nei boschi della Valle d’Aosta.

 

Paolo Cognetti: chi è lo scrittore in 5 parole

Montagna

Non c’è intervista o biografia pubblicata in questi anni in cui non si ricordi che Paolo Cognetti è nato a Milano ma ha trascorso tutte le sue estati sui monti. E non c’è articolo o saggio dedicato a Cognetti dopo l’uscita di Le otto montagne che non racconti che l’autore, a trent’anni, abbia lasciato Milano per trasferirsi in una baita in Valle d’Aosta. Qui lo scrittore ha creato un vero e proprio rifugio letterario dove riappropriarsi della propria vita e della propria scrittura dopo un momento difficile. Cognetti non è solo uno scrittore che ambienta le sue storie in montagna, Cognetti è uno scrittore di montagna. La montagna è, dunque, non solo elemento costitutivo di molte sue storie, ma è anche fuga per ritrovare sé stesso; significa riappacificarsi con il passato per costruire il futuro; fare i conti con la vera essenza di noi stessi. Dalle Alpi alle vette del Nepal fino all’Alaska, la montagna richiede fatica, dedizione, fedeltà e fiducia; è molto di più di pura bellezza che incanta. Come uno dei protagonisti della storia, interagisce con i personaggi, ne condiziona le azioni e le scelte, devia il corso delle loro vite. E soprattutto crea legami e si fa eredità. Un’eredità tramandata tra padre e figlio, tra amici all’apparenza diversi, tra amanti di tutte le età.

 

Solitudine

Nelle opere di Cognetti i personaggi si ritrovano spesso a fare i conti con sé stessi. C’è un intimo tormento nei protagonisti dei romanzi e dei racconti: non c’è pace interiore né con l’ambiente che li circonda. Abitano in città e sognano di scappare in montagna; vivono ad alta quota ma desiderano la natura estrema dei ghiacciai; fanno parte di una famiglia ma cercano di fuggire; partono dall’Italia per arrivare nell’altra parte del mondo, dall’America all’Asia. E solo quando si ritrovano soli con sé stessi (e spesso a diretto contatto con la natura, con la montagna in primis), riescono a ritrovare il baricentro. La solitudine è spesso motore dell’azione, è un sentimento che si insinua nelle pagine di Cognetti.

 

Due

«E allora mi chiesi, chi l’aveva conosciuto oltre me sulla terra? E chi mi aveva conosciuto oltre a Bruno? Se era segreto a chiunque altro, quello che di noi avevamo condiviso, che cosa ne restava adesso che uno dei due non c’era più?»

Così Pietro, protagonista di Le otto montagne, parla del suo amico Bruno, scomparso sui monti in un inverno ricolmo di neve. Le storie di Cognetti si reggono spesso sui rapporti fra due persone: amici, amanti, padri e figli. Quella a due è la dimensione ideale per raccontare il legame spesso simbiotico che può tenere strette due persone pure a distanza di chilometri o di decenni. La vicinanza non è necessariamente contiguità fisica, è anche e soprattutto la stessa visione del mondo condivisa da due persone all’apparenza distanti. Ma la coppia non è solo elemento positivo nelle opere di Cognetti, è al tempo stesso elemento divisivo. Quando il duo non riesce a tenere lo stesso passo, come accade per gli scalatori in cordata, qualcosa nell’equilibrio si rompe e il caos generato si espande oltre il rapporto a due, si riverbera anche sugli altri personaggi.

 

America

Milano, la città in cui è nato e cresciuto, i monti della Valle d’Aosta, che da luoghi dell’infanzia sono tornati a essere luoghi di vita nella maturità, ma anche gli Stati Uniti. L’America, che potrebbe sembrare così distante dall’immaginario di Cognetti, è in realtà un caposaldo della sua formazione e della sua poetica. Per molti anni lo scrittore italiano ha frequentato assiduamente New York, ne ha parlato nei suoi documentari e nei suoi scritti. Questa città è anche il luogo dove è ambientato l’ultimo dei racconti di Sofia si veste sempre di nero. In generale è forte l’influenza che scrittori americani come Ernest Hemingway, Jack London, Herman Melville, Henry David Thoreau hanno sulle sue opere.

 

Viaggio

Il viaggio è un elemento che non manca mai nella poetica di Paolo Cognetti. Che si tratti della fuga dalla città alle Alpi o di una traversata fino al Nepal o agli Stati Uniti, il viaggio è protagonista indiscusso e si fa metafora di molto altro. Viaggio in sé stessi oltre che esplorazione di terre impervie, disabitate, incontaminate: impossibile dire dove inizi il primo e termini il secondo. Senza mai arrivare in cima è il racconto di un viaggio fatto in Himalaya: «Dopo un po’, come succede in Nepal, la sensazione di perdere tempo divenne quella di doversi abituare a uno scorrere diverso del tempo. È solo quando ci si arrende che si entra nel giusto spirito del viaggio». Al tema del viaggio, questa volta nella parte più settentrionale dell’amatissima America, è dedicato anche il documentario Sogni di Grande Nord di cui lo scrittore è protagonista assoluto insieme alla natura spettacolare e dura dell’Alaska. Un percorso into the wild per scoprire l’America primordiale e insieme gli scrittori che l’hanno saputa raccontare nel modo più veritiero e profondo.

 

Paolo Cognetti: i libri da leggere per approcciare questo scrittore

  • Manuale per ragazze di successo (minimum fax, 2004)
  • Sofia si veste sempre di nero (minimum fax, 2012)
  • Il ragazzo selvatico (Terra di mezzo, 2013)
  • Le otto montagne (Einaudi, 2016)
  • Senza mai arrivare in cima. Viaggio in Himalaya (Einaudi, 2018)
  • La felicità del lupo (Einaudi, 2021)

a cura di Barbara Rossi

Barbara Rossi

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