Libri sulle madri: anaffettive, narcisiste, eroine, fantasmi delle figlie. 15 consigli di lettura

 Libri sulle madri: anaffettive, narcisiste, eroine, fantasmi delle figlie. 15 consigli di lettura

C’è una canzone di Kahbum feat. Willie Peyote dal titolo Tua madre che recita così:

Tu non pensare agli occhi di tua madre
Che non volevi neanche somigliarle
Lei si specchiava in un pavimento pulito
E noi due penne non riusciamo a farle
E questo stage non è neanche retribuito
E questa casa non è un albergo
E quel divano non è un ripostiglio […]

E già questi pochi versi bastano a far capire quanto difficile possa essere alle volte il rapporto madre-figlio, quanta distanza possa finire per esserci qualora manchi la comprensione da entrambe le parti, soprattutto se in questa distanza si instaura il non detto e il non ascoltato. Per la festa della mamma vi proponiamo una lista insolita, fatta di libri che narrano storie difficili di madri e di figli, conflitti che a volte cessano e altre no.

 

Una donna di Annie Ernaux

Alcuni giorni dopo il decesso di sua madre, Annie Ernaux abbozza la frase che poi diverrà l’incipit di questo romanzo. Ed è proprio attraverso questo lutto che emergono le vicende personali dell’autrice e che restituiscono il ritratto straordinario di una donna del Novecento, quale era la madre della Ernaux dapprima contadina e poi piccola commerciante. La Ernaux fa uso di un linguaggio neutro e al contempo pieno di sfumature mettendo in risalto tutte le contraddizioni proprie dei sentimenti umani.

Uscito per L’orma Editore ad aprile del 2018 e tradotto da Lorenzo Flabbi.

Il vino della solitudine di Irene Nemirovsky

Questo è probabilmente il romanzo più autobiografico e più intimo dell’autrice. Anche qui, come in “Jezabel”, Irene Nemirovsky narra il rapporto conflittuale e infelice fra madre e figlia, con una differenza però: la protagonista stavolta non è la figura materna – che, anzi, pare assente – bensì la figlia, Helene. Quando arriva il momento di vendicarsi per tutto il dolore subito, Helene si accorge di essere più simile a sua madre di quanto avesse creduto, soprattutto riconosce in sé stessa la medesima cattiveria materna decidendo di vivere una vita diversa.

Uscito per Adelphi nel 2011 e tradotto da Laura Frausin Guarino.

Mi chiamo Lucy Barton di Elizabeth Strout

È in ospedale da tre settimane per una complicazione post-operatoria quando una donna vede comparire sua madre. Sono anni che non si incontrano, soprattutto che non sente la sua voce, ma quando la madre usa quel vezzeggiativo “Ciao, Bestiolina”, tutte le sue tensioni si sciolgono, e le chiede di raccontarle una storia, una qualsiasi, poiché vuole continuare a sentire quella voce. Anche se è nel non detto che si nasconde un’altra storia.

Uscito per Einaudi editore a maggio del 2016 e tradotto da Susanna Basso.

Matrigna di Teresa Ciabatti

C’è Noemi che è una bambina come tante, dall’aspetto anonimo. Poi c’è Andrea che invece è un bambino speciale, dolce e bellissimo come un angelo biondo. C’è la mamma di Noemi che è una donna trasandata e oppressa dalla depressione post-partum. E poi c’è la mamma di Andrea che invece è una donna curata, e sempre lì a mostrare il suo stupendo bambino. E nonostante la famiglia sia una sola, Noemi e Andrea sono fratellastri. Poi però il figlio prediletto un giorno sparisce, e i sospetti ricadono tutti sulla piccola e sgraziata Noemi. Una vicenda, questa, che lei cerca di rimuovere, ma che da adulta poi si ripresenta in un giorno qualunque, con uno squillo di telefono che la riporterà a quel paese da dove lei se n’è andata. Una storia in cui la Ciabatti pone un interrogativo difficile: si può preferire un figlio a un altro? 

Uscito per Solferino a ottobre del 2018.

Una madre lo sa di Concita Di Gregorio

I fatti di cronaca spesso insegnano e tracciano i criteri per stabilire quando si è di fronte a una buona madre e quando no. In questo libro Concita de Gregorio racconta venti storie vere, da Brooke Shields a Valentina Vezzali, per mostrare e dimostrare che ci sono molti modi per essere madre, o per non esserlo.

Uscito per Einaudi editore a maggio del 2016.

Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno di Massimo Recalcati

Attraverso esempi letterari, biblici, cinematografici, Massimo Recalcati indaga l’universo materno andando oltre i luoghi comuni. Mostra i diversi volti della maternità, fatti anche di contraddittorietà e ambivalenze. Dimostra che l’istinto materno non esiste e che la madre non genera il figlio, così come il padre non è lì per essere un salvatore. Indaga le luci e le ombre dell’essere madre, soprattutto nel mondo di oggi.

Uscito per Feltrinelli a maggio del 2016.

Per il mio bene di Ema Stockholma

Morwenn ha paura di un mostro che non si nasconde sotto il letto o nel suo armadio ma ha un nome e un volto ed è sua madre che, anziché amarla, la picchia e la odia. Morwenn tenta persino di scappare, ma inutilmente. E allora decide di resistere finché compie quindici anni e riesce finalmente ad andarsene di casa, a compiere errori, sì, ma che la portano a diventare Ema Stokholma, amatissima dj e conduttrice radiofonica. Questo romanzo autobiografico insegna che dal dolore si può uscire, che è possibile cambiare e che il lieto può esistere.

Uscito per HarperCollins Italia a febbraio del 2020.

L’amore molesto di Elena Ferrante

Questo è il romanzo d’esordio della Ferrante da cui poi è nata la pellicola dall’omonimo titolo diretta da Mario Martone. Il libro narra il difficile rapporto fra madre e figlia, attraverso l’analisi introspettiva di Delia, la protagonista. Un thriller psicologico che ha inizio con la morte di Amalia, la madre di Delia, e che trascina il lettore alla ricerca dell’assassino in una Napoli diversa, dai colori grigi.

Uscito per Edizioni e/o a marzo del 2011.

Insegnami la tempesta di Manuela Canepa

Sono tre le figure femminili decisive di questo romanzo in cui la Canepa torna a indagare i conflitti che sottendono i rapporti, soprattutto i rapporti tra madri e figlie. Una donna è in attesa di entrare nel convento oltre il quale dovrà fare i conti con il suo passato, con una figlia adolescente fuggita di casa e la persona che tanti anni prima l’ha abbandonata senza dirle nulla, solo per seguire la propria vocazione.

Uscito per Einaudi Editore a febbraio del 2020.

L’imperfezione delle madri di Marida Lombardo

Anche qui le figure femminili sono tre, anche le voci sono trine: quella della nonna, della figlia e della nipote. Tre donne molto diverse, ma accomunate da legami e affinità che persino loro stentano a riconoscere. C’è Agata, la nonna, che ha un crollo psicologico dopo la fine del suo matrimonio; c’è Angela, figlia ma anche madre a sua volta, con alle spalle una relazione finita e un susseguirsi di incontri con uomini conosciuti su internet; infine c’è Azzurra, figlia e nipote, alle prese con un rapporto che è in caduta libera mentre la sua migliore amica la sostiene.

Uscito per La Nave di Teseo a febbraio del 2020.

Oleandro bianco di Janet Fitch

Astrid subisce il fascino di sua madre Ingrid, così come i molti uomini, finché un giorno non compare Barry, diverso dagli altri. Quando lui lascerà Ingrid, lei lo uccide e il mondo di Astrid si sgretola in un attimo. Sua madre finisce in carcere e lei passa da una famiglia affidataria a un’altra. Dal romanzo è stato tratto poi, nel 2002, l’omonimo film diretto da Kosminsky, con una Michelle Pfeiffer nel ruolo della cattiva.

Uscito per Il Saggiatore a settembre del 2010 e tradotto da M. Pavani.

La cucina color zafferano di Yasmin Crowther

La vita londinese di Maryam, di origini iraniane, scorre tranquilla finché due tragedie non la sconvolgono: la morte della sorella a Teheran e la gravidanza interrotta della figlia Sara. Maryam decide quindi di tornare nella terra d’origine, lì dove era rinnegata in gioventù dalla sua famiglia per un errore che lei non ha commesso. È qui che madre e figlia si riavvicinano e tentano di riannodare i vincoli delle loro vite.

Uscito per TEA a settembre del 2015 e tradotto da Paola Mazzarelli.

Mia madre e altre catastrofi di Francesco Abate

Il protagonista di questo libro è il rapporto fra una madre e suo figlio. Lei non è una madre qualsiasi, è una che ama fare il bagno al mare a dicembre, è una che si porta dietro, in macchina, la sua pelliccia anche in piena estate. Un libro fatto di dialoghi folgoranti, divertentissimi, soprattutto è una dolce tragicommedia.

Uscito per Einaudi Editore a marzo del 2016.

La madre che vorrei di Olivia Lichtenstein

È passato un anno da quando sua madre è morta, da quel giorno in cui in fin di vita voleva raccontarle qualcosa di importante che Ros, distratta dai mille impegni, non ha ascoltato. Dopo un anno, Ros è in soffitta con il suo senso di colpa per non aver permesso a sua madre quell’ultima confessione, vuol rimediare all’errore e rovistando tra vecchie lettere fotografie, trova un quaderno: è il diario di Lilian, sua madre. Lì sono nascosti misteri che Ros non conosceva.

Uscito per Garzanti a giugno del 2010 e tradotto da Laura Prandino.

Lasciami andare, madre di Helga Schneider

Helga Schneider ha solo quattro anni quando la madre abbandona lei e suo fratello per arruolarsi nelle SS. Trent’anni più tardi Helga decide di incontrare sua madre che non mostra alcun rimorso per quello che ha fatto. Helga va via. Passano altri anni, quando un’amica di sua madre la convince a incontrarla di nuovo. Helga dovrebbe provare amore e invece ha paura. Quando la rivede, sua madre è un’anziana novantenne che alterna momenti di lucidità ad altri in cui è totalmente confusa. E in Helga albergano sentimenti contrastanti che la indurranno poi a scriverne in questo romanzo duro e struggente.

Uscito per Adelphi a gennaio del 2004.

Foto di DarkWorkX da Pixabay

Blam

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