Le indomabili donne della Bibbia: il libro illustrato che rivendica la dignità delle donne
L’attenzione che si è creata negli ultimi anni attorno alla figura femminile ha portato, per certi versi, l’informazione sull’argomento a una digressione con effetto contrario, che nemmeno noi donne ci aspettavamo: certi temi, comunicati in modo esasperante e visibile oltre misura, vengono poi ignorati.
Rivendicare (e comunicare) con ragionevolezza ed equilibrio senza ricorrere al sensazionalismo
può, forse, farci raggiungere meglio l’obiettivo.
Un esempio di come si fa comunicazione sull’argomento è proprio il libro illustrato Le indomabili donne della Bibbia, scritto da Maria Teresa Milano e illustrato da Valentina Merzi (già disegnatrice per Rivista Blam!) e pubblicato da Edizioni Sonda.
Le indomabili donne della Bibbia: di cosa parla il libro? 25 donne, 25 trame
L’opera riunisce in 25 racconti scritti e illustrati le storie di altrettante donne della Bibbia che, pur avendo agito in sordina e tenuto le fila di uno dei libri più longevi e famosi al mondo, non hanno avuto la giusta visibilità e il giusto riconoscimento storico.
Si va da Giuditta a Micol, si passa per Miriam e Rahab, Rebecca e Tamar. Sì, lo sappiamo, questi restano ancora solo dei nomi femminili. Eppure, se vi diciamo che Giuditta fu una delle prime vendicatrici al mondo e che tagliò una testa implorando il Signore? O che Micol, sorella di Mosè, incitò con un tamburello il popolo ebraico a cantare senza timore durante il passaggio tra le acque divise dal fratello? Non resterete dello stesso parere.
Maria Teresa Milano è tante donne. Ognuna di quelle menzionate nel libro. Le storie sono narrate in prima persona come se a parlare fosse ogni donna della Bibbia che, per la prima volta, prende voce e si racconta.
Ogni ritratto, poi, è seguito dal «Dicono di lei» in cui si segnalano le volte in cui ogni donna è stata menzionata in altre opere. Ad esempio, sapevate che Lady Gaga «nel videoclip di Judas veste i panni di Maria Maddalena assieme a un Gesù motociclista che indossa una corona di spine»? O che «nella serie tv fantasy American Gods, tratta dal romanzo omonimo di Neil Gaiman, la regina di Saba ispira il personaggio di Bilquis, una prostituta assetata di potere e di venerazione, nata dalle ceneri della bella sovrana»?
Questo per farci capire che la Bibbia è più attuale di quanto pensiamo.
I messaggi sociali di Le indomabili donne della Bibbia
Quello che Le indomabili donne della Bibbia fa è toccare delicatamente i temi sul femminismo attraverso citazioni immaginarie. Se Micol avesse potuto parlare nella Bibbia avrebbe detto: «Detesto la frase “Dietro un grande uomo c’è una grande donna” perché nessuna deve stare dietro, ma sempre e solo a fianco». E se anche Giuditta avrebbe potuto farlo, sicuramente avrebbe detto: «Perché non è necessario essere uomini per essere forti».
Altro messaggio che si evince dalle pagine dell’opera è l’uso delle etichette sociali, soprattutto per le donne. Quando se ne parla, spesso negli articoli di giornale, vengono identificate con aggettivi e ruoli e non con nomi, come capita più di frequente con gli uomini. E spiccano espressioni come: la mamma di, la moglie di e via dicendo. Ci piace, dunque, leggere l’uso delle espressioni la guerriera vendicatrice, una perfetta donna d’affari, la discepola preferita, la prostituta saggia, come un’elevazione benevolmente polemica nei confronti delle etichette date nella comunicazione sulle donne e che vanno oltre il nome e cognome.
La storia illustrata
Le illustrazioni sono a cura di Valentina Merzi, illustratrice di professione. Il tratto è riconoscibile: deciso, pulito, con stacchi di colori pastello che riempiono le sagome tratteggiate di nero. Merzi dà così vita a personaggi che sembrano muoversi con leggerezza sulla pagina, intuitivi da seguire nella scena e senza troppi elementi disturbanti a decorazione.
«Per prepararmi a questo lavoro ho fatto molte ricerche sulla storia dell’arte e le rappresentazioni delle donne dei testi biblici, sui luoghi che hanno abitato, sui simboli che le identificano, ho raccolto molte immagini e poi, una volta passata al momento di produzione, ho smesso di guardarle per farmi guidare unicamente dalle figure che prendevano vita nella mia mente» dice Valentina Merzi.
Lo stile minimal dell’illustratrice si affianca, in questo libro, alle parole di Maria Teresa Milano. Non c’è il prevalere di un aspetto su un altro, ma immagini e parole si equivalgono per creare un’opera in cui le due forme d’espressione sono complementari. Senza l’una o l’altra Le indomabili donne della Bibbia non avrebbe avuto la stessa importanza.
A cura di Antonella Dilorenzo
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