“Il detective sonnambulo” di Vanni Santoni è una storia sul potere del denaro e su come lasciare un segno nella Storia del mondo

Vanni Santoni, uno tra gli autori più interessanti del panorama letterario italiano contemporaneo, torna in libreria l’8 aprile con Il detective sonnambulo edito da Mondadori. Una storia d’amore e d’amicizia in cui un italiano squattrinato, una francese anarchica, un crypto-milionario visionario e un’artista emergente si muovono tra una Parigi scossa da manifestazioni e una Berlino psichedelica, nel tentativo di influenzare il corso della Storia e dare un senso alle proprie vite attraverso il potere della creazione.
Il detective sonnambulo di Vanni Santoni: la trama del libro
Martino è approdato a Parigi con il sogno di affermarsi come sceneggiatore, ma trova una città perlopiù ostile. Tutto cambia quando in un mercatino di Natale incontra Johanna e, folgorato dai suoi ricci color fuoco, si innamora di lei. La storia d’amore è però ostacolata dall’atteggiamento scostante e mutevole di Johanna che sparisce di frequente e senza spiegazioni, all’inseguimento delle sue molte vite. Quando infine smette di farsi vedere per settimane, Martino sprofonda in un vuoto «sempre più vasto e grigio». Perlustra i luoghi che erano soliti frequentare alla ricerca di un indizio che lo conduca da lei, finché non si imbatte per caso in un manifesto: dietro alla figura in primo piano di un affascinante ragazzo sulle scale di un jet privato, riconosce l’inconfondibile postura e i capelli rossi di Johanna. Il manifesto è stato affisso da Tanya, leader dell’organizzazione anarchica ARC23, che vuole rintracciare il giovane della foto, Manfredi Contini della Torre, un crypto-milionario che ha fatto una misteriosa e cospicua donazione al suo gruppo. Insieme, Tanya e Martino, intraprendono una ricerca che li porterà dal World Economic Forum di Davos al deserto di Atacama, fino a Berlino dove Manfredi sta costruendo un imponente quartier generale destinato a ospitare i suoi ambiziosi progetti. Affascinato dalle doti da affabulatore di Manfredi e intrappolato in un quadrilatero amoroso con Tanya e Johanna, Martino si lascia inizialmente sedurre dalle carismatiche visioni del milionario. Ma con il tempo, i dubbi crescono e, insospettito, indaga per scoprire quali sono le reali intenzioni Manfredi, che, nonostante la sua ricchezza, sembra incapace di lasciare un segno nella Storia.
Il denaro come strumento per influenzare il mondo
«Il denaro dorme sempre, il denaro sogna, è un sogno, un altro piano di realtà, sfuggente eppure grandioso, lussureggiante, con le sue foreste e le sue architetture e le sue caverne e le sue frane, in costante mutazione, un sogno con cui ci si può connettere o non connettere, o disconnettere, che da troppo, davvero troppo tempo segue altre leggi rispetto a quelle umane».
Mossi dal costante desiderio di salvarsi attraverso la creazione di qualcosa che sopravviva all’oblio, Manfredi, Johanna, Tanya e lo stesso Martino vedono nel denaro l’unico mezzo per raggiungere le loro aspirazioni. Manfredi, archetipo di chi si è arricchito tanto velocemente quanto inaspettatamente con le cryptovalute, sa bene che i soldi non sono una creazione, ma possono essere la chiave per influenzare il mondo. Per questo, si circonda di persone come Johanna e Tanya che attraverso l’arte e l’attivismo politico vorrebbero smuovere le coscienze e rivoluzionare la società. Per Martino il denaro non è solo un mezzo, ma anche un sogno sfuggente: come un sonnambulo che cammina in un mondo che non gli appartiene del tutto, osserva le creazioni degli altri e continua a chiedersi quale possa essere il suo reale progetto.
La scrittura di Vanni Santoni in Il detective sonnambulo
La prosa di Vanni Santoni è ammaliante e coinvolgente. Il registro spazia dai tecnicismi delle cryptovalute a dialoghi in cui si mescolano battute in francese, inglese, tedesco e spagnolo. La voce narrante in prima persona di Martino riporta, in retrospettiva, la cronaca degli eventi attraverso la sua percezione e con la consapevolezza di chi sa già come si è conclusa la vicenda.
A cura di Francesca Cocchi