Sbagliare non è sempre negativo: lo sostiene Gianrico Carofiglio nell’ultimo libro “Elogio dell’ignoranza e dell’errore”

 Sbagliare non è sempre negativo: lo sostiene Gianrico Carofiglio nell’ultimo libro “Elogio dell’ignoranza e dell’errore”

È tornato in libreria il 29 ottobre scorso Gianrico Carofiglio, ma stavolta non come giallista: con Elogio dell’ignoranza e dell’errore, pubblicato per Einaudi, Carofiglio scrive un saggio, una riflessione partendo da due parole: ignoranza ed errore, che si applicano a diversi ambiti della vita, professionale, personale, dell’autore e di tutti noi. Perché forse, in fondo, non sono termini così temibili.

Elogio dell’ignoranza e dell’errore di Gianrico Carofiglio: la trama del libro

A partire dal concetto di condanna «al di là di ogni ragionevole dubbio», su cui si fonda il nostro sistema giuridico, Carofiglio, che di mestiere, oltre allo scrittore, ha fatto anche il magistrato, ci accompagna in un percorso nel concetto di errore: di giudizio, di condanna, di innocenza e colpevolezza. Errori che possono fare gli esperti, gli addetti ai lavori in ambito giuridico, in cui l’errore non è ammesso, anche se parte naturale dell’animo umano. Dall’errore passiamo all’ignoranza: parola che non ha una bella reputazione e che, soprattutto, non si risolve mai. «Più impariamo, più ci rendiamo conto di quanto non sappiamo», scrive Carofiglio. E poi c’è l’improvvisazione, la capacità di cadere senza farsi male, la fortuna: termini che sembrano sconnessi e casuali, ma che ci accompagnano verso un percorso di consapevolezza, e di realizzazione del sé.

Lo spirito «shoshin»: l’apertura verso la possibilità di sbagliare

Nel capitolo dedicato all’ignoranza, Carofiglio riprende il concetto giapponese di «shoshin»: è un atteggiamento di apertura verso la possibilità di sbagliare, verso l’errore. È, anche, darsi l’occasione di concepire diverse scelte, di essere curiosi, di farsi stupire dalle mille possibilità a cui ogni scelta che prendiamo potrebbe portarci. Nella postfazione, lo stesso autore riporta un episodio accaduto negli anni Novanta: una delusione professionale, all’epoca difficilissima da digerire, un fallimento che lo ha costretto a darsi nuovi spazi, tempi, e lo ha portato a scrivere.

Lo stile di Gianrico Carofiglio in Elogio dell’ignoranza e dell’errore

Con uno stile preciso, minuzioso e analitico, Carofiglio ci accompagna in questo percorso per certi versi semantico di tutti quei termini giudicati negativi, ma che nascondono accezioni interessanti e positive. Coinvolgente, mai banale, Carofiglio si riconferma ancora una volta un saggista interessante.

 

A cura di Martina Renna

Blam

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