Quaderno ideale di Brenda Lozano: la narrazione sognante di un’attesa. Recensione

 Quaderno ideale di Brenda Lozano: la narrazione sognante di un’attesa. Recensione

Edito per la prima volta nel 2014, Quaderno ideale viene pubblicato in Italia da Alter Ego edizioni nel 2022, tradotto da Giulia Zavagna. Dopo il successo di Streghe, la giovane autrice messicana scrive un libro che non è possibile definire un romanzo. Quaderno ideale è infatti una narrazione dell’attesa: è un gioco letterario raffinato che tra frasi sognanti, liste di brani musicali e dialoghi immaginati, chiarisce il suo intento attraverso una serie di colti riferimenti letterari.

 

Quaderno ideale di Brenda Lozano: la trama del libro

La storia inizia in media res: la protagonista – che è una voce narrante senza nome – racconta dell’acquisto del quaderno marca Ideàl – versione messicana della Moleskine italiana –, della decisione di iniziare a raccontare la sua quotidianità attraverso la scrittura, concentrandosi in particolare sull’attesa del ritorno di Jonás. Il suo compagno infatti ha da poco perso la madre; insieme al padre e alla sorella decide di fare un viaggio verso Madrid, visitando luoghi e persone care alla mamma defunta. La data del ritorno non è chiara: i giorni della protagonista, quindi, scorrono lenti tra impegni di lavoro, vita sociale, lunghe telefonate con Jonás e riflessioni sulla natura della relazione e sul sé.

Quaderno ideale: tra epica greca e teatro dell’assurdo

Per capire Quaderno ideale bisogna metterlo in relazione alle opere che vengono citate all’interno del libro e che in qualche modo tracciano una strada già battuta, che l’autrice percorre però con parole, stile e intenzioni propri.

Lozano si riferisce prima di tutto all’Odissea di Omero, in un processo di identificazione della protagonista stessa con Penelope. Moglie dell’eroe troiano Ulisse, Penelope è costretta ad aspettare il ritorno dell’amato giorno dopo giorno, tessendo e disfacendo la tela nell’attesa di ricominciare una vita interrotta. Allo stesso modo, la narratrice percepisce la lontananza del compagno Jonás come un’attesa, il suo scrivere incessantemente sul quaderno Ideàl come un’attività di tessitura, di ricamo. La sua vita scorre tra viaggi, lavoro e incontri con gli amici, ma allo stesso tempo non va avanti. Nel mare aperto della sua esistenza, «nuota in diagonale», come scrive spesso: cerca di avvicinarsi alla riva non riuscendoci, si sposta ma senza arrivare mai a destinazione.

«Tessendo il quaderno di giorno e disfacendolo di notte. Il nostro Telemaco è il gatto nero che si stiracchia sul pavimento. Non sembra avere intenzione di andare in cerca di Jonàs. Il nostro Telemaco sbadiglia, con gli occhi chiusi si lecca una zampa e non gli importa se Jonás torna o io me ne vado. So solo che vorrei che qualcuno, colui dalla voce possente, forse, potesse dire al gatto che invece per noi è importante, che noi gli vogliamo bene».

Le Metamorfosi del poeta latino Ovidio è un altro testo cui la protagonista sembra essere particolarmente legata. I voli pindarici che compaiono nel taccuino terminano spesso con delle trasformazioni, delle «metamorfosi» appunto di lei stessa o di altri in animali, piante, oggetti. Un divenire continuo che tradisce l’urgenza di evolvere, di essere «liberata» da una condizione percepita come limitante.

Aspettando Godot, opera dello scrittore irlandese Samuel Beckett è l’altro capolavoro presente in Quaderno ideale. La pièce teatrale racconta due personaggi – Didi e Gogo – che aspettano l’arrivo di un terzo, misterioso Godot. Così come i due si chiedono spesso se non sia il caso di andarsene, se valga veramente la pena rimanere ad aspettare Godot, la narratrice di Quaderno ideale si pone le stesse domande, oscillando tra il desiderio di chiarezza e il dubbio dell’attesa, che di per sé però offre il conforto del limbo.

Marcel Proust è l’altro autore citato spesso, con riferimento particolare non tanto all’opera in sé, ma al processo di svelamento del ricordo a partire da un singolo evento, profumo, scena osservata nella quotidianità che apre le porte della memoria e permette alla narratrice di riflettere ed esplorare il passato.

La scrittura di Brenda Lozano in Quaderno ideale

La scrittura di Lozano in Quaderno ideale si adegua perfettamente alla materia raccontata: una prosa leggera, a tratti sognante dà vita a pensieri sparsi e osservazioni estemporanee. Le parole accompagnano le riflessioni, si trasformano e cambiano lingua, in un gioco continuo tra inglese e italiano – nella traduzione –, tra poesia e prosa, tra testo musicale e citazione letteraria.

«Forse l’inverno, il freddo, le foglie cadute, hanno a che fare con la fine. “Like a leaf clings to the tree”. Ma non lasciamo che tutto finisca, Jonás. “with your kiss my life begins”».

 

A cura di Alessia Cito

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Alessia Cito

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