Libri di mitologia greca: tutte le riscritture contemporanee per dare nuova forma ai classici

 Libri di mitologia greca: tutte le riscritture contemporanee per dare nuova forma ai classici

Il panorama letterario degli ultimi anni ha visto un interesse crescente nei confronti di quelle che si possono a buon diritto chiamare riscritture mitologiche. L’Iliade e l’Odissea sono da sempre state un punto di riferimento per la nascita e lo sviluppo della narrativa occidentale: costituiscono lo scheletro – consapevole e inconsapevole – sul quale si reggono molte delle storie nate in seno alla nostra cultura. Achille, Ulisse, Agamennone, Paride, Cassandra, Penelope, Circe: uomini e donne che abbiamo imparato a conoscere fin dall’infanzia. Ma cosa succede quando questi personaggi vengono ripensati, magari radicalmente? Cosa succede quando nuove e diversissime versioni di queste opere vengono messe a disposizione? Rivista Blam vi consiglia alcune tra le più potenti e appassionanti riscritture del mito e della tradizione greca. 

Libri di mitologia greca: ecco le riscritture contemporanee

Il silenzio delle ragazze di Pat Barker

Pubblicata in Italia da Einaudi nel 2019, Il silenzio delle ragazze è l’ultima opera di Pat Barker, scrittrice che ha fatto del romanzo storico il tratto distintivo della sua produzione. Le ragazze che decidono di farsi spazio nella storia sono quelle che le grandi narrazioni dei classici greci hanno sempre visto a margine dei protagonisti. Silenziose non per scelta, le donne che Barker decide di riportare in vita sono quelle della vicenda più famosa di tutti i tempi: la guerra di Troia.

Anche il tempo faceva strani scherzi: si espandeva, si contraeva, si rannicchiava dando forma a ricordi che sembravano più vividi della realtà quotidiana. Certi momenti si espandevano fino a sembrare anni, ma c’erano giorni interi avvolti in una nebbia di sgomento e dolore, dei quali non potrei raccontare nulla”.

A raccontare i lunghi silenzi delle ragazze – prigioniere, schiave, donne che amano e odiano allo stesso tempo il nemico acheo – è la straordinaria voce di Briseide, la sacerdotessa di Apollo strappata al tempio e alla famiglia per finire, contesa, nelle mani del Pelìde Achille. La rabbia per la nuova condizione di servitù, il disprezzo nei confronti dell’eroe sanguinoso e violento che vive per la gloria eterna si mischiano al racconto di una quotidianità vissuta in compagnia di altre donne che come lei sono state costrette a quella nuova vita.

Il silenzio delle ragazze di Pat Barker

Le nuove Eroidi di Aa Vv

Il poeta latino Ovidio pubblicò a pochi anni dalla morte un’opera molto particolare: le Eroidi, una raccolta di lettere nelle quali a prendere la parola sono le donne del mito greco e romano, spesso e volentieri abbandonate da mariti e compagni in cerca di gloria, onore, vendetta. Le Nuove Eroidi edite da Harper Collins prendono questa preziosa materia e la riformulano in maniera originale e intensa a partire dalle storie delle donne e dai loro destini, conosciuti o meno. Per ogni protagonista del mito, una scrittrice italiana si è assunta il difficile compito di riportare al centro della narrazione le loro vite lasciate ai margini. Tra le tante voci: Teresa Ciabatti è Medea, Michela Murgia presta il suo talento alla voce di Elena di Troia, Didone scuote chi legge con la sua rabbia grazie alla penna di Valeria Parrella.

Le nuove Eroidi di Aa Vv

Circe di Madeline Miller

Durante il suo lungo e travagliato viaggio di ritorno verso la petrosa Itaca, Ulisse approda insieme ai suoi compagni su Eea, l’isola abitata dalla maga Circe. Di lei, così come di molte protagoniste delle grandi narrazioni della Grecia classica, non si sa poi molto. È una maga – e forse anche dea, come viene spesso chiamata – abile nel manipolare le piante e le erbe che raccoglie sull’isola per farne medicamenti magici; passionale e vendicativa, usa le sue arti per trasformare in maiali i compagni di Ulisse, si innamora dell’eroe greco, cerca di farlo rimanere presso di lei. Pochi dettagli quindi, e nello spazio tra questi si inserisce la penna della scrittrice americana Madeline Miller, che racconta tutto quello che c’è stato prima di Ulisse, e tutto ciò che ha seguito la partenza dell’eroe greco. Circe vive nel romanzo di Miller assumendo un ruolo da completa protagonista; ama uomini e donne, si interroga sul suo ruolo nel mondo e sulle sue capacità, fiorisce nella solitudine dell’isola all’interno della quale è stata confinata per un’antica colpa e ospita di quando in quando le protagoniste e i protagonisti più celebri del mito greco. In un romanzo evocativo e coinvolgente, Miller recupera una delle figure più affascinanti dell’Odissea e ne narra la vita con passione e uno stile ipnotico.

Circe di Madeline Miller

La canzone di Achille di Madeline Miller

 “Di notte, a letto, arrivano le immagini. Cominciano come sogni, lasciandosi dietro carezze nel sonno da cui mi sveglio di soprassalto, tremante. Rimango immobile, e le immagini continuano ad avanzare, il guizzo della luce delle fiamme su un collo, un fianco che disegna una curva verso il basso. Mani, lisce e forti, che si protendono verso di me per toccarmi. Conosco quelle mani. Ma persino qui, dietro l’oscurità delle mie palpebre, non riesco a scandire il nome di ciò che spero”.

Della relazione tra Achille e Patroclo hanno scritto in tanti: un’amicizia forte come quelle che nascono a partire dall’infanzia, due fratelli non di sangue ma uniti come se, un amore appassionato e immortale. Madeline Miller sceglie l’ultima opzione nel suo romanzo d’esordio: La canzone di Achille mette in scena con grande raffinatezza, dolcezza e una profondissima conoscenza della materia (Miller ha un dottorato in lettere classiche) la storia di Achille e Patroclo. Partendo dai pochi riferimenti presenti nell’Iliade, la scrittrice scrive dei due eroi come pochi, forse nessuno, aveva fatto prima di lei.

La canzone di Achille di Madeline Miller

Cassandra di Christa Wolf

“Ecco dove accadde. Lei è stata qui. Questi leoni di pietra, ora senza testa, l’hanno fissata. Questa fortezza, una volta inespugnabile, cumulo di pietre ora, fu l’ultima cosa che vide, Un nemico da tempo dimenticato e i secoli, sole, pioggia, vento l’hanno spianata. [..] Nelle tenebre. Nel macello. E sola”.  

Pubblicato per la prima volta nel 1983, Cassandra è il breve ma intensissimo romanzo che la scrittrice tedesca ha dedicato a una delle figure femminili più suggestive della mitologia greca e dell’Iliade in particolare. Figlia del Re Priamo e della regina Ecuba, Cassandra è una giovane donna con un dono terribile: ha la facoltà di conoscere il futuro, ma è destinata a non essere ascoltata. Il dio Apollo infatti decide di punirla dopo il suo rifiuto a concedersi: sputa sulle sue labbra e la condanna a conoscere, senza poter fare nulla per modificarlo, il destino suo, della sua famiglia e di Troia intera. A partire dal mito Christa Wolf scrive della sua Cassandra, una donna tormentata da conflitti destinati a rimanere irrisolvibili: l’amore per l’eroe Enea purtroppo platonico, il rapporto insieme di amore e odio con la madre Ecuba che non sopporta la forte indipendenza della figlia e la vorrebbe più bambina e meno donna, la dolorosa consapevolezza di una guerra inutile – il perché Wolf lo spiega nel corso della storia – che tutti si ostinano a combattere.

Cassandra di Christa Wolf

Il canto di Calliope di Natalie Haynes

“- Cantami, o Musa – dice, e dall’urgenza nella voce si capisce che non è una richiesta. Se fossi incline a soddisfare il suo desiderio, potrei dire che affila il tono sul mio nome come fa un guerriero quando passa il pugnale su una pietra abrasiva, preparandosi alla battaglia dell’indomani”.

Cantami o Musa dice il Poeta, ma Calliope non è disposta questa volta a consegnare nelle mani di Omero una narrazione del mito fatta solo di eroi. Achille, Odisseo, Agamennone, Ettore e Menelao rimangono sullo sfondo all’interno del romanzo corale di Natalie Haynes edito da Sonzogno in libreria dal 21 gennaio. Presenti ma secondari, gli uomini determinano il destino delle donne greche e troiane – non potrebbe essere altrimenti –, che tuttavia qui prendono la parola grazie alla volontà di Calliope: qual è stato il destino della vecchia moglia di Priamo, Ecuba? Quali sono stati i pensieri di Penelope, in attesa per venti lunghi anni del ritorno di Odisseo?

Il canto di Calliope di Natalie Haynes

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva

“Tutte le notti, la stessa cantilena. Il re di itaca invoca la sua terra, il giglio, la madre e il padre. Ma, sopra di ogni cosa, mormora un nome, spezzandomi l’orgoglio nel cuore: Penelope. La chiama dopo avermi stretta nel talamo, appena la veglia scivola via. Questa donna mortale è la sua ossessione, assieme a ciò che le sta attorno”.

Nel romanzo edito dalla casa editrice Solferino, la scrittrice e docente di lettere Marilù Oliva decide di dedicarsi alla riscrittura di uno degli eroi greci più famosi di tutti i tempi. Lasciato il Pelide Achille alla sua pira funeraria, l’attenzione dell’autrice si concentra qui su Ulisse, l’ultimo degli eroi. L’ultimo uomo a fare ritorno alla sua petrosa Itaca dieci anni dopo la fine della guerra di Troia, venti dopo la sua partenza dalla madre terra. Il punto di vista tuttavia qui non è maschile: la versione dell’eroe già abbiamo imparato a conoscerla grazie all’opera di Omero, e tante sono le riscritture che si sono succedute nel tempo. Ne L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre sono le donne che lo hanno amato a prendere la parola – la moglie che lo ama e attende, le ninfe e le dee che lo vogliono trattenere presso di loro – e crearne una personale versione influenzate ciascuna dalle emozioni che il ricordo di lui suscita: gelosia, invidia, una passione bruciante.

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva

Mythos di Stephen Fry

“Era un dio questo Caos, oppure un semplice stato di inesistenza? O era forse, nel senso in cui usiamo oggi la parola, un casino tremendo, tipo la camera di un adolescente, ma peggio?”

Edito dalla casa editrice Salani nel 2018, Mythos è un volume che si colloca a metà strada tra un saggio leggero e scanzonato e un romanzo che racconta la grande storia della mitologia greca. Stephen Fry seleziona con cura gli eventi e i protagonisti che decide di portare su carta: l’obiettivo del libro infatti non è tanto quello di informare, e nemmeno di rendere conto dell’enorme universo narrativo nel quale si perdono e si incontrano continuamente le divinità del mito: il fine ultimo è divertire. Con uno stile leggero e più volte sopra le righe, lo scrittore inglese porta in scena le divinità che abbiamo imparato a conoscere a scuola in una luce ironica e dissacrante, umanizzandole fin quasi a farle diventare come noi, o forse peggio.

Mythos di Stephen Fry

a cura di Alessia Cito

 

 

Alessia Cito

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