Il racconto del mercoledì: Ogni tanto di Karin Joss & Thomas Lehn
Proprio stasera dovevi diventarmi astemio! Non astemio, in realtà, è che domani devi fare delle analisi. Vabbè, bevo io per entrambi, giusto per non fare la scopa sdraiata sul divano. O la cretina. Ma è tutta la sera che ammicchi, sorridi, mi fai un complimento più esagerato dell’altro. Io sono cotta come una pera nell’aceto balsamico e alla fine mi scappa: «Mi ami?».
«Ogni tanto.»
Ogni tanto? Che razza di risposta è! Puoi amare qualcuno poco, troppo, non amarlo più. Ma amarlo ogni tanto? Com’è che funziona di preciso: ti ho amata ieri, oggi no, domani chissà? Domani forse vinco il lotto e ne amo due. No, così non va. Allora come fai a sapere se ami davvero qualcuno?
«Ma che dici!» piego la testa indietro e rido come una vecchia cinquecento che non carbura. «L’amore è un fondamento, lo costruisci nel tempo, è costante.»
«Ma va» fa lui quando riporto la testa a posto. «L’amore viene e va.»
Ma va dove? Mica può prendersi una vacanza. E quando torna, quanto resta: un’ora, un giorno, un mese? L’amore non è come la pasta al forno in cui ci metti gli avanzi del frigo. Ecco, forse sei confuso, è questo che mi stai dicendo? A volte hai fame, mi desideri, mi ricopri di parmigiano e complimenti, e altre hai un po’ di acidità e ti accontenti di una fetta biscottata? Forse non sai che amare ha alti e bassi, coincidenze perfette e incomprensioni. Anche la pasta al forno ha gli angoli bruciacchiati, che ti credi?
«Adesso mi ami?» insisto.
«Come sovente.»
Ma tutte stasera me le tiri fuori! Cosa significa, che vuoi dire? Stiamo andando a tentoni, mi stai dicendo che l’amore va a tappe?
Ogni tanto.
Sovente.
Poi che c’è?
Quasi ognora.
Incircoscrivibilmente.
E io? Sto qui e aspetto che tu ti vivi tutti i gradi dell’amore, e intanto mi sbatto quelli del lutto negli intervalli del tuo ogni tanto? Come posso stare con qualcuno che mi ama ogni tanto? Ogni quanto succede questo ogni tanto? E cosa faccio tutte le volte che non è ogni tanto?
«Mi sento sovente vetusta» lo prendo in giro.
«Sei ubriaca» dice.
Quello è sicuro, sarà rimasto un quarto della bottiglia. Però, ecco, un po’ vecchia comincio a sentirmi pure, magari un’indicazione potresti darmela: dove stai adesso sulla scala dell’amore, piolo più, piolo meno? Non ho troppe pretese, un compromesso lo troviamo. Non deve essere per forza un calice traboccante d’amore. Mi basta la regolarità. Un mezzo bicchiere a mattina, ecco, per conciliare la giornata, che dici?
Karin Joss & Thomas Lehn