Materiale domestico: il nuovo libro di Nada Malanima che rende giustizia alla musica vera. Recensione

 Materiale domestico: il nuovo libro di Nada Malanima che rende giustizia alla musica vera. Recensione

“Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira” scriveva J. D. Salinger. Ed è questa la vera sensazione che giunge dopo aver letto “Materiale domestico – Un’autobiografia 2019-1969”.
Il nuovo libro di Nada Malanima, in libreria per Atlantide Edizioni, è un’autobiografia solo artistica della cantante, compositrice, attrice, scrittrice, sceneggiatrice.
Ripercorre i suoi cinquant’anni di carriera e lo fa abbandonando i cliché delle autobiografie dal classico percorso cronologico che parte da ieri e arriva ad oggi. Nada lo fa cominciando con il presente e andando a ritroso con saltelli nel tempo che non sanno di disordine, ma di approfondimenti artistici necessari, come delle postille che intervengono nel momento in cui c’è la necessità.

L’oggi e il prima

C’è un momento attuale, e c’è un prima, quello del 1969 quando Nada era solo una ragazzina e si era ritrovata soffocata nel vortice del successo, qualcosa che non riusciva a gestire. Ma non per la tenera età, ma per le logiche e le consuetudini, se vogliamo, che ci sono dietro la popolarità.
“Avevo quindici anni, mi esibivo in mezzo al mondo, ma dentro di me c’era sempre la ragazza che non voleva cantare. […] sentivo però che qualcosa funzionava male, ma non capivo. Volevo scappare, non mi andava di cantare. Mi tenevano imprigionata in quel successo di cui a me non importava nulla […] volevo solo andare via. Scoprire chi ero davvero e imparare”.

L’artista

Nada, come emerge dal suo Materiale domestico, è stata sempre un’alternativa, una lottatrice che si è mossa solo per gli ideali musicali, facendo scelte che l’hanno portata a seguire l’arte, se stessa, anche quando le finanze non erano promettenti, anche quando si è sentita sola dopo la scomparsa della madre che “forse aveva sbagliato a farla cantare”. Ma non è stato mai un errore, ma una scelta. È nata cantando, mugolando, come scrive nell’incipit del libro. È anche quando i dischi erano i migliori del mondo, ma alcuni (pochi) hanno venduto non tantissime copie, si è circondata sempre di artisti con il “fuoco sacro” dentro che hanno reso possibile la realizzazione della sua “musica storta”.
Ma Nada non è solo un’artista musicale. Nel suo Materiale domestico introduce delle tappe letterarie (ha vari romanzi all’attivo) e teatrali.
Nell’arco della sua carriera ha conosciuto produttori di ogni genere, musicisti che hanno compreso il senso di quello che voleva dire attraverso la sua voce e le sue parole. Una vita di incontri illuminanti, lacrime, gioie, successi, perdite, addii, cambiamenti.

La musica di Nada

Scordatevi della Nada di Ma che freddo fa– che non viene mai citata nel libro – , qui conoscerete la Nada di Senza un perché, Luna in piena; La canzone dell’amoreÈ un momento difficile, tesoroTutto l’amore che mi manca e molto altro. Questo è un libro che va letto e ascoltato, metabolizzato dolcemente per tappe. Quando la narratrice racconta, il desiderio immediato è quello di aprire Spotify e ascoltare le canzoni di cui parla. Ed è così che si entra nel vivo di Materiale domestico, un libro che rende giustizia alla musica e agli addetti ai lavori.

Nada cita spesso tecnicismi, nomi di microfoni, amplificatori, mixer, attrezzature utilizzate per la realizzazione dei dischi, e dietro a questo spiegare – quasi compulsivo – ogni minimo dettaglio delle lavorazioni, abbiamo intravisto la volontà di far conoscere al pubblico l’esperienza che c’è dietro la musica. Che non è solo cantante e palco, voce e urla. È tutto un mondo bellissimo da esplorare.

I racconti di Materiale domestico

Le storie sono tante e, pagina dopo pagina, viene voglia di leggerle tutte, tant’è che ci si ritrova all’epilogo senza accorgersene. E speri che dopo la fine ci siano ancora parole stampate da leggere. Sintetizzare in qualche centinaio di pagine una vita artistica che dura da cinquant’anni non è semplice, ma siamo sicuri che Nada non abbia tralasciato nemmeno un episodio.
Racconta di quella volta che Pippo Baudo, nel 2007, l’ha voluta a tutti i costi a Sanremo. Di quel Natale in cui ha scoperto di essere nel cast senza preavviso e ha dovuto realizzare un disco in dodici giorni. Narra di come è nata realmente “Amore disperato” e della storia tenera del “sassofono blu” citato nella canzone.

Un’autobiografia differente

Nada è una donna fuori dagli schemi che non si è piegata alla consuetudine anche quando ha raggiunto l’apice del successo. La sua scrittura è dettagliata, gradevole, sorprendente.
E ci piace pensare che il titolo del libro non sia stato solo scelto perché a dare il là alla cosa è stato il materiale artistico ritrovato a casa. Ci piace pensare, altresì, che il materiale domestico che racconta, l’abbia aggettivato in questa maniera perché la sua arte narrata è la sua casa.
Questa non è un’autobiografia sdolcinata. È un’autobiografia nuda e cruda, e non aspettatevi racconti da rock star ubriache e drogate, sesso impazzito e milioni di spettatori a urlare sotto il palco. Quello si vede solo nei film.
In questo libro si racconta davvero quello che c’è dietro il mondo dei musicisti. Si racconta di batoste, di concerti con pubblico assente, di traslochi di casa e di vita, di un’anima gentile che sa portare al mondo la bellezza ineguagliabile della sua arte.

Evviva Nada, evviva il suo Materiale domestico.

Materiale domestico - copertina libro Nada

 

 

Foto di apertura: copertina del disco “È un momento difficile, tesoro” di Nada Malanima

  • Titolo: Materiale domestico – Un’autobiografia 2019-1969.
  • Autore: Nada Malanima
  • Editore: Atlantide Edizioni
  • Pagine: 135
  • Prezzo di copertina: 20 euro
  • Anno di uscita: 2019

Per acquistare il libro potete anche visitare il sito di Atlantide Edizioni

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Antonella Dilorenzo

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