Jon Fosse, chi è il vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2023? Scoprilo in 5 parole

 Jon Fosse, chi è il vincitore del premio Nobel per la Letteratura 2023? Scoprilo in 5 parole

Ritratto illustrato di Sonia De Nardo

Soprannominato «il nuovo Ibsen», considerato erede di Beckett e annoverato tra i cento geni viventi dal «Daily Telegraph», Jon Fosse è stato insignito quest’anno del premio Nobel per la Letteratura. Classe 1959, lo scrittore e drammaturgo norvegese ha esordito nel 1983 con il romanzo Raudt, svart (Rosso, nero). In un’intervista del 2006, ha dichiarato di aver iniziato a leggere nel momento in cui ha iniziato a scrivere e di aver apprezzato pochi autori, tra cui Tarjei Vesaas. Uno dei temi cardine della sua produzione letteraria è l’incomunicabilità umana, esplorata attraverso uno stile scarno, minimale, diretto e sottile e da dialoghi serrati e spesso ambigui. Il carattere enigmatico dei suoi personaggi spinge il lettore a un esercizio di interpretazione delle vicende e dei temi trattati.

Jon Fosse: chi è lo scrittore in 5 parole

Prosa

L’opera di Fosse è varia e abbraccia diversi generi letterari, tra cui prosa, poesia e teatro. A costituire un  manifesto della scrittura dell’autore è il libro dal titolo Saggi gnostici, che raccoglie testi teorici scritti tra il 1990 e il 2000, sottolinea la complessità dei temi trattati e descrive la genesi della sua arte. Il lettore è messo di fronte alle vicende più importanti della vita di Fosse, che dà libero sfogo ai suoi pensieri, talvolta difficili da comprendere. Emerge già qui lo spessore teologico dell’autore, che nel 2012 si è convertito al cattolicesimo, religione che, come vedremo, costituisce uno dei punti cardine dei suoi libri più importanti e noti.

Misticismo

Una caratteristica di Fosse è, dunque, il misticismo: Mattino e sera è emblematico in questo senso. Qui si intrecciano i due estremi della vita, la nascita e la morte. Viene al mondo un bambino, Johassen, che sarà pescatore, mentre un anziano, un pescatore, di nome Johassen, muore; l’autore si fa testimone di un piccolo mondo quotidiano in cui si va al di là di sé stessi, per porsi di fronte agli altri e, in definitiva, di fronte a Dio.

Sperimentazione

La raccolta intitolata Settologia è costituita dai volumi L’altro nome e Io è un altro, editi da La nave di Teseo e tradotti da Margherita Podestà Heir. Lo stile dell’opera che a buon diritto potremmo definire il capolavoro letterario di Fosse risulta innovativo e originale, frutto di continue sperimentazioni, che portano a concepire l’opera come una sorta di conversazione, un monologo interiore ed esteriore, in cui un artista anziano parla con un sé stesso, rappresentato da un’altra persona. L’influenza di Joyce è evidente, non solo per il flusso di coscienza, ma anche nell’uso, anzi il mancato uso, della punteggiatura e delle interruzioni fraseologiche. Così si è espressa la critica: «Con una prosa ipnotica, pervasiva, quasi magica, il sequel di L’altro nome ci mette con prepotenza di fronte al vero significato di essere vivi: rimanere da soli a tavola dopo aver finito di fare colazione, il calore di un abbraccio, il piacere di guidare in silenzio tra la neve. Un’incantata serenità che, di pagina in pagina, si trasforma in una profonda riflessione a tutto campo sull’amore, sull’arte, su Dio, sull’amicizia e sullo scorrere del tempo».

Teatro

Fosse è, prima di tutto, un drammaturgo: dal 1994 in poi, scrive testi per la scena – tra cui Il nome (1995), Qualcuno arriverà (1996), E la notte canta (1998), Sogno d’autunno (1999), Inverno (2000), La ragazza sul divano (2002) – connotati anch’essi da un linguaggio anemico e laconico. Qui i temi spaziano dalle crisi di coppia al divario generazionale, passando per il presentimento della morte e i ricordi di persone scomparse. Nell’opera Sogno d’autunno, ad esempio, l’autore sonda le dinamiche relazionali, le segue nel loro insinuarsi negli spazi vuoti del non detto, e scava nei buchi neri dell’esistenza, in un mondo quasi sospeso. A ispirare le vicende portate in scene sono il mare, la musica rock, la pittura e ogni sensazione di incertezza e ignoto.

Nobel

Durante la sua carriera letteraria, Fosse ha ricevuto numerosi premi e onorificenze, tra cui il premio Europeo per la Letteratura nel 2014 e il Nordic Council’s Literature Prize nel 2015, fino ad arrivare al più importante, il Nobel per la Letteratura 2023, con la seguente motivazione: «Per la drammaturgia e la prosa innovativa che danno voce a ciò che non si può dire: la sua immensa opera scritta in neo-norvegese, che abbraccia una varietà di generi, è costituita da una vasta gamma di opere teatrali, romanzi, raccolte di poesie, saggi, libri per bambini e traduzioni. Sebbene oggi sia uno dei drammaturghi più rappresentati al mondo, è diventato sempre più riconosciuto anche per la sua prosa».

Jon Fosse: i primi libri da leggere per conoscere questo scrittore

  • Saggi gnostici, Cue Press, 2018
  • Mattino e sera, La nave di Teseo, 2019
  • L’altro nome, La nave di Teseo, 2021
  • Io è un altro, La nave di Teseo, 2023
  • Teatro: E non ci separeremo mai; Qualcuno verrà; Il nome, Cue Press, 2023
  • Melancholia (I-II), La nave di Teseo, 2023

 

A cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

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