10 libri di speculative fiction da leggere

 10 libri di speculative fiction da leggere

Nella definizione di speculative fiction il termine che detta le regole del gioco è speculative; che specula, che fa ipotesi intorno a qualcosa: un evento, una persona, una cosa. Ci sono speculazioni che sognano in grande e superano la nostra realtà per crearne un’altra, come il fantasy puro: nascono storie che parlano di creature mai viste e mondi interi da esplorare. E poi ci sono loro, quelle narrazioni nelle quali la realtà appare uguale alla nostra fino a che qualcosa cambia: l’elemento magico e il soprannaturale si prendono il loro spazio sgomitando e fanno precipitare chi legge, in situazioni sempre più surreali, inquietanti, dove nulla è ciò che sembra. Rivista Blam vi propone 10 libri scritti da donne che riescono a fare tutto questo.

Cat Person di Kristen Roupenian

Cat Person è una raccolta di racconti di Kristen Roupenian edita nel 2017 in Italia da Mondadori. L’autrice è diventata un vero e proprio caso letterario in quell’anno grazie alla pubblicazione sul New Yorker del racconto Cat Person, che dà anche il titolo all’opera. Nelle sue storie si intrecciano sesso, potere, magia ed elementi soprannaturali in un clima nel quale il surreale (delle persone, dei sentimenti, degli eventi) entra nella quotidianità e lo sconvolge completamente.

Cat Person di Kristen Roupenian

Viscere di Amelia Gray

Sono storie brevi – alcune davvero brevissime –  quelle di Amelia Gray che, come sceneggiatrice, ha collaborato alla scrittura di alcuni episodi di Maniac e Mr. Robot. La piccola casa editrice Pidgin è la prima a portare nel nostro paese questa autrice incredibile nella traduzione di Stefano Pirone. Gray, nei suoi racconti, lancia una serie di suggestioni – una coppia assume una giovane perchè vaghi tra i condotti dell’aria della loro abitazione, un ragazzo non riesce a parlare senza vomitare -, accenna atmosfere e situazioni che spesso si interrompono con grande disappunto di chi legge, ma che allo stesso tempo spingono i lettori e le lettrici a interrogarsi sul futuro della storia, a immaginarne il seguito.

Viscere di Amelia Gray

Lingua Nera di Rita Bullwinkel

Vincitrice con questa sua prima raccolta di racconti del Believer Book Award for Fiction, Rita Bullwinkel è una giovane autrice americana “portata” in Italia dalla casa editrice Black Coffee nella traduzione di Leonardo Taiuti. “Trovo che la vergogna sia un’arma utile, che però funziona quasi interamente in base all’odio che una certa persona prova per se stessa, e forse Danvers non si odiava affatto”. Nei racconti di Bullwinkel la normalità muta costantemente e si trasforma in realtà nelle quali i fantasmi dei martiri morti tornano nelle vite delle mogli per discussioni interminabili, in cui coppie di adolescenti innamorati sono immortalati nell’istante breve e intensissimo del sentimento amoroso, in cui serpenti nascosti fra gli alberi si sentono pere (sì, esatto) in una delle storie più belle della raccolta. Comune denominatore dei racconti è il corpo, continuamente indagato, spezzato, diviso, mangiato, sacrificato.

Lingua Nera di Rita Bullwinkel

Magia Nera di Loredana Lipperini

Loredana Lipperini  è una delle più importanti scrittrici di fantastico in Italia: territorio già particolarmente difficile nel quale addentrarsi, ancora di più se a farlo è una donna. Magia Nera è una raccolta di racconti pubblicata per Bompiani nel 2019 che parte da una domanda molto semplice: e se fosse vero? In questo senso l’immagine che è stata scelta per la copertina è azzeccatissima: una normale tavola apparecchiata che per qualche strano e incredibile motivo sta andando a fuoco. E così sono anche i racconti: una donna sta affrontando un lutto, una giovane fa da badante a un’anziana ormai instupidita dalla vecchiaia, una madre ha perso il proprio figlio. Sono racconti, quelli di Lipperini, che iniziano in sordina, prendono forza e poi all’improvviso… il fuoco: un soprannaturale che riempie con effetti surreali e stranianti le crepe della realtà.

Magia Nera di Loredana Lipperini

C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina di Ljudmila Petruševskaja

La prima caratteristica che salta all’occhio leggendo i racconti di Petruševskaja è lo stile semplice, essenziale. Non c’è una sola parola in più nelle sue storie, il suo linguaggio è crudo e freddo come i luoghi nei quali le vicende sono ambientate. I racconti della scrittrice russa assomigliano molto alle fiabe, ne hanno lo stile e la lezione alla fine di ciascun episodio; lezioni che spesso trasmettono l’idea di un mondo inospitale, un’umanità sgradevole e orribile, condannata. Molti sono i riferimenti alla cultura e al folklore russo, motivo in più per dare una possibilità a un’intellettuale a lungo ostracizzata nel suo stesso paese e che grazie a Einaudi è arrivata in Italia con una delle sue opere più famose.

C’era una volta una donna che cercò di uccidere la figlia della vicina di Ljudmila Petruševskaja

Nell’antro dell’alchimista di Angela Carter

Nell’antro dell’alchimista è un concentrato di tutti i temi significativi che hanno caratterizzato la produzione della scrittrice inglese Angela Carter. L’elemento gotico, grottesco e sensuale è sempre presente nelle storie di questa raccolta in misura più o meno evidente, accompagnato da un linguaggio sontuoso, elegante, barocco che contribuisce a creare le atmosfere perfette per le sue protagoniste. Cappuccetto Rosso qui fa i conti con il suo Lupo, una giovane sposa stregata dal suo irresistibile marito apre la porta sbagliata e ne subisce le pericolose conseguenze (ci riferiamo qui a uno dei racconti più famosi di Carter, La camera di sangue, rifacimento originale e incredibile della fiaba di Barbablù). Carter sfonda con la sua fantasia le porte che separano i generi letterari e ci consegna storie dal fascino irresistibile.

P.S. Il secondo volume della raccolta è stato pubblicato da Fazi Editore nel Novembre 2020.

Nell’antro dell’alchimista di Angela Carter

Paranoia di Shirley Jackson

Infine, come precauzione contro qualunque fastidio, nascondetevi nella manica destra l’occhio destro di un lupo e portatelo sempre con voi. Quest’ultimo amuleto mi interessa particolarmente, ma siccome indosso quasi sempre vestiti con le maniche larghe, non posso nasconderci dentro l’occhio destro di alcunché, a meno che non chieda a qualcuno di cucirmelo alla stoffa, ma probabilmente così si rovinerebbe tutta la linea della spalla”. La citazione è lunga ma necessaria per capire il tono di un volume incredibile come Paranoia, raccolta edita da Adelphi che è difficile collocare entro un genere preciso. Pubblicata nel 2015 con il titolo “Let me tell you“, l’opera è il risultato di un lungo lavoro di collazione e assemblamento di racconti da parte dei figli di Jackson, sketch familiari, consigli sulla scrittura e lunghe digressioni sul trovare il tempo di allenarsi a tale pratica con una famiglia da “mandare avanti”.

Paranoia di Shirley Jackson

Acquadolce di Akwake Emezi

Ada è una persona che ospita al suo interno degli ogbanje, spiriti che secondo la tradizione africana igbo abitano negli individui e ne influenzano le azioni. Quelli che abitano il corpo della protagonista sono maschi e femmine, prendono singolarmente la parola nella storia e raccontano la vita di Ada spiegandosi, rendendo conto delle loro scelte (che coincidono per forza di cose con quelle di Ada), la quale fluidamente passa dal maschile al femminile e viceversa in base allo ogbanje che nel dato momento dirige il corpo segnato da questi passaggi, da questa identità che si colloca profondamente al di fuori del binarismo di genere. La storia raccontata in Acquadolce è difficile da comprendere nella sua complessità da una lettrice o un lettore occidentali, si tende a pensare ad Ada come a una mente fragile, divisa, schizofrenica; gli ogbanje sono le sue diverse personalità che si danno il cambio nel corso della storia sulla base delle esperienze che la protagonista affronta. Ma la questione non è così semplice, e Akwake Emezi stessa la sottolinea in una delle sue interviste: “Avrei potuto tradurre Acquadolce in una storia più appetibile alla mentalità occidentale… attraverso le lenti della malattia mentale, e questo avrebbe avuto senso per molti. Ma non sarebbe stata la verità“.

Acquadolce di Akwake Emezi

Il collezionista di bambole di Joyce Carol Oates

Joyce Carol Oates è una delle scrittrici americane più prolifiche che siano mai esistite: nel corso della sua lunga carriera ha scritto romanzi storici e horror, thriller e gotici. Si è dedicata alla saggistica e al teatro, ai libri per bambini e alla poesia. In tutto questo ha scritto centinaia di racconti pubblicati per riviste letterarie o in raccolte inedite. Il collezionista di bambole è una raccolta di sei racconti pubblicata nel 2019 da Il Saggiatore tutta racchiusa entro atmosfere nere, in una commistione di generi che vanno dal thriller al giallo passando per la commedia e il grottesco. Si parla di padri che danno in pasto a creature mostruose giovani ragazzine drogate; si parla di uomini folli in possesso di una collezione di bambole davvero particolare. Ciò che accomuna i sei racconti è un punto di vista che Oates riesce a rendere totalmente inaffidabile, facendo continuamente dubitare chi legge rispetto all’attendibilità di quanto viene raccontato.

Il collezionista di bambole di Joyce Carol Oates

La notte si avvicina di Loredana Lipperini

Pubblicato alla fine di ottobre 2020, La notte si avvicina è l’ultimo romanzo scritto da Loredana Lipperini Edito da Bompiani. La storia è ambientata nel 2008 e racconta un’epidemia – immaginata ben prima dell’attuale situazione italiana e mondiale, come ha tenuto a sottolineare Lipperini in occasione dell’intervista per La mano sinistra, il podcast di Giuliana Misserville – che stringe e isola gli abitanti di Vallescura, piccolo paese ai piedi delle montagne. Come in Magia Nera, anche qui l’elemento soprannaturale si inserisce quasi inosservato nelle crepe di una storia all’apparenza del tutto normale e stravolge completamente le aspettative di chi legge.

La notte si avvicina di Loredana Lipperini

a cura di Alessia Cito

 

Alessia Cito

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