Abbà Padre di Roberto Battestini: una metafora biblica per un graphic novel sul rapporto padre-figlio
Abbà Padre (Neo edizioni, 2022) è l’ultimo graphic novel di Roberto Battestini. Grafico, disegnatore e docente di inglese, l’autore esordisce come fumettista nel 1997; vincitore nel 2009 e nel 2010 del premio Fede a strisce dedicato al fumetto religioso, e nel 2018 del premio Genti d’Abruzzo per la sezione fumetto, collabora con editori e riviste di fumetto. Nella produzione letteraria di Battestini ha un ruolo fondamentale la sua vicenda personale, drammaticamente intrecciata alla cronaca nera italiana: i fratelli di Roberto, Pasquale e Rolando, erano tra i membri della «banda Battestini», che tra gli anni Settanta e Ottanta imperversò in Abruzzo e nelle Marche con una serie di rapine a mano armata e due omicidi.
Abbà Padre: di cosa parla il graphic novel?
Battestini muove da un motivo biografico preciso per proporre una riflessione sul senso della genitorialità e sul significato dei rapporti tra generazioni: osserviamo la relazione con il padre – già conflittuale dalla tenera età di Roberto – maturare nell’adolescenza, fino ad arrivare all’età adulta, quando il figlio si confronta con la depressione e la malattia del padre. L’autore prosegue una ricerca iniziata in A caro sangue (001 edizioni, 2018), in cui aveva parlato del rapporto con i fratelli, e dell’atavico senso di colpa che quasi gli imponeva un percorso di redenzione. In Abbà Padre Battestini va alla radice stessa dei legami familiari, in una ricerca del padre che da intima rassegna biografica si fa affidamento mistico al Padre celeste.
Il messaggio di Abbà Padre
Il significato del graphic novel è già evidente nei titoli biblici assegnati alle diverse parti del racconto – Genesi, Esodo, Profeti, Apocalisse –, e forse interamente racchiuso nel titolo: Abbà è un termine aramaico che ricorre in ambito giudaico a indicare la paternità spirituale di maestri, profeti e Dio, e usato nel Nuovo Testamento nell’accezione familiare di «babbo».
Nelle parole di Battestini Abbà Padre «è un progetto nato da un lavoro di ricerca iniziato nel 2011 dallo studio della figura di sant’Antonio Abate che mi ha portato a una visione dell’uomo in relazione a Dio, visto di volta in volta dalla fortezza, dal deserto e dalla terra promessa. Il mio obiettivo è stato quello di guardare alla figura paterna da queste tre posizioni, sia in quanto padre sia in quanto figlio al fine di dare una visione quanto più possibile onesta della relazione padre-figlio-padre celeste-figlio di Dio. Una relazione contrastata, ricca di colpi di scena e banali eventi quotidiani. È il libro che sto scrivendo perché è quello che vorrei leggere».
La storia illustrata
236 pagine dense, il cui senso profondo diviene vivido nelle cromie impressioniste dei disegni ad acquerello: attraverso un accurato uso dei colori l’autore ci invita a entrare nel suo universo biografico, orientandoci tra emozioni felici o profondamente dolorose.
Si tratta di una storia avvincente che consente una lettura molto fluida, ma allo stesso tempo è bene fermarsi nelle parti più introspettive se vogliamo davvero percorrere insieme all’autore questo itinerario impervio di ricerca e riconciliazione.
A cura di Giusi Chiofalo