L’amore puzza d’odio: il tempo di una storia d’amore scandito da stagioni e poesie. Recensione libro
In quest’opera Massimiliano Boschini ci racconta, con un linguaggio tagliente e disincantato, una storia d’amore vista con gli occhi di un uomo. Lo fa in una maniera originale, avvalendosi di 52 componimenti poetici suddivisi, a loro volta, nelle quattro stagioni dell’anno, che sono poi anche le stagioni dell’amore.
L’amore puzza d’odio: la trama del libro di Massimiliano Boschini
Una sera lui, con una Ceres in mano, conosce lei:
Ti vidi tirartela solo un pochino
tra amiche con lacca e senz’acca
Sono sguardi ammiccanti, quelli che si scambiano, tipici degli inizi, di quando l’uomo e la donna mettono in scena la classica danza del corteggiamento, di lei che sta sulle sue e aspetta che lui faccia il primo passo. E poi quel momento arriva:
mia Cenerentola,
ti tolsi una scarpa
chiedendoti un numero
È chiaro ormai che i due si piacciono. È arrivata l’ora di scambiarsi il numero di telefono per fissare poi il primo appuntamento cui precede il rito preparatorio di lui:
lavato e stirato
mutande Uomo e Arbre Magique
e pronto per
un incontro galante, meglio se osè
arriva il primo bacio, il primo
parabrezza appannato
sipario del nostro amore
Sopraggiungono le farfalle nello stomaco e le scritte sulla spiaggia. Nasce una relazione, i due si sposano, la loro vita è scandita dalle domeniche passate all’Ikea e dai pomeriggi sul divano. Eppure poco alla volta s’insinua nella coppia l’incomprensione e la stanchezza della routine. Persino dirsi “ti amo” è una frase stanca, che ha la stessa passione di una madre che ti chiede “Tutto bene a scuola oggi?”. L’amore si frantuma, la coppia si separa, subentrano dapprima la rabbia, poi la nostalgia, e infine l’odio, fino alla morte di qualsiasi sentimento.
Lungo tutta l’opera di Boschini, Vincenzo Denti – pittore e artista, nonché docente presso il Liceo Artistico G. Romano di Mantova – ci delizia con le sue divertenti illustrazioni, o suggestioni, come le definisce lui.
Quando la poesia si veste di narrativa
Si può scrivere del tempo di una storia d’amore, dagli albori fino al declino, passando per il classico periodo della noia e poi della sopportazione, raccontandola attraverso una silloge poetica? Ebbene sì, è possibile. Ed è quanto ha egregiamente realizzato Massimiliano Boschini con questa raccolta di poesie, edita da Miraggi editore a giugno del 2019. La forza di quest’opera sta nell’adozione di un linguaggio vivo, pop, che avvicina a sé persino quei lettori poco avvezzi alla poesia che, diciamocelo, rappresenta un prodotto certamente di nicchia. Boschini, inoltre, fa sì che la sua opera abbia una doppia lettura interpretativa: quella narrativa, concernente il racconto della storia d’amore, e quella lirica, dei versi romantici a suo modo, e cinici. L’opera ripercorre le quattro stagioni metaforiche dell’amore, laddove ogni settimana dell’anno è una composizione poetica – e infatti, come le settimane che sono 52, così anche i componimenti poetici. La storia raccontata non è quella lirica degli amori senza macchia né ombre. È una relazione vera, vista attraverso gli occhi di un uomo. Per dirla con le parole usate nella prefazione da Elena Zuccaccia, founder della rivista settepiani, quella di Boschini è “una storia universale d’amore e d’odio”.
L’amore puzza d’odio: non chiamatelo ossimoro
Benché appaia un ossimoro, l’idea di un amore puzzolente d’odio, in realtà è tutt’altro. Amore e odio sono semplicemente due aspetti dello stesso sentimento che s’instaura nel rapporto di una coppia, sono due specchi equidistanti e simmetrici, e l’uno non esiste senza l’altro. È un sentimento del cui epilogo conosciamo già le sorti attraverso quel puzzo cui l’autore mantovano fa riferimento già dal titolo, che ne anticipa la caducità per mezzo dell’odore. Ma il titolo contiene in sé anche un altro aspetto: la forma di questa silloge, vale a dire quella di un cerchio, del ciclo vitale di tutte le cose, dalla nascita fino alla morte.
a cura di Valeria Zangaro