La giusta distanza, libro di Sara Rattaro: l’importanza di essere lontani, ma vicini. La recensione
Quando all’inizio dell’anno è uscito nelle librerie l’ultimo lavoro di Sara Rattaro, nessuno avrebbe immaginato che il titolo da lei scelto – La giusta distanza -, poco più di un mese dopo avrebbe assunto tutt’altro significato rispetto all’intento originale della scrittrice.
E così, ironia della sorte, ci ritroviamo tra le mani un libro che recita in copertina “Due punti distanti possono essere anche molto vicini” e ci arrischiamo a ragionare sulla vera giusta distanza, non fisica ma se mai emotiva, che occorre mantenere nei rapporti, specie quelli di lunga durata.
La giusta distanza: la trama del libro
Aurora e Luca si incontrano casualmente e si innamorano. La vita li porterà ad allontanarsi e ad avvicinarsi in modo spesso doloroso e tormentato grazie a una serie di eventi inaspettati, e talvolta tragici, fino a giungere a una conclusione che cambierà radicalmente il loro destino.
Attraverso i punti di vista incrociati di Aurora e Luca il lettore ripercorre le stagioni di un amore come tanti, con i dubbi, le paure e le difficoltà che ogni rapporto di lunga durata affronta per raggiungere un equilibrio, la giusta distanza, appunto. Saranno in grado di farlo? Aurora riuscirà ad affrontare le sue fragilità e le insicurezze nel rapporto con Luca e a sconfessare il cinico punto di vista del padre, che ritiene il matrimonio un’impresa inesorabilmente destinata a fallire?
“La bellezza di un amore non è né all’inizio né alla fine, è nel mentre”
Un libro sull’amore e sulla fragilità delle relazioni
Autrice amata e seguitissima, scrittrice anche di alcuni romanzi per ragazzi, la Rattaro non delude chi cerca e puntualmente ritrova nei suoi romanzi storie intense e commoventi e la capacità di raccontare la profondità dei sentimenti con una scrittura scorrevole e delicata.
Un libro che, si augura la scrittrice, possa permettere di compiere un viaggio, di allontanarsi dalla realtà quotidiana, distraendoci ed emozionandoci.
A cura di Silvia Ognibene