Cercando Beethoven: il primo romanzo con protagonista Ludwig van Beethoven. Recensione
Cade proprio in questi giorni il 250esimo anniversario dalla nascita di Beethoven e per l’occasione Fazi Editore ha deciso di pubblicare il primo romanzo con protagonista il grande Maestro. Saverio Simonelli, giornalista e traduttore, laureato in filologia germanica, dà sfoggio delle sue competenze in materia, in un romanzo che ricostruisce la cultura e lo sfarzo della Vienna imperiale dei primi dell’800.
Cercando Beethoven: la trama del libro
Durante l’estate trascorsa a Heiligenstadt, sobborgo di Vienna, Wilhem, giovane musicista in cerca di ispirazione, decide di seguire le tracce del grande compositore che gira voce si trovi proprio da quelle parti in villeggiatura. Spinto dalla curiosità di carpire il segreto per diventare un grande musicista, Wilhem fa la conoscenza di altri due giovani appassionati: Andreas, violinista e pianista di nobili origini dal carattere imprevedibile, e Queenia, ragazza enigmatica la cui provenienza è avvolta nel mistero. Fra i tre si crea presto una strana alleanza dettata dalla volontà di avvicinarsi all’uomo che tutti descrivono come burbero, scostante e solitario. Le vicende che si susseguono fanno emergere il ritratto della Vienna di inizio Ottocento, capitale dell’Impero austriaco: i salotti frequentati dai nobili, i teatri dedicati alle rappresentazioni delle ultime sinfonie e la musica che fa da sfondo agli incontri tra uomini d’affari o alle colazioni tra amici. Sul lusso e lo sfarzo della vita cittadina incombe, tuttavia, la minaccia delle truppe di Napoleone in avvicinamento, così ben presto la vita dei tre ragazzi sarà destinata a cambiare nuovamente.
Beethoven e la sua musica
“È un’anima inquieta, nobile e selvatica insieme. Un orso e un cerbiatto.”
Nel romanzo di Simonelli vi sono diversi episodi in cui Beethoven spicca come protagonista assoluto. Il Maestro è un uomo particolare, incurante dell’etichetta del tempo e per questo spesso mal visto nei salotti dei nobili. Beethoven dimostra sin da subito di suonare prima di tutto per sé, per dare voce al proprio dolore e tradurre in suono i sentimenti, non per guadagnarsi l’affetto degli ammiratori. Schivo, spesso burbero con chi non apprezza, volitivo, il Maestro è però capace di slanci d’affetto inaspettati, ma sono pochi gli eletti a meritarsi la sua stima. Molto interessante è l’analisi del carattere per certi versi rivoluzionario che la sua musica, così tormentata e passionale, ebbe, soprattutto se paragonata alla metrica e alla precisione delle composizioni di Mozart. Dalle parole del Maestro e dei suoi ammiratori emerge il ritratto di un uomo complesso, affascinante, ispirato divinamente dalla musica, capace di comporre, prima con l’immaginazione poi con il talento e il metodo, sublimi sinfonie che lo hanno reso celebre nei secoli.
“Un uomo desideroso di compagnia, di condivisone, di affetto. Non era il titano appassionato, conquistato dall’eroismo napoleonico, neppure il musicista folle e intrattabile isolato nei suoi meandri segreti, no: quello era un uomo fragile che si metteva a nudo e chiedeva agli altri di essere compreso orche sapeva anche essere amabile.”
La scrittura di Saverio Simonelli
La prosa di Simonelli ha il sapore di un romanzo classico, ricca e curata, procede scorrevole restituendo al lettore un mosaico di personaggi, descrizioni e riferimenti culturali di grande interesse. Agli appassionati di filosofia e della cultura dell’epoca non sfuggiranno gli accenni alle personalità più note: il poeta Novalis, ad esempio, o lo stesso Mozart, che viene spesso citato come termine di paragone per la musica, ben più estrosa e imprevedibile, di Beethoven. Dal romanzo emerge un affresco ricco, culturalmente vivace, in cui immergersi, arricchito dalle splendide sinfonie che sarà un piacere riscoprire grazie alle parole del suo stesso compositore.
a cura di Silvia Ognibene
@silviabookolica