“Dimmi di te” di Chiara Gamberale è un elogio al ritrovare sé stessi attraverso l’altro
Esce in libreria l’ultimo libro di Chiara Gamberale, Dimmi di te (Einaudi Stile Libero, 2024) che, come da lei stessa confermato ai suoi lettori in un’intervista, è forse il romanzo con cui più si identifica. Un racconto intimo, e per certi aspetti autobiografico, una ricerca minuziosa e meditata sulle crepe dell’io in costante divenire, piccoli e grandi abissi in cui l’unica luce salvifica è quella delle «stelle polari» che si incontrano nell’accidentato cammino che è la vita.
«Come hai fatto a crescere? Ho chiesto in questi mesi alle mie stelle polari di quel tempo andato che non se ne andrà mai».
Dimmi di te di Chiara Gamberale: la trama del libro
Chiara ha quarant’anni, è scrittrice, ed è mamma di Bambina, di sei anni, nata come nascono tanti «capitati». La figlia è la sua costante, dà ritmo alle giornate, è nuova responsabilità che smuove Chiara a uscire da una fase ristagnante del suo io di donna, mai del tutto cresciuto, aggrappato caparbiamente ai resti di una vita adolescenziale. Chiara sente che la collisione tra l’esistenza di prima e quella attuale è prossima, domande sorgono in lei, un’azione è necessaria, trovare la cura diventa la priorità per non sentirsi più la «bambina marcia». Il destino unito alla giusta tempestività è risolutore, un amico dei tempi del liceo incontrato per caso le fa venire un’idea: ricostruire la mappa affettiva delle sue «stelle polari», gli amici che mitizzava da ragazza, le sue colonne portanti.
L’ascolto come prima fase di crescita e consapevolezza
Dimmi di te? È questa la domanda che rivolge Chiara a Raffaello, Riccarda, Stefano, Ivan. Registratore alla mano, una semplice domanda, una decisa apertura all’ascolto. Non sono ammesse domande sulla sua vita, palude interiore che deve rimanere nascosta, perché è troppo presto per bonificare, migliorare gli argini e rendere l’acqua cristallina. La prima fase della crescita è il confronto, mettersi in gioco con realtà diverse. La voce interiore finalmente germoglia, lo smarrimento si attenua e, senza snaturarsi, in Chiara nasce una nuova consapevolezza.
Lo stile di Chiara Gamberale in Dimmi di te
Gamberale scrive con disincanto un romanzo che parla d’amore, amicizie e sogni. Ogni fase della vita fa da spartiacque, nel caso delle vite raccontate da Chiara, tra i trenta e quaranta anni; è lo scontro tra i sogni realizzati e non, tra obiettivi raggiunti e fallimenti, l’inconsapevolezza tra quello che si sperava di costruire e quello che poi si è realizzato. La scrittura è piana, e al tempo stesso coinvolgente. Un romanzo introspettivo con una costante oscillazione tra dovere e necessità.
A cura di Caterina Incerti