La vita anteriore di Mirko Sabatino: raccontarsi per inventare un destino. Recensione
Il nuovo romanzo di Mirko Sabatino, La vita anteriore, pubblicato da Nottetempo, è una di quelle storie da gustare sulla spiaggia, con il rumore delle onde che si scontrano sulla battigia in sottofondo. È un intreccio di legami, famiglie, storie che sembrano perdersi e poi si ritrovano inaspettatamente.
La vita anteriore di Mirko Sabatino: la trama del libro
Siamo in Puglia nel 1977. Ottavio Maggio si occupa del bar di famiglia, barcamenandosi tra i pagamenti e le difficoltà del lavoro, quando la figlia rimane incinta di un ragazzo che si dilegua poco dopo. Ettore, il bambino che nasce, sembra un miracolo, una scintilla di leggerezza e curiosità. Ottavio ed Ettore si legano come può accadere solo tra nonno e nipote – in maniera tenera, silenziosa, concreta. Poi la vita prende il sopravvento e sconvolge le cose, si impone ineluttabilmente in tutta la sua crudezza: è il momento di crescere, di decidere chi si vuole essere; di scoprire com’è camminare da soli. La vita anteriore è il romanzo di una vita che si forma e si riavvolge su se stessa.
Una narrazione di coincidenze e destini
Quando si legge questo libro, la prima sensazione che si prova è quella di trovarsi su una terra sospesa, percorsa dal destino. La narrazione inizia al buio, con una candela che sta per spegnersi e un racconto sussurrato che sembra promettere qualche verità assoluta. E in un certo senso è così, perché Mirko Sabatino – in questo caos lacerante che è il mondo – cerca di intercettare coincidenze, coordinate sentimentali, geografie di incontri necessari. Basterebbe un viaggio iniziato in anticipo, una danza ritardata, e forse il mondo sarebbe diverso – forse la storia di Ettore diventerebbe la storia di un altro Ettore possibile, di un Ettore mancato. Eppure, le cose sono andate in un modo e non in un altro, quasi che qualcuno avesse guidato dall’alto queste esistenze; qualcuno o il caso, il caos, il disordine che governa il mondo, quello stesso disordine che cerchiamo continuamente di ridurre a una storia, alla nostra unica storia possibile.
Un libro su chi siamo
La vita anteriore è un libro su chi siamo, sulle infinite e incontrollabili varianti che ci danno una forma e non un’altra, sulle coincidenze che ci rendono noi – insicuri, feriti, gentili, pazienti, curiosi, titubanti, senza freni, innamorati, impauriti, entusiasti. È un romanzo che abbraccia il dolore e la morte, la voglia di riscattarsi; le ansie adolescenziali, le delusioni, la caparbietà del ricominciare da capo. E il senso della scrittura, sembrerebbe suggerire Mirko Sabatino, è proprio in questo esercizio che rintraccia significati nel caos, il cui unico approdo possibile è quel nucleo profondo in cui è nascosto tutto ciò che rimarrà per sempre nostro e di nessun altro.
«Lo so a cosa stai pensando. Credi che mi sia inventato tutto, no? Tutte quelle coincidenze, tutti quegli incastri… E le svolte, il cerchio che alla fine si chiude… Sembra tutta un’invenzione, lo so. Ma quando guardi la vita dalla sua coda, ogni vita ti sembrerà un’opera di fantasia.»
a cura di Rebecca Molea