“Trilogia di Thomas”, Vitaliano Trevisan e i suoi tre “non romanzi”. Ecco di cosa parla la sua nuova opera
Trilogia di Thomas (Einaudi, 2024) è un flusso di pensieri e ricordi vividi di Vitaliano Trevisan. La critica alla provincia del Nord-est (e per estensione all’Italia) si intreccia con i comportamenti ossessivo-compulsivi del protagonista nei tre «non romanzi» che costituiscono la Trilogia di Thomas. Questi racconti dipingono un quadro di un paese dimenticato e privo di speranza, ormai sepolto tra le tragedie del passato, colpevole di aver abbandonato lungo il ciglio di una strada «la tradizione» che avrebbe potuto essere una salvezza nel caos della nebbia padana.
Trilogia di Thomas di Vitaliano Trevisan: la trama
In Un mondo meraviglioso compare per la prima volta Thomas, figura errante in una Vicenza dei primi anni Novanta. Nel suo girovagare quotidiano nella città veneta, tra parchi verdi e archi istoriati, il protagonista racconta la realtà che lo circonda, facendoci immergere nei ricordi di un padre altrettanto ossessivo e spigoloso. Il tutto mentre quattro individui dalle marcate caratteristiche fisiche sembrano voler qualcosa da lui.
I quindicimila passi, titolo del secondo romanzo, si riferiscono alla distanza che il Thomas di questo libro – stesso personaggio del primo ma con diverse caratteristiche – annota in maniera ossessiva come tragitto che percorre da casa al tabaccaio, da casa alla questura, da casa allo studio del notaio Strazzabosco. Il conto compulsivo serve a Thomas per distrarsi: è un modo per non pensare alla morte, al suicidio e a quel senso di vuoto che la provincia vicentina sembra scaricare come una valigia pesante sulle spalle dei cittadini più sensibili, come per esempio i fratelli dello stesso Thomas.
Nell’ultimo libro, Il ponte, Thomas sembra chiudere un cerchio e fare i conti con quell’opprimente passato che influenza ogni sua rigenerazione. Scappato dalla famiglia e dall’Italia, la morte di un fratello lo costringerà a tornare a casa, a fare riferimento, ancora una volta, alle sue radici e al complesso rapporto di amore e odio che da sempre caratterizza il legame con esse. Il terzo Thomas ritorna incessantemente su un sentimento di alienazione senza speranza di soluzione.
Trilogia di Thomas: chi è l’autore Vitaliano Trevisan
Nato nel 1960, in quella provincia vicentina da lui tanto raccontata e criticata, Vitaliano Trevisan è stato scrittore, autore, ma anche drammaturgo, regista teatrale, librettista, attore e sceneggiatore per cinema e televisione. Approdato relativamente tardi alla letteratura e all’arte in generale, ha svolto prima un’incredibile serie di lavori descritta, con la cifra critica che ha contraddistinto tutta la sua produzione, nel romanzo autobiografico Works (2016, Einaudi). Morto suicida nel gennaio del 2022, poco prima della pubblicazione di Black Tulips (2022, Einaudi), ha raccontato per «la Repubblica» la sua esperienza nel reparto di psichiatria come un inviato speciale in incognito, dichiarando di essere stato trattato «come un matto, senza pietà».
Consiglio letterario: perché leggere Trilogia di Thomas di Vitaliano Trevisan
Arricchito da un’interessante postfazione di Emanuele Trevi, Trilogia di Thomas rappresenta la manifestazione tangibile del pensiero di Trevisan espresso attraverso Thomas, una versione mascherata di sé stesso. Prive di un qualsiasi schema, le quasi quattrocento pagine che compongono l’opera sembrano una matrioska fatta di vasi comunicanti, con diversi punti di vista e salti tra passato e presente che si mescolano in coordinate e subordinate chilometriche.
Consigliamo di leggere Trilogia di Thomas a piccole dosi, ma con costanza, per mantenere vivo il filo del discorso. Lo consigliamo perché questa peculiarità di essere un misto tra monologo, soliloquio e un vasto flusso di coscienza rappresenta un’esperienza unica; lo consigliamo anche a chi si dedica alla scrittura per puro piacere e desidera scoprire e imparare qualcosa di nuovo. Suggeriamo, inoltre, la lettura di questo libro perché il continuo rimuginare sulla caduta della provincia – e dell’Italia – è un tema attuale. Dimostra come la cartina tornasole del Paese non sia cambiata più di tanto da trent’anni a questa parte. Consigliamo, infine, Trilogia di Thomas perché la confusa personalità del protagonista è un interessante esempio di come un romanzo possa essere onirico ma realista. Il tutto contemporaneamente, grazie a tre protagonisti memorabili, uguali ma diversi, visione del mondo e disturbi psicotici compresi.
A cura di Milo Salso