Distopia pop di Francesca Guercio: il flusso di coscienza di una giovane donna, sospesa tra inquietudine e resilienza
Distopia pop, l’ultimo romanzo di Francesca Guercio (A. Polidoro editore, 2022), è una storia sentita, ancor più che raccontata, da Clotilde, la protagonista: nelle sue emozioni prende vita una quotidianità in cui è facile riconoscere tutte le caratteristiche del nostro tempo.
Distopia pop di Francesca Guercio: la trama del libro
Nel romanzo si intrecciano tre diversi fili narrativi dai titoli evocativi: Cronografia, Corsivo ortogonale e Un altro piano. In Cronografia si rinvengono stralci di vita di Clotilde: l’amicizia con Irene e Lea; la convivenza con l’amico Aldo; il lavoro precario e i discorsi con la collega Giusi; il rapporto con il nipote Francesco. Si fa riferimento alla laurea con lode in Storia dell’arte e al fatto che Clotilde «finisca freelance nel mondo crudele degli allestimenti di mostre e istallazioni»: è evidente la frustrazione legata alla consapevolezza della mancanza di meritocrazia e moralità in ambito professionale, dove si consuma «un aborto dell’etica». Anche nei rapporti con gli uomini Clotilde si muove con pessimismo e diffidenza, all’interno di una sfera di liquidità – come direbbe Bauman – in cui la protagonista annaspa cercando di salvarsi.
In Corsivo ortogonale a parlare è la coscienza di Clotilde – in corsivo appunto e senza punteggiatura –, che rivela alcune verità sulla «giovane donna»: «[…] ascolta Art Pepper salta coi piedi sul letto strapazza tessuti preziosi cuscini delicati intrecci di perline e scopre che in fondo ha paura di romperli costringe la pena dentro a un sistema di regole ma sa che finché c’è rispetto di qualcosa non può esserci crescita che è necessario rompere le regole e amare il bene fino in fondo che bisogna avere il coraggio di amare fino in fondo per lasciare che i morti seppelliscano i loro morti tu come lo tradurresti in note Art?».
In Un altro piano un gruppo di ricercatori alieni, che abitano un pianeta sconosciuto in un punto imprecisato della galassia, analizza una parte della produzione artistica della Terra; le canzoni pop più famose, quelle di David Bowie, degli Smiths, dei Beatles, dei Queen fanno da colonna sonora a una scelta difficile: quali saranno le sorti dell’umanità? Per raccontare la crisi della cultura – un altro tra i temi cardine del romanzo – l’autrice costruisce una metafora surreale.
Francesca Guercio: chi è la scrittrice
Francesca Guercio è consulente filosofica, speaker, attrice e regista. Ha collaborato con l’Istituto di studi pirandelliani di Roma come redattrice di «Ariel» e ha curato saggi su Goldoni, Brancati e Pirandello. Nel 2019 ha pubblicato il saggio Essere e non. Cura e sapere di sé attraverso le pratiche teatrali (Mimesis edizioni) e nel 2021 è uscito il suo primo romanzo O d’amarti o morire (A. Polidoro editore).
Consiglio letterario: perché leggere Distopia pop di Francesca Guercio
La lettura di Distopia pop si rivela amara e illuminante: l’autrice affronta verità difficili e tocca luoghi dell’anima e della mente che spesso preferiamo lasciare inesplorati. Il finale aperto del libro sollecita la riflessione del lettore, mentre le immagini, evocate attraverso parallelismi e metafore, rendono la lettura viva e gli eventi descritti vicini al sentire comune, nell’universalità di un messaggio profondamente attuale.
A cura di Giusi Chiofalo