Come si supera lo smarrimento dopo un lutto? “Salvarsi la vita” è l’ultimo romanzo di Pierangelo Consoli
«Credo che di suo marito, mio padre, in fondo lei amasse solo due cose: che l’avesse portata via per sempre dalla sua famiglia, e che periodicamente fosse costretto ad abbandonare la nostra». Abbiamo scelto questa frase per rappresentare la malinconia, il senso di perdita e il desiderio di libertà che attraversa per intero Salvarsi la vita, il nuovo romanzo di Pierangelo Consoli pubblicato da Nuova Editrice Berti. Un romanzo di formazione che racconta lo smarrimento e il lutto come condizione esistenziale.
Salvarsi la vita di Pierangelo Consoli: la trama del libro
Arturo ha vent’anni e vive in un piccolo paese di provincia dove niente sembra mai cambiare e l’unica cosa da fare sembra essere: progettare la propria fuga. A complicare la vita di un giovane la cui esistenza è bloccata fra un passato complicato e un futuro impossibile da prevedere, arriva il suicidio della madre, Alberta, pittrice di discreta fama che negli ultimi anni aveva iniziato a perdere pezzi di sé, dimenticando ogni giorno qualcosa della propria vita, a cominciare da Arturo stesso. La donna si è tolta la vita riempiendosi le tasche di sassi e gettandosi nel lago, come Virginia Woolf.
Attraverso l’incontro con un ex compagno di scuola, Renato, e poi con Manuela, figlia del barista del paese, Arturo trova però il modo di tornare alla vita. Fra i tre nasce un ménage che non è solo amicale e non è puramente sentimentale. È qualcosa di nuovo, di fresco, di potente. Qualcosa che, appunto, può salvare una – e forse più di una – vita.
Salvarsi la vita: chi è l’autore Pierangelo Consoli
Pierangelo Consoli, classe 1981, ha studiato Lettere moderne e sceneggiatura cinematografica a Napoli. È stato finalista al premio nazionale La Giara Rai Eri con il romanzo Salta tutto (Besa Nadir, 2017). Nel 2020 ha vinto il concorso IoScrittore promosso da GeMS, il gruppo editoriale Mauri Spagnol, con il romanzo Come il buio per le stelle. Fra le altre cose, è stato frontman di una band punk, gli A.C. Billy, e ha scritto testi anche per il teatro. Al momento vive a Salerno.
Consiglio letterario: perché leggere Salvarsi la vita di Pierangelo Consoli
Tutti siamo stati smarriti in qualche momento della nostra vita. E non importa che viviamo in una grande metropoli o in un paesino sperduto: lo smarrimento è una condizione esistenziale. Ci si sente fermi, immobili, costretti a osservare la vita scorrere fuori di noi. Se a questo aggiungiamo un lutto inspiegabile e l’assenza di un genitore, le cose si fanno complicate.
E molti di noi, forse, sono stati salvati da qualcuno: un amico, un amore, o qualcosa nel mezzo. Qualcosa che ha rimosso la terra che ci ha seppellito per tanto tempo, che ha rimesso in funzione la nostra bussola esistenziale.
Salvarsi la vita parla di questo. È un romanzo breve di appena 120 pagine eppure contiene una forza incredibile. I vent’anni solo l’alba della nostra vita adulta e qui vengono narrati con tutta la loro vivacità. Ogni gesto è enorme, ogni momento indimenticabile. È un libro da leggere perché ci racconta qualcosa di noi stessi e su come, per salvarsi la vita, è necessario non solo affidarsi alle cure di qualcun altro ma anche accogliere fra le braccia l’amore che l’altro è disposto a donarci; anche se quell’amore è così diverso da come ce lo hanno sempre spiegato. Perché è la cura del prossimo, ci insegna Consoli, l’atto più rivoluzionario che si possa immaginare.
A cura di David Valentini