I consigli di lettura di Aurora Tamigio: i libri da leggere secondo l’autrice di “Il cognome delle donne”
La nuova rubrica di Rivista Blam! è tutta dedicata ai consigli di lettura. Il numero perfetto? Tre. Tre libri preferiti, tre libri amati, imprescindibili, o semplicemente tre libri che si è letti quest’anno e che si consiglia di leggere. A proporli non è la redazione, ma chi i libri li scrive.
La prima autrice di questo nuovo ciclo è Aurora Tamigio, che ha esordito nel 2023 con Il cognome delle donne, edito da Feltrinelli, romanzo vincitore del premio Bancarella 2024, costantemente nelle classifiche di vendita dalla sua uscita, e che senza esagerazione può considerarsi a suo modo un caso editoriale. Lei consiglia non i libri più belli che ha letto nella vita e neanche gli immancabili, perché, dice: non crede al concetto che ci sia qualcosa che «bisogna assolutamente leggere», ma ha attinto dalle sue ultime letture, quelle che l’hanno affascinata di più. Per iniziare le abbiamo chiesto di raccontarci il suo di romanzo:
Il cognome delle donne di Aurora Tamigio raccontato dall’autrice
«Il cognome delle donne [n.d.r. Feltrinelli, 2023] è la storia di una famiglia attraverso le storie di cinque donne, cinque protagoniste; dalla più anziana, quella che poi diventerà la madre e la nonna di questa famiglia, Rosa, attraverso sua figlia Selma, e poi attraverso la tre figlie di Selma – Patrizia, Lavinia e Marinella. La struttura del romanzo è una staffetta. La mia idea era quella di raccontare la storia di questa famiglia, delle sue donne, che in qualche modo è anche la Storia, una piccola storia, delle donne del Novecento italiano. E proprio come in una staffetta, in cui non si corre tutte alla stessa velocità, così è stata anche la Storia delle donne del Novecento. Di conseguenza non tutte le mie protagoniste vanno alla stessa velocità, qualcuna rallenta, qualcuna accelera, però la corsa è una sola per tutte. Il romanzo occupa circa 60 anni di Storia, dagli anni Venti agli anni Ottanta. Ed è un romanzo che parla soprattutto di eredità femminile. Il titolo è un paradosso, l’ho scelto per questo. Il cognome in generale è la prima eredità che riceviamo e non ci arriva mai da un’altra donna, ci arriva sempre da un uomo. È interessante che quando ci si interroga sulla relazione che ognuna di noi ha col proprio cognome, ci si interroga sempre su un tema di identità, ma anche su un tema di eredità, di ciò che in noi rimane delle donne che sono venute prima e ciò che noi abbiamo ambizione di dare a quelle che vengono dopo».
Consigli di lettura di Aurora Tamigio
Demon Copperhead di Barbara Kingsolver
«Il primo libro che consiglio quest’anno a tutti coloro che mi chiedono suggerimenti di lettura è Demon Copperhead di Barbara Kingsolver [n.d.r. Neri Pozza, 2023; traduzione di Laura Prandino]. È un libro che ho letto a inizio anno. Era gennaio e già allora avevo la certezza di trovarmi davanti al migliore libro del 2024, e infatti così è stato. È una storia che trascina, un grande romanzo sociale, ambientato negli Appalachi meridionali, il cui protagonista, Demon Copperhead, è un omaggio esplicito a David Copperfield. Ed è un orfano che nella lunga storia che occupa le pagine di questo romanzo vive infinite avventure e queste avventure lo vedono incontrare la violenza, la droga, la solitudine. Un romanzo come non ne leggevo da tanto tempo, dove c’è dentro veramente la vita di un individuo e la vita anche di una parte della nazione. Perché poi il modo in cui Kingsolver descrive il periodo tra fine anni Novanta e inizio anni Duemila di quella zona degli Stati Uniti e in generale degli Stati Uniti – e devo dire anche un po’ di tutti i ragazzi che avevano quegli anni in quel periodo – è incredibile. Io l’ho letto con nostalgia ma anche con tanto divertimento perché è un romanzo che attraversa tantissimi toni di voce e registri e secondo me è impossibile non amarlo».
I pericoli di fumare a letto di Mariana Enriquez
«Agli appassionati e alla appassionate di racconti consiglio l’ultima raccolta arrivata in Italia di Mariana Enriquez, una scrittrice argentina, esponente del gotico e dell’horror sudamericano. I pericoli di fumare a letto [n.d.r. Marsilio, 2023; traduzione di Fabio Cremonesi] è molto diversa dalle cose precedenti che lei ha scritto, e ha questi racconti tendenzialmente brevi, a parte forse uno o due. Sono dei flash orrorifici su alcune incursioni nell’incubo, nel male che Enriquez proietta così sulle pagine come se fossero dei fermoimmagine. Si ha la sensazione alla fine di ognuno di questi piccoli racconti di risvegliarsi da un incubo. E in questi incubi ci sono gli incubi di tutte e di tutti noi, quindi le peggiori manifestazioni della violenza, la violenza sulle persone che non possono difendersi, sui bambini, sulle donne, sugli anziani, ma anche tanta stregoneria e superstizione, diciamo, quel misto di credenze che fa parte della narrazione sudamericana ma anche mediterranea in cui è facile ritrovarsi in molti degli incubi che racconta Enriquez. È una raccolta per stomaci forti, perché Enriquez non si risparmia, e sono parecchio crude, le sue storie, però lei è una grande esponente dell’horror in cui ormai si è trasformato questo genere di realismo magico sudamericano».
Gli aquiloni di Romain Gary
«Il terzo libro che voglio consigliare è il libro che mi ha fatto compagnia quest’estate mentre mi trovavo in viaggio a nord della Francia, tra Bretagna e Normandia. Ed è un libro ambientato proprio in Normandia: è Gli aquiloni di Romain Gary [n.d.r. Neri Pozza, 2017; traduzione di Giovanni Bogliolo], che racconta la storia di Ludo, un ragazzo che nel romanzo diventa poi un giovane uomo, un orfano che vive con lo zio Ambroise, costruttore di aquiloni. Gli aquiloni di Ambroise non sono solo colorati, sgargianti, sono dei piccoli pezzi d’artigianato che secondo lui renderanno Cléry famosa per gli aquiloni, tanto quanto Valenciennes lo è per i pizzi e Limoges per le ceramiche. Il romanzo è ambientato negli anni Trenta, in procinto dell’occupazione della Francia da parte della Germania. Ludo incontra Lila, che è una ragazza polacca, di origini aristocratiche, e si innamora di lei perdutamente. Decide che questa donna lui la deve salvare, la deve sposare, proteggere da tutto il male che arriverà. E ovviamente di male ne arriva parecchio, perché inizia l’occupazione della Francia da parte dei tedeschi e inizia la Seconda guerra mondiale. Essendo Lila polacca, per lei le cose si mettono parecchio male da subito. Gary ha la capacità di raccontare personaggi che sono fatti di purezza. Quello che amo moltissimo di questo autore è anche la grande abilità nel raccontare in modo semplice cose che sono complesse. Non solo l’ossessione d’amore che Ludo sviluppa per Lila, ma anche la violenza della guerra e quant’è facile considerare folle un uomo che rifiuta la violenza, la guerra come lo zio di Ludo. Gary ha l’abilità di trovare sempre le parole giuste e di rendere i suoi romanzi una cavalcata; sono semplicissimi da leggere e quando si chiude l’ultima pagina, ci si rende conto di aver letto una grande trattazione esistenziale».
A cura di Valeria Zangaro e Aurora Tamigio