Il dissidio interiore da oggi ha un nuovo nome: «Maleuforia». Tutto sul romanzo di formazione di Deborah D’Addetta

 Il dissidio interiore da oggi ha un nuovo nome: «Maleuforia». Tutto sul romanzo di formazione di Deborah D’Addetta

Lascivo, esplicito e carico di tensione erotica, Maleuforia, il romanzo d’esordio di Deborah D’Addetta, racconta il conflitto interiore che tutti i personaggi, loro malgrado, devono affrontare nella disperata ricerca del loro «vero sé». Sullo sfondo, il contrasto tra Porta Capuana e Posillipo rappresenta le varie anime di Napoli, incredibilmente diverse tra loro ma conviventi nella grande Partenope. Questo riflette i turbamenti di Raffaele: nato maschio ma deciso a diventare donna, con un nome sui generis, Lèmon.

Maleuforia di Deborah D’Addetta: la trama del libro

Napoli, Ponti Rossi, fine anni Ottanta. Raffaele De Palma è un adolescente orfano che vive con la sorella di cinque anni, Imma, e la dispotica nonna Porzia. I due fratelli, dopo la morte di mamma Giulia e il successivo abbandono del padre, sono vessati dalle angherie dell’anziana progenitrice e costretti a una quotidianità miserabile. La piccola, chiusa in un mutismo psicosomatico, aiuta in tutto e per tutto Raffaele, impegnato nella sua battaglia interiore, dominata dalla «maleuforia», alla ricerca di sé stesso; o meglio, di sé stessa. Sarà proprio l’identificarsi come femmina a motivare la sua fuga dalla casa della nonna, abbandonando la sorella, e a portarlo a trovare riparo nel bordello di Donna Sofia. Qui, grazie a Linda, Cleo, Pipù e alla stella polare Maria imparerà a «fare la vita» e a diventare una donna; addirittura a venire odiata come tale. Soprattutto, Raffaele riceverà un’educazione sentimentale, sessuale e umana in tutte le sue sfaccettature. Dal micro al macro, fino alla comparsa del Cavaliere determinato a salvare Raffaele – diventato nel frattempo Lèmon – per salvare in realtà sé stesso. 

Maleuforia di Deborah D’Addetta: l’autrice

Classe 1986, pugliese d’origine e napoletana d’adozione, Deborah D’Addetta scrive e scatta fotografie, rigorosamente a pellicola. Parte del collettivo «Spaghetti Writers» e contributor di Italy Segreta e Mar dei Sargassi, scrive racconti e saggi che hanno trovato spazio su varie riviste letterarie, affiancando a queste attività anche le recensioni di libri per «Critica Letteraria». Già autrice di Rivista Blam! (La camera 101) e vincitrice del premio letterario L’Avvelenata 2021 con il racconto Kitöltest, D’Addetta ha esordito con Maleuforia, un romanzo di formazione sentimentale edito da Giulio Perrone editore, pubblicato nel maggio del 2024. 

Consiglio letterario: perché leggere Maleuforia di Deborah D’Addetta

Si consiglia la lettura di questo romanzo a coloro che amano cambi di prospettiva e registri che vanno dall’italiano al napoletano, con i vari gradienti di gusto e di istruzione a determinare le posizioni dei personaggi. Si consiglia, inoltre, la lettura di Maleuforia agli amanti dei romanzi di formazione. Immergersi nell’educazione controversa del protagonista, che esplora temi come la prostituzione e i femminielli, è un viaggio emotivo intenso in grado di dare un nuovo colore alla definizione di coping. Si consiglia la lettura del libro di D’Addetta anche per scoprire cosa sia la «maleuforia» di Lèmon, un sentimento che è in grado di sublimare l’incompleto, di trovare il suo compimento ed equilibrio nella crisi, magari proprio in quella sorta di felicità inquieta a lungo anelata. 

Si consiglia, infine, la lettura di Maleuforia a coloro che, come il nostro eroe moderno, sono ancora alla ricerca del proprio posto nel mondo, in costante lotta con sé stessi e con conflitti, dissidi interiori e illusioni che, forse, qualcos’altro non lo diventeranno mai.

 

A cura di Milo Salso

Milo Salso

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