Una famiglia moderna di Helga Flatland: ritratto di un microcosmo familiare. Recensione
In Norvegia è uscito nel 2017, è stato premiato dai librai come miglior libro dell’anno ed è arrivato in testa alle classifiche di vendita: Una famiglia moderna è il romanzo di maggior successo di Helga Flatland, l’unico ad aver raggiunto, grazie a Fazi Editore, le librerie italiane. È il ritratto elegante, intelligente e ironico dell’essere umano moderno, o meglio di una famiglia moderna.
Una famiglia moderna di Helga Flatland: la trama del libro
Quando Liv, Ellen e Håkon vengono invitati a festeggiare, con un breve viaggio a Roma, il settantesimo compleanno del padre, non si aspettano certamente che i loro genitori, proprio durante la festa di compleanno, annuncino di volersi separare. Sembra che i due coniugi, esempio di solidità matrimoniale, complicità e perseveranza, non abbiano più nulla da dirsi e siano giunti alla fine della loro relazione. I tre fratelli vengono profondamente destabilizzati dalla notizia, nonostante Liv, la più grande, sia felicemente sposata con Olaf e si trovi alle prese con le difficoltà di un figlio adolescente; Ellen sia più che realizzata sul lavoro e conduca una vita indipendente, e Håkon, il più piccolo e coccolato dei tre, abbia idee in tema di amore molto precise e libertine. Helga Flatland indaga il microcosmo di una famiglia definita «moderna» per la decisione inconsueta dei genitori alla soglia dei settant’anni. Lo sconvolgimento che ne deriva è tutt’altro che semplice da gestire e, anzi, distrugge quell’immagine di unità familiare con cui Liv, Ellen e Håkon sono cresciuti, e minaccia la loro stabilità psicologica.
«In aereo ero seduta di fianco a mio padre e ho provato a farmi spiegare meglio cos’era capitato fra lui e mamma. “Niente di che” mi ha risposto. “Tu pensi sempre che tutto accada per un motivo ben preciso e concreto, ma certe cose si manifestano a poco a poco, e io non saprei dirti quando è cominciata”».
Tre punti di vista: complessità dei rapporti familiari
La narrazione procede alternando i punti di vista dei tre fratelli che, passandosi idealmente il testimone, svelano al lettore gli eventi, quel susseguirsi di cambiamenti messi in moto dallo scioccante annuncio dei genitori. La differente sensibilità di Liv, Ellen e Håkon lascia emergere dettagli e interpretazioni diverse dello stesso scenario e mostra l’enorme complessità dei rapporti familiari. L’espediente narrativo consente all’autrice di scavare nella psiche dei personaggi, di descriverne i traumi del passato, le sofferenze, le interpretazioni errate, le incongruenze protette dai falsi ricordi. L’ultimo capitolo, la cui narrazione è affidata al fratello minore, apparentemente meno interessante e autonomo in confronto alle sorelle, conclude la riflessione centrale che percorre il romanzo: quella sull’amore, sulle relazioni di lunga durata, sul valore del matrimonio declinato ai nostri tempi, nella nostra società.
«“Abbiamo vissuto nella finzione” ha ripetuto più volte. “Ma no, Liv, non è stata una finzione” ho provato a rispondere io. “I nostri genitori si separano, ma noi siamo sempre noi”».
La scrittura di Helga Flatland in Una famiglia moderna
Una famiglia moderna è un romanzo di pura introspezione, concentrato sui risvolti emotivi dei suoi protagonisti. Helga Flatland genera tre menti, tre sensibilità autentiche, con le quali il lettore sarà di volta in volta in grado di entrare in sintonia. È così che un evento qualunque, un gesto, una frase, assumono valori diversi, interpretazioni multiple, tutte plausibili e giustificabili. Con una scrittura schietta, spesso ironica, sempre acuta ed elegante, Helga Flatland mette in scena lo psicodramma di un piccolo mondo che improvvisamente va in frantumi, lasciando esterrefatti i suoi impreparati spettatori. Lettore compreso.
«In famiglia non si riesce mai a vedere l’altro per quello che è: lo si può osservare solo attraverso il velo del rapporto di parentela».
A cura di Silvia Ognibene
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