Anna sta coi morti, il libro in cui Daniele Scalese fa dialogare amore e morte. Recensione
Daniele Scalese, classe 1988, è autore di romanzi, Le Streghe (Virgilio, 2019) e Non desiderare la roba d’altri (Porto Seguro, 2021), e di diversi racconti per riviste letterarie e antologie.
Il suo ultimo libro, Anna sta coi morti, pubblicato da Pidgin nel maggio 2023, narra il dramma di Anna ed Enzo, una coppia che si sta disintegrando tra l’attesa di un figlio che potrebbe salvare il loro rapporto ormai in crisi e l’imminenza della morte di Anna, colpita da una malattia senza cura.
Anna sta coi morti: la trama del libro
Anna ed Enzo si sono conosciuti durante il colloquio selettivo per un posto di lavoro come tecnico d’obitorio. Da quel giorno Anna, che «voleva diventare una di quelle persone che aiutano gli altri a stare bene», ha iniziato a occuparsi dei morti e anche di Enzo, un uomo tormentato da un passato segnato dall’abbandono del padre e dalla morte improvvisa della sorella Eva.
Con gli anni, la storia d’amore tra Anna ed Enzo entra in crisi a causa della difficoltà di lui a trovare un lavoro stabile e della tendenza di lei a chiudersi nella meditazione per risolvere ogni problema. Nel disperato tentativo di salvare la loro relazione, i due decidono di avere un figlio. Durante i primi mesi di gravidanza, ad Anna è però diagnosticata una grave malattia, una leucemia linfoblastica acuta che le impone di scegliere se salvare l’embrione o curarsi con la chemioterapia.
La decisione di affrontare la malattia senza abortire, anziché riavvicinare, allontana ancora di più la coppia. Anna preferirà, infatti, condividere il suo dolore non con il compagno, ma sulla sua pagina social e in un programma televisivo di successo, mentre Enzo prenderà il posto della compagna in obitorio dove, confrontandosi con i colleghi Alberto, Federico ed Emilia, scoprirà nuove verità che lo costringeranno ad affrontare i fantasmi del suo passato.
L’onnipresenza della morte e l’importanza di affrontare il dolore
«In obitorio Federico compilava le schede e gli chiesi se ci fosse bisogno di una mano coi morti. Rispose di sì perché la gente muore sempre. Ne fui rassicurato. Mi occupai in prima persona di due riconoscimenti. Non provai nessun dolore. Pensai che stessi cambiando ma noi non cambiamo, dimentichiamo cosa eravamo prima. Forse aveva ragione Emilia, la morte non è uno degli aspetti della vita: è la vita a esserlo rispetto alla morte».
In Anna sta coi morti emerge la dicotomia tra Eros e Thanatos, Amore e Morte, intese come le forze che creano e distruggono la vita. Anna, infatti, è costretta a scegliere tra la sua vita e quella del bambino che porta in grembo, visto come l’unica possibilità di risanare il suo legame con Enzo. La morte, inoltre, rappresenta un elemento centrale nella loro storia d’amore: per Anna è il futuro imminente e inevitabile, mentre per Enzo è un fantasma del passato legato alla scomparsa prematura della sorella. Per entrambi, la morte è il presente quotidiano nelle sale asettiche dell’obitorio, piene di cadaveri.
L’attesa della morte di Anna e il dolore causato dalla sua malattia incurabile non rinsaldano la coppia, ma ne accelerano la disgregazione. Enzo, infatti, nega la malattia di Anna perché vorrebbe che la loro vita rimanesse immutata; al contrario, Anna ostenta la sua condizione attraverso una mercificazione mediatica del dolore.
La scrittura di Daniele Scalese in Anna sta coi morti
In Anna sta coi morti, la prosa asciutta e incisiva di Daniele Scalese si esprime in capitoli brevi con dialoghi serrati e descrizioni essenziali. Scalese sceglie di affidare il racconto alla voce narrante in prima persona di Enzo, relegando i pensieri di Anna ai testi che lei condivide sulla sua pagina social.
Enzo offre, infatti, un punto di vista lontano da sentimentalismi e retoriche, capace di mettere in evidenza gli aspetti più controversi della malattia di Anna e le conseguenze che questa comporta sulla loro vita di coppia. Il romanzo è inoltre caratterizzato da salti temporali nel passato attraverso i quali Enzo ricostruisce il suo rapporto con i genitori e il legame con la sorella.
A cura di Francesca Cocchi