Libri sulla corsa: recensione di “Correre” di Jean Echenoz, il libro sulla vita di Emil Zátopek

Se negli anni quaranta vivi in Cecoslovacchia, hai diciassette anni, e cominci a correre per noia. Se sai cosa è la Germania e quello che sta succedendo nel mondo. Se corri senza un criterio, non hai tecnica, ansimi, fai smorfie mentre cerchi di raggiungere il traguardo, e ti dimeni con le braccia e i gomiti alzati ostacolando l’equilibrio stesso del tuo corpo. Se infili gli scarponi pesanti e cominci a correre tra i boschi innevati di un rigido inverno cecoslovacco, trattieni il respiro fino a raggiungere il traguardo che ti sei prefissato, per poi svenire.

Se ti sei inventato di sana pianta un tipo di allenamento e un modo di correre tutto personale, ma vinci tre medaglie d’oro in una sola olimpiade e stabilisci dei record mondiali. Se negli anni cinquanta corri su pista fatta di un materiale che non è il tartan, e che non favorisce la corsa degli atleti – come oggi – e il passo che sfiora il pavimento.

Se riesci a fare tutto ciò, vuol dire che non sei un uomo normale, ma una stella. Una stella destinata a vivere per sempre. Anche in un libro. Questa è una storia vera. Questa è la storia di Emil Zátopek, mezzofondista e maratoneta cecoslovacco.

Altri libri sulla corsa consigliati

L’arte di correre di Haruki Murakami
La solitudine del maratoneta di Allan Sillitoe
L’ultima estate di Berlino di Federico Buffa e Paolo Frusca
A perdifiato di Mauro Covacich
La fatica più bella. Perché correre cambia la vita di Gastone Breccia
A volte corro piano di Patrick Trentini
Lungo lento. Maratona e pratica del limite di Paolo Maccagno
Il miglio inglese di Gianluca Morassi
Il sogno del maratoneta di Dorando Pietri
Il miglior tempo di Marco Olmo
Correre è la mia vita di Giorgio Calcaterra e Daniele Ottavi

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