Corpi speciali: il libro di Francesca d’Aloja e i suoi ritratti straordinari. Recensione

 Corpi speciali: il libro di Francesca d’Aloja e i suoi ritratti straordinari. Recensione

È uscito per La Nave di Teseo il nuovo libro di Francesca d’Aloja, Corpi speciali. Un’opera che racconta, in una maniera sperimentale, personaggi famosi e meno famosi, o semplicemente persone non note, che l’autrice ha incontrato  – anche indirettamente – nel corso della sua vita. I corpi speciali sono “dotati di talento, personalità, avvolti dal mistero o diversi da ciò che appaiono. Persone dai destini fortunati o infausti, persone che hanno sfidato e sfidano la sorte”.

I corpi speciali: le storie

Francesca d’Aloja conduce, dolcemente, in un viaggio alla scoperta di grandi personalità che “ha incrociato la sua strada con la mia, anche solo per un istante”. Ed è così che si va alla scoperta di un curioso Vittorio Gassman – suo amico, mentore, padre mancato – che non era solo il grande attore, ma un uomo come tanti consumato dalla depressione. Si passano in rassegna le grandi imprese di José Tomás, uno dei toreri più famosi del mondo, uomo impavido che ha oltrepassato l’impossibile, morendo e resuscitando.

Si raggiunge l’India con la storia del Lama Bianco, uno straordinario Theos Bernard che ha sfidato il mondo, le leggi della religione, oltrepassato i confini della spiritualità per diventare unico. O ancora si arriva a toccare Albert Camus grazie alle mani di sua figlia che l’autrice ha avuto modo di conoscere.

Con ogni storia ci si mette seduti a un tavolino immaginario a prendere un caffè con l’intelligenza oltremodo e l’infima malattia mentale di Lucia Joyce; con la genialità e l’empatia di musicale di Luca e Andrea Prodan in Argentina; sino a fare un’intima telefonata con Dino Risi o a scambiarsi delle mail con Claudio Caligari, grande regista.
Come tutte queste personalità hanno attraversato la vita dell’autrice? E come hanno attraversato la nostra? Corpi speciali è un pozzo di conoscenza, di cultura, da cui attingere con delicatezza assimilando ogni riga, perché ogni parola offre delle sensazioni. Si piange, ci si emoziona, si prova tenerezza, rabbia, resilienza.

I corpi, le menti

Leggendo questo libro, fino all’ultima storia, il quesito che balza subito in mente è: ma come reagisce un corpo, il nostro corpo, agli aventi, alle emozioni, ai cambiamenti, alla vita? Si sente spesso parlare di cervelli, di mente, di tristezza, di sensazioni intime, ma non di fisicità.
Cosa ha pensato il corpo di Ernest Shackleton quando, allo stremo delle forze ricoperto di piaghe, geloni, barba lunga, sporcizia, pensava di non farcela? Si è dato una risposta: metticela tutta.
E cosa ha dimostrato il corpo di una bellissima Laura Antonelli quando si è abbandonato a se stesso trasformandosi in un ammasso di carne e ossa senza cura? Solo tristezza. Decadenza.
Quest’opera fa riflettere sulle persone, ma anche su noi stessi, sulle imprese che siamo capaci di compiere o non compiere come umani. Al di là della mente. Al di là del corpo.

Corpi speciali: un libro, un’opera d’arte

Corpi speciali è un libro che mancava. Un nuovo modo di raccontare le persone che non è né autobiografico né biografico, semplicemente soggettivo-ritrattista.

E la cura con cui queste persone sono state narrate fa pensare a una serie di opere d’arte che l’autrice ha dipinto con tocchi sempre diversi: a volte con pennellate di colore dolci, altre volte con segni in bianco e nero, o linee più marcate e spesse, fino a lanciarsi in una lotta tra il corpo e la tela per squarciarla e scoprire quello che c’è dietro, godendo della sua storia nascosta.
Un lavoro lungo e certosino, intimo e riflessivo, un racconto di corpi e anime che si riflettono in quadri di parole esposti in un’unica sala: ritratti di una mostra perenne da visitare di tanto in tanto per ricordare la straordinarietà umana.

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Antonella Dilorenzo

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