Libri sulla perdita e i lutti: romanzi e saggi con i nostri consigli di lettura
Vivere significa scendere a compromessi con una natura, quella umana, che ci impone atti di separazione costanti. Che ci riguardi in prima persona, o che tocchi altri attorno a noi, la perdita di qualcuno (o qualcosa) che si ama è un momento di dolore profondo, che ciascuno prova ad affrontare a modo proprio. Si pensa che esistano cinque fasi nell’elaborazione del lutto e della perdita: la negazione iniziale seguita dalla rabbia lascerebbe il posto al patteggiamento, allo stato depressivo e infine all’accettazione. In questo articolo Rivista Blam! vi consiglia alcune letture, tra saggi e romanzi, che affrontano questo tema scomodo in modo mai banale: perché la scrittura e la lettura sono, in fondo, un tentativo di esorcismo collettivo dell’impermanenza.
Libri sulla perdita e i lutti. Una lista da non perdere
La luce delle stelle morte. Saggio su lutto e nostalgia di Massimo Recalcati
Il sottotitolo dell’ultimo libro di Massimo Recalcati, edito da Feltrinelli (2023), ne indica con precisione i temi: si tratta dell’indagine psicanalitica del lutto e della nostalgia. L’atteggiamento nostalgico è proprio di colui che si guarda alle spalle, che annulla lo scorrere del tempo e trasforma il passato nell’unico orizzonte possibile. Riprendendo la teoria astrofisica delle stelle morte, Massimo Recalcati scrive un saggio imperdibile che propone una ermeneutica del lutto, ne descrive le manifestazioni psichiche, comportamentali e psicopatologiche, e indica possibili percorsi di riconquista del presente.
La vita di chi resta di Matteo B. Bianchi
Direttore editoriale di Accento e della rivista «’tina», Matteo B. Bianchi è anche autore dell’acclamato memoir sulla perdita, La vita di chi resta (Mondadori, 2023), proposto da Paolo Cognetti al premio Strega 2023. Il libro affronta un tema delicato, quasi un tabù per la nostra società, quello del dolore – irrorato di rabbia, senso di colpa e solitudine – di «chi sopravvive» al suicidio di una persona cara. Matteo B. Bianchi porta sulla pagina la sua personale esperienza, in un racconto che procede dall’inizio della storia d’amore con S. alla sua prematura scomparsa, fino ai percorsi di terapia e all’immersione nella lettura e la scrittura: La vita di chi resta è l’atto salvifico del sopravvissuto.
Quel che affidiamo al vento di Laura Imai Messina
Nata a Roma ma trasferitasi giovanissima a Tokyo, Laura Imai Messina è l’autrice di Quel che affidiamo al vento (Piemme, 2020), caso editoriale in corso di traduzione in oltre venticinque Paesi. Lo scenario delle vicende narrate è quello del catastrofico tsunami che colpì il Tohoku nel 2011, durante il quale la protagonista Yui perde sia la madre sia la figlia di soli tre anni. Impreziosito dalle illustrazioni del fumettista Igort, il romanzo di Laura Imai Messina riesce a dare voce al dramma privato di ciascuno dei personaggi scegliendo di affidare lo scioglimento del loro dolore al rito magico e collettivo che quotidianamente si compie sulla montagna della Balena di Kujira-yama; qui, chi resta affida alla cornetta non collegata di una cabina telefonica il dialogo interrotto con il caro defunto perché sia il vento a trovare risposte.
Distacchi e altri addii. Quando separarsi fa bene di Gianna Schelotto
La psicologa Gianna Schelotto in questo volume (Mondadori, 2002) affronta il tema della difficoltà del distacco da chi o da ciò a cui siamo legati, in un’epoca in cui il valore dell’individuo è misurato sulla sua capacità di possedere, trattenere, accumulare. L’autrice, specializzata in terapia della coppia e psicosomatica, tratta il tema dell’allontanamento attraverso le esperienze dei suoi pazienti, sottolineando le motivazioni e le cause che in genere portano alla separazione. Gianna Schelotto suggerisce anche alcuni modi per vincere le emozioni negative, le insicurezze e avviare un percorso di ripensamento di sé.
Vite che non sono la mia di Emmanuel Carrère
Sri Lanka, Natale 2004. La magia della ricorrenza più gioiosa è funestata dal maremoto che devasta le coste del Pacifico. Emmanuel Carrère è sul posto e assiste al dolore di una famiglia, conosciuta in quei giorni, che ha perduto la figlia Juliette a causa dello tsunami. Mesi dopo, tornato in Francia, l’autore è costretto ad affrontare la malattia e la scomparsa di un’altra Juliette, la sorella della sua compagna. In Vite che non sono la mia (Einaudi, 2011), con una delicatezza avvolgente, Emmanuel Carrère fa proprio il dolore degli altri e se lo cuce addosso, ricordandoci che la cura di ogni ferita risiede nel riconoscimento e nella condivisione empatica.
Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi di Giovanni Greco
Tra i titoli proposti per l’edizione 2023 del premio Strega spicca il romanzo di Giovanni Greco Bruciare da sola. Una notte di Nadja Mandel’štam con i suoi fantasmi (Ponte alle Grazie, 2022). È il 27 dicembre 1968, Nadežda Jakovlevna Khazina, vedova del grande poeta russo Osip Mandel’štam, si immerge nei ricordi e dialoga con i compagni del passato, coloro che, proprio come il marito, hanno scritto parole proibite e hanno vissuto gli anni delle purghe staliniane. Greco ricostruisce la storia di un’intera generazione di artisti stritolati dalla dittatura, le cui voci – da Pasternak ad Achmatova – fanno da contrappunto all’intenso monologo della donna. Nadja si rifugia in questi ricordi preziosi, in un passato che è stato demonizzato perché cadesse nell’oblio. Ma lei, una donna, non può dimenticare. Greco indica la via poetica della rammemorazione come antidoto ai lutti della Storia.
Vita degli anfibi di Piero Balzoni
La vita di un padre che si dissolve nel mistero e la ricerca disperata di una figlia che ne attende il ritorno. È questo il nucleo narrativo del nuovo romanzo di Piero Balzoni, Vita degli anfibi, edito da Alter Ego e presentato al premio Strega 2023 su proposta di Paolo Di Paolo. L’attesa e il dolore sono i due tensori del racconto: all’aumentare dell’una, aumenta anche l’altro. Una condanna silenziosa che aleggia su una bambina, poi ragazza e infine donna, aggrappata alla speranza che il padre trovi il modo di tornare da lei. Un turbinio di emozioni e pensieri, sempre sorretti dalla memoria, costretti a interrompersi davanti alla certezza dell’assenza.
Era mia madre di Iaia Caputo
Parigi è la città che Alice, giovane sognatrice che vuole vivere per e della sua arte, ha scelto per sé; a dispetto del parere di sua madre, docente universitaria, che vorrebbe per lei una vita lontana dal precariato e dal «disordine» artistico. Un giorno, in attesa di rientrare da Parigi a Napoli, la madre di Alice ha un malore ed entra in coma. Quel corpo silenzioso diviene per Alice una mappa misteriosa: nella quale rintracciare la storia di tre generazioni, attraverso cui capire il passato e riorganizzare il presente. Era mia madre (Feltrinelli, 2016) è un romanzo di fantasmi e sogni, perdita e riscoperta del mondo.
Resta con me di Elizabeth Strout
Resta con me (Fazi, 2010) è il fortunato romanzo di una delle scrittrici americane più autorevoli del panorama contemporaneo, Elizabeth Strout. Anni Cinquanta, la parola d’ordine nella cittadina di West Arinett è «conformismo». Per tutti tranne che per la famiglia Caskey, una specie rara nel Maine. Tyler Caskey ha un grande carisma, una moglie incantevole e seducente ed è la nuova guida spirituale della piccola città, che sembra ridestarsi al tocco gentile del nuovo Pastore. Ma tutto si infrange quando la signora Caskey muore, lasciando soli Tyler e le due figlie piccole. Una ferita profonda che divide la famiglia, e alla quale i sopravvissuti reagiscono chiudendosi, allontanandosi, irrigidendosi. Elizabeth Strout narra la deflagrazione emotiva provocata da un lutto e ancora il destino di chi rimane a un istinto ineludibile di salvezza.
Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer
11 settembre 2001. Gli Stati Uniti e il mondo intero impallidiscono di fronte alla tragedia e alla minaccia terroristica. Quattro anni dopo Guanda pubblica Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer, un racconto sorprendente ambientato nel giorno della caduta delle Torri Gemelle. Il protagonista del romanzo è Oskar, bambino di nove anni che ha perduto il padre nell’attentato. Cercando tra le cose lasciate dal padre, Oskar trova una busta misteriosa che reca la scritta «Black» e al cui interno si trova una chiave. Ha inizio il viaggio del giovane protagonista, deciso a seguire quella labile ultima traccia lasciatagli dal genitore: non solo un percorso attraverso cinque distretti americani, ma un itinerario interiore attraverso le emozioni dissonanti e il vuoto affettivo lasciato da quel legame improvvisamente reciso. Nel 2011 è apparso sul grande schermo l’adattamento cinematografico del romanzo, diretto da Stephen Daldry, con il giovanissimo Thomas Horn nei panni di Oskar, e Tom Hanks e Sandra Bullock in quelli di Thomas e Linda Schell.
A cura di Sara Gasperini