Congelare i propri ovuli: una scelta da considerare? “Come arcipelaghi” è l’ultimo romanzo di Caterina Perali

 Congelare i propri ovuli: una scelta da considerare? “Come arcipelaghi” è l’ultimo romanzo di Caterina Perali

«Prima di conoscere Chiara non avevo mai pensato alla possibilità di congelare i miei ovuli». Questo non è l’incipit del nuovo romanzo di Caterina Perali, Come arcipelaghi, pubblicato da Neo edizioni. È però una frase che, inserita a circa un terzo del percorso, spinge il lettore a porsi una domanda: cosa farei se fossi al posto di Chiara?

Come arcipelaghi di Caterina Perali: la trama del libro

In Come arcipelaghi, Caterina Perali torna a raccontarci le vicende di quella «casa di ringhiera» già narrata nei due precedenti libri Crepa (13lab edizioni, 2015) e Le affacciate (Neo edizioni, 2020). Sebbene i tre romanzi siano indipendenti fra loro, è piacevole ritrovare alcuni dei protagonisti e avere loro notizie dopo anni.

Ciò che muove gli eventi stavolta è l’arrivo, in uno degli appartamenti di questo condominio milanese, di Chiara, donna single che ha deciso di diventare madre senza la partecipazione di un compagno. La protagonista, Jean, coetanea di Chiara, dapprima è incapace di comprendere tale scelta – lei che non ha mai sentito quel desiderio materno che la nostra società sembra voler imporre a tutte le donne quale coronamento di una vita altrimenti priva di senso –, poi però si lascia ammaliare dall’odissea della vicina. La ascolta, cerca di comprenderne le motivazioni, la conforta quando le cose non vanno bene, arrivando ad accompagnarla a Valencia per intraprendere quel percorso così complesso che in Italia non è legale: la fecondazione eterologa.

Come arcipelaghi: chi è l’autrice Caterina Perali

Caterina Perali è nata nel 1975 a Treviso ma ha vissuto anche a Genova e Lisbona. Lavora come producer e coordinatrice di produzione per video, cinema e spot pubblicitari. Ha esordito nel 2015 con Crepa (13lab edizioni), mentre il suo secondo libro è del 2020 (Le affacciate, Neo edizioni).

Consiglio letterario: perché leggere Come arcipelaghi di Caterina Perali

Come leggiamo nella bandella di destra, «la scrittura di questo romanzo è stata accompagnata da ricerche, interviste a medici, associazioni e studi legali che sostengono e studiano i nuovi modelli familiari». Abbiamo quindi a che fare con un romanzo che affonda i denti nella realtà più concreta. Caterina Perali ha infatti seguito per oltre un anno il percorso di una donna single, arrivando a condividerne le paure, le speranze, i disagi e la felicità. Si consiglia la lettura di Come arcipelaghi a chi è interessato – e non solo per motivi di trama – al grande tema della maternità. Lo consigliamo a chi non trova giusto che una certa concezione tradizionale della famiglia tolga il diritto di avere dei figli a una buona fetta della popolazione. Consigliamo questa lettura a chi vuole sentirsi meno solo e meno sola.

A cura di David Valentini

Blam

Articoli Correlati

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *