L’anno in cui imparai a leggere: un libro di Marco Marsullo. Recensione
Come è possibile far breccia nel cuore di un bambino curioso e tenace, ostile come solo una creatura di quattro anni può essere? Quali sono gli elementi fondamentali per far sì che due o più persone possano creare un legame così imprescindibile da andare al di là del sangue e del tempo?
L’anno in cui imparai a leggere di Marco Marsullo (Einaudi Stile Libero) sembra rispondere a queste domande senza avere la pretesa di farlo. Non è intenzione dell’autore ergersi a giudice della fenomenologia della famiglia contemporanea, quanto semmai cercare di coinvolgere il lettore in un racconto in prima persona che mescoli sapientemente l’ironia all’affetto, la vita di tutti i giorni ai valori più universali.
L’anno in cui imparai a leggere: la trama del libro
Niccolò è un giovane scrittore che si innamora perdutamente di una ragazza, Simona, che qualche anno prima aveva dato alla luce il figlio Lorenzo, nato da una relazione con Andrés, rimasto a vivere in Argentina e senza alcun legame con il piccolo. La storia d’amore fra Niccolò e Simona permette a quest’ultima di ritrovare fiducia in se stessa al punto da tentare la strada della carriera da attrice, anche se questo significa partire per una lunga tournée e lasciare Lorenzo nelle mani dell’inesperto fidanzato. Inizia così la rocambolesca vita di Niccolò insieme al bambino che oppone qualsiasi forma di resistenza a un uomo piombato nella sua vita senza troppo preavviso.
Quando però il rapporto fra i due sembra aver trovato un equilibrio più o meno stabile irrompe nelle loro vite Andrés. Il caos torna a regnare sovrano nell’appartamento di Simona: fra i due uomini innamorati della stessa donna ormai lontana e il piccolo Lorenzo che non accetta facilmente la presenza di due aspiranti e inesperti papà.
Fra yogurt e biscotti, disegni, capricci, cartoni e fedi calcistiche vissute come questioni di vita o di morte, il terzetto cerca di sopravvivere e nel frattempo imparare a convivere e soprattutto a vivere. Ma vivere significa fare i conti con sfide sempre nuove e con scelte dolorose e che sarebbero sembrate folli e impensabili fino a pochi mesi prima.
Una storia di oggi
Marco Marsullo, attraverso una scrittura fresca e contemporanea, snocciola, pagina dopo pagina, un racconto divertente e avvincente, un mix di situazioni paradossali e momenti di puro affetto in cui è difficile non cedere il passo alla commozione. L’anno in cui imparai a leggere è un libro scritto da un uomo, con l’espediente letterario del narratore in prima persona, i cui protagonisti sono quasi totalmente maschili.
Il pregio sta tuttavia nella capacità dell’autore di travalicare non solo il confine tra i sessi, ma anche quello della cosiddetta famiglia tradizionale, per restituire un ritratto autentico della società di oggi e dei complessi rapporti umani. Capita così di capire che un bambino può aiutare un uomo a crescere e a fare i conti con le proprie paure e i propri limiti molto più di quanto quest’ultimo possa fare con il piccolo: “Perché noi adulti non ci domandiamo la normalità e non ci sorprendiamo della banalità. Ma al mondo, di banale, non c’è proprio niente. Solo che questo, prima di incontrare Lorenzo, io non lo sapevo”.
a cura di Barbara Rossi