Un padre, una separazione dolorosa, molte dipendenze: “Ma io quasi quasi” è il romanzo d’esordio di Michele Bitossi

Ma io quasi quasi (Accento, 2025) è l’esordio letterario di Michele Bitossi. Proposto al premio Strega 2025, questo romanzo racconta con ironia la vita di un uomo irrisolto e in sospensione, fra un passato doloroso e un presente pieno di compromessi.
Mai io quasi quasi di Michele Bitossi: la trama del libro
Sullo sfondo Genova: con il suo mare, i carrugi disorientanti, le piazze dalle «architetture lontane» – come direbbe Paolo Conte –, a formare la scenografia suggestiva di questo romanzo. È qui che vive, lavora e lotta contro le sue paure Riccardo De Vita. In una manciata di giorni conosciamo il protagonista, padre di una bambina che, per colpa di una separazione difficile dai contorni «violenti», non riesce a vedere e a crescere. Sono pochi i giorni che separano Riccardo dall’incontro con gli avvocati, l’ex moglie, detta la Crucca, e la psichiatra incaricata di scrivere il dossier sulla condizione psicologica della bambina. Riccardo tra diverse dipendenze che cerca di controllare con terapie di gruppo e autoanalisi. Incontri bizzarri, messaggi della madre che girovaga nel mondo, e così del fratello, pure lui all’estero, scandiscono le giornate di Riccardo. Impariamo a conoscerlo: è un talent scout calcistico e ama la musica più di ogni altra cosa; cerca in tutti i modi di dimostrare alla sua attuale compagna che ha smesso di drogarsi, ricomincia persino a fumare e si spalma continuamente la crema Nivea per alleviare l’ansia dei giorni che scorrono troppo lentamente fino all’appuntamento fatale.
Ma io quasi quasi di Michele Bitossi: l’autore del libro
Michele Bitossi è musicista, songwriter, produttore e editore musicale, nonché podcaster del podcast calcistico dal titolo Prendo la sciarpa e vengo da te, disponibile su Rai Play Sound. Ma io quasi quasi è il suo romanzo d’esordio.
Consiglio letterario: perché leggere Ma io quasi quasi di Michele Bitossi
Questo libro è adatto a chi vive aspettando il fatidico giorno, un evento decisivo o un segno che faccia da spartiacque esistenziale. È consigliato anche a chi apprezza gli io narranti ironici e schietti, a chi preferisce prose comunque fluviali, e a chi cerca il punto di vista di un padre protagonista di separazioni dolorose. Infine questo libro è consigliato a chi si sente un po’ in bilico e sperduto in questa nostra contemporaneità.
A cura di Caterina Incerti