Lo strano caso del Rêverie. Una favola sulla diversità e sul rispetto dell’ambiente. Recensione del libro

 Lo strano caso del Rêverie. Una favola sulla diversità e sul rispetto dell’ambiente. Recensione del libro

Quella dell’autore cosentino Marcostefano Gallo è una favola per bambini che ha l’intento ambiziosissimo di educare alla diversità e al rispetto dell’ambiente i più piccoli, affinché siano poi questi ultimi i “megafoni” per gli adulti. Lo strano caso del Rêverie, edito da Scatole Parlanti nella collana Mondi, è in libreria da febbraio di quest’anno.

Lo strano caso del Rêverie di Marcostefano Gallo. La trama del libro

Lo zoo di Parigi, il Rêverie, rischia la chiusura per gravi problemi finanziari. Secondo il signor Lemer, il proprietario della struttura, e il direttore Truffault c’è solo un modo per uscire da questa situazione: vendere i cuccioli in sovrannumero a un contrabbandiere. Ed è ciò che fanno: prendono contatti con Igor Kovoc. Per fortuna che alla conversazione assiste anche un ospite che non è stato invitato: Anselmo, il barbagianni irascibile e sarcastico, ma dal cuore buono, tinto di una personalità che in alcuni momenti ricorda Anacleto, il gufo della Spada nella Roccia. Non appena orecchiata la terribile notizia, Anselmo vola a riferirla agli altri animali dello zoo. Bisogna agire in fretta, mettere tutti in salvo ed evitare che i poveri cuccioli finiscano preda della terribile bestia quale è l’uomo. Ma come? Un’antica leggenda, tramandata di gufo in gufo, narra dell’esistenza di una casa molto speciale, tutta rossa e a forma di corno e di un anziano signore che la abita, assieme a un animale dai poteri magici, immortale e di infinita saggezza. Si chiama Dodò, l’ultimo della sua specie, l’unico in possesso del sapere del mondo e che sarebbe in grado di aiutarli. Di fatti Anselmo, accompagnato da Adele, il labrador a guardia dello zoo, si mette alla ricerca di questo animale magico che, a sua volta, gli indica la via: per salvarsi devono trovare l’Arca dell’Alleanza, in modo da imbarcare tutti gli animali e condurli negli habitat di appartenenza. Tuttavia, per trovare l’Arca, questo gruppo di amici variegato affronta una serie di prove e di ostacoli, come per qualsiasi eroe che si rispetti. Riuscire nell’impresa è solo una questione di gioco di squadra.

Una favola sul rispetto del diverso e del pianeta

Un gruppo di animali più umani degli umani, laddove il rispetto del diverso e quello del pianeta sono al centro di questa favola per bambini di Marcostefano Gallo. Educare i più piccoli per educare gli adulti del domani, è quanto accade con Lo strano caso del Rêverie. L’incipit ricorda per certi versi il primo Madagascar, il film d’animazione della Dreamworks e che ebbe grande successo di pubblico e di critica. Qui, però, il barbagianni Anselmo e i suoi amici animali avranno un compito più difficile: salvare gli animali del Rêverie, lo zoo di Parigi. Benché i singoli personaggi abbiano comportamenti e personalità antropomorfi, in loro emerge il meglio dell’umanità o, per meglio dire, l’autore mostra tutte le qualità ravvisabili all’interno e attorno al concetto di umanità nei suoi aspetti più positivi, dalla lealtà, alla compassione, fino alla comprensione e all’empatia. Il linguaggio utilizzato dall’autore calabrese è agile, privo di picchi emotivi, con un ritmo che è costante e calibrato in funzione dei fruitori di questa storia, vale a dire i bambini. Un testo che è fortemente di immagini e filmico e che non si incaglia in lungaggini descrittive, ma che di contro mira a una narrazione sospinta fino all’ultima pagina dai dialoghi e dalle battute dei personaggi. Ci resta comunque una curiosità, arrivati all’ultima pagina: come e quali altre avventure avrebbero vissuto i personaggi, se la favola fosse stata ambientata in uno qualsiasi degli zoo italiani? Magari, perché no?, in uno zoo calabrese, viste le origini dell’autore. Chissà, magari sarebbe potuta diventare una favola come quella di Buzzati, La famosa invasione degli Orsi in Sicilia. Chissà. Magari.

a cura di Valeria Zangaro

Valeria Zangaro

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