Ritratti di scrittori: Joyce Carol Oates, chi è? Scoprilo in 5 parole
“Nessuno conosce l’oscurità della nostra epoca, della nostra stessa natura, la prigione del nostro narcisismo, meglio di Joyce Carol Oates” (Washington Post). Le parole citate offrono uno spaccato chiaro della natura della scrittrice, la cui produzione vanta più di cento libri. La sua è una figura quasi prodigiosa: si distingue nel panorama del nostro tempo grazie alla quadrilogia dal titolo Epopea americana, un lavoro ambizioso che copre un arco temporale ampio e colmo di eventi storici fondamentali per le sorti degli Stati Uniti: dalla Grande Depressione alla sommossa di Detroit del 1967. Emergono tutte le contraddizioni di un Paese melting pot che allo stesso tempo combatte da sempre la piaga dell’intolleranza, una nazione di nazioni tra le più grandi potenze economiche mondiali ma con divari sociali ricchi-poveri tuttora incolmabili.
Joyce Carol Oates: chi è la scrittrice in 5 parole
Realismo isterico
La letteratura di un determinato periodo storico ne riflette inevitabilmente le caratteristiche, i tratti e le tendenze. Joyce Carol Oates nasce nel 1938, pertanto si trova a vivere nel pieno del “secolo breve” connotato da avvenimenti che segnano una svolta nella percezione delle cose: la seconda guerra mondiale, la Shoah, il capitalismo, le dittature, la rinascita, il boom economico, e poi, ancora, a cavallo col terzo millennio, la rivoluzione digitale, la crisi economica, fino ad arrivare a oggi: l’imperversare di una pandemia. Nel 2000, il critico James Wood definisce il genere letterario del Realismo isterico, in cui molti fanno rientrare anche gli scritti della Oates: si tratta di uno stile legato al postmodernismo e si distingue per la lunghezza delle opere, il carattere dei personaggi e le tematiche di cui si parla. Notiamo, difatti, una certa omogeneità nei tratti della produzione letteraria dell’autrice, come si può notare dalle parole a seguire.
Horror
Joyce Carol Oates è, altresì, una delle esponenti più importanti della letteratura gotica contemporanea (o neogotico): mistero, morte, paesaggi tetri e descrizioni inquietanti, il tutto narrato con uno stile complesso che riflette la difficoltà dei conturbanti pensieri dei personaggi nel momento in cui avviene loro qualcosa di terribile. Acqua nera, romanzo breve pubblicato nel 1992, a tal proposito, risulta emblematico. L’autrice si ispira al caso di cronaca nera del ’69 in cui Ted Kennedy perde il controllo della macchina e la sua assistente muore annegata in un lago. All’interno del romanzo, ci si sofferma sugli ultimi momenti di vita della ragazza, ventiseienne, adulatrice del politico, che, in punto di morte, ripercorre la sua esistenza fino all’istante in cui si vede bloccata in una macchina mentre annega e i polmoni si riempiono d’acqua. Il lettore è in costante tensione per le forti immagini evocate dall’autrice, la quale coglie l’occasione di trattare temi come la politica e il potere, nonché gli ideali della protagonista e il suo scontrarsi con la dura realtà.
Violenza
Come già accennato, gli Stati Uniti costituiscono di certo il fulcro della letteratura della Oates: a prevalere sono i tratti oscuri e negativi di un Paese la cui storia è costituita da numerosi eventi socio-politici, che, sfortunatamente, sono stati spesso connotati da atteggiamenti violenti e di odio. La stessa autrice afferma: “Non esiste idea più catastrofica di quella secondo la quale ci si deve sempre schierare con il proprio paese, che sia nel giusto o che sbagli, e che chiunque esiti ad aderire ai crimini commessi nel nome del patriottismo merita di essere punito”. Uno degli ultimi romanzi, pubblicato lo scorso anno, riassume questo aspetto della penna di Joyce Carol Oates; si tratta di Ho fatto la spia ed è la storia di Violet, una ragazza che vive nel Niagara insieme ai genitori cattolici e di origine irlandese, testimone dell’uccisione di un compagno afroamericano. A commettere il delitto sono i fratelli della protagonista, pertanto lei si trova di fronte a una crisi interiore profonda. Interessante è l’aspetto introspettivo e l’analisi psicologica di Violet, preda di eventi di cui non riesce a comprendere la ratio, dentro un mondo spesso brutale e cinico.
Femminismo
Where Are You Going, Where Have You Been?, questo il titolo – ispirato a una canzone di Bob Dylan – di un racconto breve della Oates che apre le porte alla terza parola, femminismo, o, meglio, questione femminile. Anche qui la scrittrice si ispira a terribili fatti di cronaca: i brutali omicidi di tre adolescenti compiuti da Charles Schmid, a Tucson, tra il 1964 e il 1965. “Il posto da cui sei venuta non c’è più, e quello dove pensavi di andare è stato eliminato”. La citazione si riferisce alla protagonista della storia, Connie, una quindicenne alle prese con un uomo che si rivela un’atroce minaccia. L’atmosfera è di costante paura: le tecniche di scrittura dell’autrice e lo stile rievocano sensazioni forti nel lettore, per cui il carico emotivo è abbastanza oneroso. Un’altra opera – alla quale la Oates è particolarmente legata e che ha riscosso un grande successo – è Blonde; si tratta di un romanzo su Marylin Monroe. Realtà e fantasia si intersecano perfettamente dando luogo a un elogio alla diva, tanto forte all’apparenza quanto fragile nella sua interiorità.
Teatro
Abbiamo già parlato della vastissima produzione di Joyce Carol Oates, e tra i vari generi a cui si dedica, c’è anche il teatro. Le tematiche dei drammi sono le medesime che abbiamo già annoverato. L’eclisse, ad esempio, mette in scena il rapporto madre-figlia tra le due protagoniste che, molto diverse tra loro, fanno i conti con sentimenti di amore-odio, contrasti sul modo di vedere la vita, ma riconoscenza reciproca per l’arricchimento personale e affettivo offerti vicendevolmente. L’ambientazione, sul palco, è l’appartamento in cui vivono le donne; tuttavia, i mobili, i colori, la posizione degli elementi in scena ricordano le caratteristiche tipiche di uno studio psichiatrico. Vengono fuori le angosce, le paure, i dubbi, le domande prive di risposta tipiche del nostro tempo. Il pubblico si ritrova frastornato da una descrizione così vivida della società attuale e ancora una volta la Oates si rivela una maestra.
Joyce Carol Oates: i libri da leggere per approcciare questa scrittrice
- Epopea americana (Wonderland Quartet, 1971)
- Where Are You Going, Where Have You Been?: Stories of Young America (1974)
- Un’educazione sentimentale (A Sentimental Education: Stories 1980)
- Nel buio dell’America: due atti unici (In Darkest America, 1991)
- Acqua nera (Black Water, 1992)
- Blonde (2000)
- Ho fatto la spia (My Life As a Rat, 2019)
a cura di Giusi Chiofalo