Come si vive in un corpo con gli organi invertiti? La storia di Dante Fanti nel libro di Barbara Guazzini

 Come si vive in un corpo con gli organi invertiti? La storia di Dante Fanti nel libro di Barbara Guazzini

Struggente e drammatico fin dalle prime battute, Il corpo inverso (8tto edizioni, 2024) di Barbara Guazzini è un romanzo di formazione nel quale viene messo al centro della narrazione l’intenso rapporto tra padre e figlio. Dalla scoperta di un’anomalia congenita a quella di avere un padre accusato di omicidio, l’infanzia di Dante Fanti è destinata a subire un brusco arresto e a patire per la mancanza del faro guida, quel «babbo» finito dietro le sbarre, forse ingiustamente. Un rapporto basato sull’assenza, la frammentazione di una vita già complicata. 

Il corpo inverso di Barbara Guazzini: la trama del libro

Dante Fanti è solamente un bambino di sei anni quando, nel 1984, gli viene diagnosticata un’anomalia congenita rara (meno di un caso ogni diecimila) chiamata situs inversus, ossia la disposizione totalmente inversa degli organi interni. Da questo momento in poi, per il piccolo livornese, tutto assumerà i contorni di un grandissimo senso di disagio, contenuto almeno in parte dalla presenza in casa di numerosi specchi, i soli in grado di risistemare Il (suo) corpo inverso. Come se non bastasse, la vita al contrario di Dante inizia sempre di più a deteriorarsi: il padre viene accusato di omicidio e messo in prigione, la madre non ha più la forza per occuparsi del bambino e, quando tutto sembra riequilibrarsi, ecco che un’altra tragedia getta ulteriormente il povero Dante nello sconforto. Chi è quella bambina che cerca di consolarlo e che vede praticamente ovunque?

La frammentazione dei legami familiari, passati e presenti

Siamo a Livorno (ma anche a Pisa), nei primi anni Ottanta e il vento che soffia su una città di mare è niente in confronto a quello che è costretto ad affrontare il povero Dante, già spaventato per la sua condizione di «diverso». Il confine tra la disposizione al contrario degli organi e la volontà del ragazzo di vivere una vita normale è labile. Ricevuta la diagnosi, messa – e poi tolta – la medaglietta di riconoscimento per le emergenze sanitarie, tutti i comportamenti, le azioni e le relazioni di Dante sembrano governate da una forza che agisce al contrario. La famiglia si spacca e lui si sente vicino a chi è assente e distante da chi è presente. Certezze che vengono meno, vecchi e nuovi rapporti dall’andamento ondivago, così anche le figure salvifiche di Il corpo inverso non sono immuni dalla centrifuga di emozioni e amnesie di Dante. Dalla psicologa Marta alla misteriosa Elisabetta, incredibilmente sempre presente e dalla quale il giovane Fanti si sente attratto, tutti finiscono nel tritacarne emotivo di chi deve andare avanti con quello che resta, vale a dire una madre – secondo Dante – non all’altezza, un padre assente e una lettera lasciatagli da quest’ultimo quando, per il dolore, il figlio ha smesso di fargli visita. Questo protagonista fa di tutto per non sprofondare. Ma del resto, esiste un modo giusto e corretto per accettare l’idea che il proprio genitore, supereroe per eccellenza, sia un omicida e debba scontare una condanna? 

Il corpo inverso di Barbara Guazzini: l’autrice 

Maremmana purosangue, di professione avvocato, Barbara Guazzini ha iniziato a scrivere racconti che sono comparsi su riviste e blog letterari quali «’tina» e «Nazione Indiana». Il corpo inverso, suo romanzo d’esordio, è stato  finalista, con menzione speciale della giuria, alla fellowship per esordienti LetteraFutura, e al premio Walter Mauro. 

 

A cura di Milo Salso

Milo Salso

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