10 saggi di sociologia da leggere assolutamente: i nostri consigli di lettura
La sociologia è una tra le discipline accademiche più recenti al mondo, nasce nel secolo scorso come studio della società e dei comportamenti dell’uomo all’interno della società stessa. “L’uomo è un animale sociale”, diceva Aristotele nel IV secolo a.C. e storicamente la massima del filosofo dell’antichità si è rivelata indicativa e illuminante. Oggi, i concetti di multiculturalismo, globalizzazione, rivoluzione digitale risultano l’oggetto di studio principale di filosofi, storici e… sociologi, dal momento che l’analisi di quello che ci circonda va di pari passo con le riflessioni sull’uomo e il suo mutamento (nonché adattamento) nel tempo. Ma fin dove arriva e quanto oggettivo può essere questo tipo di studio? Vediamolo con una serie di saggi sociologici che abbracciano temi attuali e profondamente radicati nella vita di tutti noi.
10 libri di sociologia da leggere
La vita quotidiana come rappresentazione di Erving Goffman
Goffman è uno dei padri della sociologia e oggi i suoi saggi sono considerati fondamentali per la comprensione della disciplina. La vita quotidiana come rappresentazione costituisce la summa del suo pensiero, dal momento che la teoria esposta si basa sulla metafora del teatro, del palcoscenico: l’uomo infatti ha una dimensione pubblica, in cui recita in base alla situazione sociale in cui si trova, e un retroscena, in cui viene fuori la sua essenza profonda. Di pirallendiana memoria, il libro costituisce un must have per i primi approcci agli studi sociologici.
Breviario per un confuso presente di Corrado Augias
Il presente è confuso, ecco l’aggettivo utilizzato dallo scrittore e giornalista Corrado Augias per definire il periodo storico che stiamo vivendo. Il titolo è, di fatto, eloquente, Breviario per un confuso presente, un saggio che tratta numerosi temi, dalla politica alla religione, passando per il concetto di nazione e quello di eros. L’acume di Augias, assieme allo stile lineare e pulito, rende la lettura del saggio scorrevole e immerge il lettore profondamente, conducendolo a riflessioni riguardanti l’importanza di vedere i fatti in prospettiva. L’autore cita una massima latina di Petrarca, simul ante retroque prospiciens, parole che il poeta italiano usa per descrivere se stesso, mettendo in rilievo la necessità di guardare indietro e avanti nello stesso momento, per capire meglio il mondo.
L’epoca delle passioni tristi di Gérard Schmit e Miguel Benasayag
Dal presente “confuso” passiamo a quella che già Spinosa definiva “l’epoca delle passioni tristi” che dà il titolo al saggio degli psichiatri Schmit e Banasayag, specializzati in età evolutiva. L’ispirazione per la stesura del libro parte dalla crescente richiesta di aiuto da parte degli adolescenti agli psicologi. La società moderna ci impone di finalizzare le nostre azioni a un profitto immediato e radicato nel pensiero comune. Viviamo una profonda crisi sociale, spesso invisibile agli adulti ma ben nota ai più giovani, sotto una pressione costante e dilaniante. Eppure, sostengono gli psichiatri, bisognerebbe coltivare le proprie passioni, seguire l’indole e l’ambizione personale anche se nell’immediato non comporta nulla di concreto. Le passioni non dovrebbero esser tristi, per nessuno. “La speranza era quella di un sapere globale, capace di spiegare le leggi del reale e della natura per poterli dominare. Libero è colui che domina: questo era il fondamento dello scientismo positivista. Il XX secolo ha segnato la fine dell’ideale positivista portando gli uomini nell’incertezza.”
Modernità liquida di Zygmunt Bauman
Ormai divenuta uno degli aggettivi più noti per descrivere il nostro tempo, liquido è un concetto che il sociologo polacco Bauman ha elaborato nel corso dei suoi studi, confluiti nel saggio Modernità liquida. Si tratta di una teoria brillante che sintetizza perfettamente le caratteristiche di precarietà e stasi relative al mondo in cui viviamo. Il sociologo afferma che la modernità liquida è “la convinzione che il cambiamento è l’unica cosa permanente e che l’incertezza è l’unica certezza”. La solidità è divenuta un lusso e non viene neppure promossa e incoraggiata. Il mondo globalizzato e dominato da un galoppante capitalismo ci preferisce soli ed egoisti, inclini alla liquidità.
21 lezioni per il XXI secolo di Yuval Noah Harari
Saggio pubblicato nel 2018, 21 lezioni per il 21° secolo, dal titolo altisonante, è un lavoro ambizioso e multi-tematico, come molti altri dello storico israeliano Harari. L’autore suddivide i problemi della modernità e li sviluppa nei cinque capitoli del libro: la sfida tecnologica, la sfida politica, disperazione e speranza, verità e resilienza. Il pregio di un libro che affronta temi simili è sicuramente la chiarezza e la limpidezza di intenti, non risulta pesante o monotono, quanto illuminante per la comprensione di tutti quei meccanismi sociali a cui spesso, per mancanza di tempo o per la frenesia della quotidianità, non prestiamo più attenzione.
Armi, acciaio e malattie di Jared Diamond
Da cosa deriva il divario tra nord e sud del mondo? Chi non se lo è mai chiesto? La profonda radice storica viene raccontata da un sociologo famosissimo e uno tra i più studiati al mondo, Jared Diamond. Il suo saggio Armi, acciaio e malattie, breve storia del mondo negli ultimi tredicimila anni, pubblicato nel 1997, viene letto in tutte le università del mondo quando si affronta lo studio dell’antropologia o della sociologia. Diamond ha effettuato ricerche sul campo, con popolazioni la cui cultura ai nostri occhi risulta a dir poco incomprensibile, ed è arrivato alla conclusione che il dominio degli europei su altri popoli è legato a ragioni del tutto casuali, di natura geografica, ecologica e territoriale.
Il secondo sesso di Simone de Beauvoir
“La donna? è semplicissimo – dice chi ama le formule semplici: è una matrice, un’ovaia; è una femmina: ciò basta a definirla. In bocca all’uomo, la parola ‘femmina’ suona come un insulto; eppure l’uomo non si vergogna della propria animalità, anzi è orgoglioso se si dice di lui: ‘È un maschio!’”. Queste le parole della scrittrice francese Simone De Beauvoir, che ci permette di parlare di un altro argomento – oggetto di studio della sociologia – la questione del genere. Quest’ultimo non è altro che una costruzione sociale ed è totalmente divincolato dal concetto biologico di sesso, maschile o femminile. La scrittrice parla di tutte le circostanze per cui la donna viene considerata, o trattata, come inferiore all’uomo e invita all’ottenimento di diritti fondamentali, dall’uguaglianza salariale all’aborto in ogni paese del mondo. Nonostante il saggio sia stato pubblicato più di sessant’anni fa, nostro malgrado, molte tematiche risultano ancora attuali.
Una felicità paradossale. Sulla società dell’iperconsumo di Gilles Lipovetsky
Continuando sulla scia degli studi francesi, Gilles Lipovetsky, professore di filosofia all’Università di Grenoble, ci parla del dilagante consumismo che domina la società in cui viviamo. Il saggio Felicità paradossale, sulla società dell’iperconsumo, mette in rilievo il presunto benessere – legato al possesso di oggetti materiali – a cui la società ci abitua fin da bambini. Oggi, l’avere va di pari passo col condividere, col mostrare; ciò dà luogo alla “felicità paradossale”, di cui parla lo studioso, una definizione che sottende la profonda solitudine che caratterizza l’uomo moderno, in gara perenne con gli altri, impossibilitato a fermarsi a pensare, per non arrivare ultimo.
Il capitalismo della sorveglianza di Shoshana Zuboff
L’homo consumens (secondo la definizione di Bauman) è, oggi, profondamente studiato e analizzato, al fine ultimo di far sì che consumi ancora di più. Ecco un tema profondamente radicato nella vita di tutti giorni, a cui spesso non facciamo caso, il controllo. Shoshana Zuboff, accademica e scrittrice statunitense, attraverso il saggio Il capitalismo della sorveglianza, il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri, ci offre uno strumento di “autodifesa digitale”, secondo i lettori del saggio. In effetti, oggi il libro viene considerato quasi un classico per prendere maggiore consapevolezza del fatto che ogni singola ricerca effettuata sul web rientra in un meccanismo per il quale l’utente viene manipolato o influenzato per pratiche commerciali, finanche ad arrivare a motivi politici.
Nonluoghi di Marc Augé
Nonluogo è un neologismo nato per descrivere gli spazi ogni giorno frequentati da miliardi di persone ma in cui siamo profondamente soli: si tratta di mezzi pubblici, aeroporti, stazioni, contrapposti ai luoghi relazionali e identitari. Marc Augé, antropologo francese, scrive il saggio Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità e sottolinea il paradosso di dover fornire la prova della propria identità proprio in quegli spazi che non fanno altro se non distorcerla e annullarla. Siamo di fronte a una rappresentazione perfetta dell’epoca in cui viviamo, le cui parole-chiave sono transito, precarietà, provvisorietà e individualismo.
a cura di Giusi Chiofalo