Ritratti di scrittori: Giuseppe Tomasi di Lampedusa, chi era? Scoprilo in 5 parole
Tomasi di Lampedusa è considerato un autore dalla personalità complessa, amante della lettura e della solitudine. Nutre fin da bambino un amore spassionato per i libri, ai quali si avvicina grazie alle numerose opere della biblioteca di famiglia. «Non so se fin qui sono riuscito a dare l’idea che ero un ragazzo a cui piaceva la solitudine, cui piaceva di più stare con le cose che con le persone.»
Appartenente all’aristocrazia siciliana, non completa gli studi in Giurisprudenza ma nell’ultima parte della sua vita scopre la passione per gli studi letterari. Pur non essendo docente, impartisce lezioni private che amplieranno i suoi interessi e lo condurranno alla conoscenza della letteratura straniera, di cui prediligerà quella inglese e francese. Si dedica alla scrittura per semplice diletto, riuscendo a comporre un unico romanzo, Il Gattopardo, il quale riceve successo postumo e modificherà radicalmente il panorama culturale italiano.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa: chi era lo scrittore in 5 parole
Autobiografia
Tomasi di Lampedusa trasferisce tanto della sua vita in quello che scrive suscitando molte critiche, soprattutto per quanto riguarda il romanzo. Il personaggio principale di quest’ultimo, Don Fabrizio, non è altro che il calco del suo bisnonno, uomo possente e tiranno, mentre in Tancredi possiamo ritrovare il figlio adottivo Gioacchino Lanza Tomasi. Anche se i personaggi sono inventati, giocano delle suggestioni ed è proprio la biografia che muove la pulsione della scrittura, infatti molti sono discordi nel ritenere Il Gattopardo un romanzo storico. Ritroviamo elementi autobiografici poi soprattutto in Ricordi d’infanzia, in cui Tomasi di Lampedusa cerca di ridare vita proprio ai suoi ricordi e in un certo senso di ripossederli.
«I ricordi dell’infanzia consistono, presso tutti credo, in una serie di impressioni visive molte delle quali nettissime, prive però di qualsiasi nesso cronologico.»
Racconti
Tra le opere minori di Tomasi di Lampedusa va menzionata anche la raccolta di racconti pubblicata da Feltrinelli nel 1961. Inizialmente definita un brogliaccio, I racconti sarà pubblicata per volere della vedova Alessandra, la quale voleva costruire una sua versione ufficiale del marito, che lo vedeva come gentiluomo scrittore. L’opera comprende quattro componimenti: Ricordi d’infanzia, un insieme di «appunti» e soprattutto descrizione dei luoghi dell’infanzia dello scrittore; La gioia e la legge, un racconto natalizio che ha come protagonisti personaggi del mondo borghese; La sirena, una sorta di favola tra reale e surreale; I gattini ciechi, che doveva essere l’inizio di un nuovo romanzo avente come personaggi latifondisti.
Luoghi
Fondamentali per lo scrittore furono i luoghi. In particolare ne fa menzione nei Ricordi d’infanzia, in cui ricava una sezione dedicata ai «Luoghi». Sono molte le analogie tra i luoghi del romanzo e quelli del racconto, con la differenza però che il protagonista del primo non abita mai in essi. L’aggettivazione di cui si avvale Tomasi di Lampedusa consente al lettore di rivivere le sensazioni del protagonista, ma nello stesso tempo far comprendere quella che al tempo è la realtà siciliana, i paesaggi – soffermandosi proprio sulla loro «tristezza» –, i luoghi attraversati durante i viaggi per raggiungere la residenza di campagna, e che corrisponde alla Donnafugata del romanzo. Quello che fa lo scrittore è ripercorrere la propria vita attraverso lo spazio e non il tempo, descrivendo nei minimi particolari tutto ciò che ricorda dei singoli luoghi con occhi da bambino, ma soprattutto da siciliano.
Figure femminili
La figura femminile occupa un posto speciale nella vita dello scrittore. In primo luogo la madre, donna austera e onnipresente che gli trasmette l’amore per la cultura e il distacco dagli ambienti provinciali, insegnandogli personalmente il francese. Nel 1925 a Londra Tomasi di Lampedusa incontra la sua futura moglie, Alessandra Wolffstomersee, donna aristocratica e di grande cultura. Dopo i primi tempi di una convivenza travagliata, vivono una relazione epistolare, per ricongiungersi negli ultimi anni di vita. La donna sarà fondamentale anche dopo la morte di Tomasi di Lampedusa, incoraggiando il figlio adottivo a far pubblicare gli scritti del marito defunto. Ultima, ma non per importanza, è Lighea, la sirena protagonista dell’omonimo racconto; si tratta di una musa che svolge la duplice funzione di Madre, e che guiderà anche il giovane protagonista del racconto durante i mesi intensi di studio.
Successo
Quando Tomasi di Lampedusa muore, la notizia passa inosservata nel mondo culturale. Il suo romanzo ottiene la pubblicazione soltanto dopo la morte, nel 1958 da Feltrinelli, su interessamento di Giorgio Bassani. Fin da subito raccoglie successo di pubblico; di contro la reazione della critica è tiepida. Il romanzo, presentato da Geno Pampaloni e Ignazio Solone, vince il premio Strega nel 1959, nonostante la critica continui a non esprimersi a favore. Nel 1963 accade poi qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato: il celebre regista Luchino Visconti propone e realizza l’adattamento cinematografico del Gattopardo, che riceve la Palma d’oro come miglior film al Festival di Cannes.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa: i libri da leggere per approcciare questo scrittore
- I racconti, Feltrinelli, Milano, 2017
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Il Gattopardo, Feltrinelli, Milano, 2013
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La sirena, Feltrinelli, Milano, 2014
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Licy e il Gattopardo. Lettere d’amore di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a cura di Sabino Caronia, Edizioni associate, Roma, 1995
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Opere, a cura di Nicoletta Polo, Mondadori, Milano, 1995
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Viaggio in Europa. Epistolario 1925-1930, a cura di Gioacchino Lanza Tomasi e Salvatore Silvano Nigro, Mondadori, Milano, 2006
a cura di Maria Carmela Minisci