L’Atlante dei bottoni: quando dalle parole nascono gioielli. Ecco come indossare un dizionario
Avete mai provato a sfogliare un giornale, o un libro e prendere una frase o una parola a caso senza contestualizzarla all’interno dello scritto che avete davanti? Si apre un mondo di possibilità, di significati, e questa bellezza d’immaginazione ce la danno le parole.
Lo hanno capito un ex direttore di libreria, una storica e un’appassionata di linguistica e letteratura, tant’è che hanno pensato a un modo particolare per non buttare via le parole e dare loro una nuova vita: creare gioielli con ritagli di dizionari, vecchi libri destinati al macero.
Chiamatelo progetto artistico, di riuso, di riciclo, ma L’Atlante dei bottoni è molto di più perché ci fa entrare nel vivo delle emozioni che possono dare le parole, anche se non sono dette ma indossate. Qui ne parliamo con i fondatori del progetto.
Come è nata questa idea?
La nostra idea nasce nel 2013, eravamo rimasti da poco senza lavoro e un po’ per passare il tempo avevamo iniziato a creare accessori da rivendere nei mercatini tramite il recupero di bottoncini d’epoca (da qui il nome del nostro brand “L’atlante dei Bottoni”, un giorno però girando per mercatini dell’usato abbiamo trovato per 50 cent un dizionario illustrato della lingua italiana degli anni ‘80 e inizialmente ci siamo innamorati delle sue illustrazioni. Poi man mano abbiamo iniziato a leggerne le definizioni e ne siamo rimasti rapiti. Abbiamo subito pensato a come avremmo potuto utilizzarlo nei vari lavori che già realizzavamo e nel giro di pochissimo i dizionari sono diventati il materiale principale.
Chi c’è dietro il progetto?
Dietro il progetto siamo in tre: io (Silvia), Francesco e Martina. Io ho studiato storia e sono sempre stata un’appassionata di linguistica, giochi di parole, letteratura e materiali di seconda mano. Francesco è un ex direttore di libreria che ha studiato storia dell’arte, Martina è una storica. Inutile dire che siamo tutti e tre grandissimi lettori.
Di quali libri e dizionari vi avvalete?
Utilizziamo principalmente dizionari destinati al macero dell’ ‘800 e primi del ‘900 fino agli anni ‘50 e ‘60 per quanto riguarda le definizioni, mentre per gli sfondi utilizziamo libri scolastici datati illustrati come sussidiari per la scuola elementare oppure anche manuali d’arte in disuso. Capita a volte di utilizzare anche grammatiche antiche, enciclopedie e simili, se un certo testo ci ispira lo coinvolgiamo nei nostri lavori.
Dove trovate i libri e i dizionari che utilizzate?
Tantissimi dei dizionari e libri che abbiamo ci son stati donati dalle nostre stesse clienti creando una sorta di circolo virtuoso. Molti altri vengono da biblioteche che altrimenti li manderebbero al macero. Alcuni invece li siamo andati a recuperare grazie ai gruppi Facebook “Te lo regalo se vieni a prendere”.
Qual è l’idea che muove L’Atlante dei bottoni? Nel senso: in base a cosa scegliete di rendere un gioiello una parola rispetto a un’altra?
Noi leggiamo i dizionari dalla A alla Z per cercare le parole più belle che hanno definizioni altrettanto belle, soprattutto ci piacciono le parole che ormai sono cadute in disuso e che pochi magari conoscono. Naturalmente abbiamo una lista di parole che utilizziamo spesso, parole motivazionali come “coraggio”, “rinascere” o “equilibrio”. L’idea che c’è alla base del nostro progetto è comunque sia il recupero di materiali cartacei che altrimenti verrebbero distrutti o lasciati a morire in soffitta sia il recupero della lingua e dei suoi significati più autentici. Ci affascina poi l’idea di far finire un certo materiale che in questo caso è il dizionario in un contesto totalmente diverso : all’interno di un ciondolo da indossare ad esempio. Da qui il nostro piccolo motto “HAI MAI INDOSSATO UN DIZIONARIO?” Ci piace tantissimo l’insolito.
Dove lavorate?
Abbiamo due laboratori: uno a Cagliari, dove tutto ha avuto inizio, e uno a Roma,.
Cosa rappresentano per voi le parole?
Le parole sono qualcosa di molto potente ad ogni livello, hanno la capacità di far ricordare, di dare coraggio, di creare legami, di far ridere ed emozionare, tante volte ci è capitato che qualcuno in un momento particolare della sua vita si sia commosso di fronte a una determinata parola e definizione all’idea di indossarla o poterla regalare. Indossate hanno il potere di diventare piccoli talismani. Le nostre clienti ce lo dicono spessissimo. Poi in risposta a questa domanda mi viene in mente un articolo di Anna Maria Testa che dice “Le parole sono perle. E, lo dicevano le mamme e le nonne, le perle sono vive e vanno indossate, altrimenti invecchiano e diventano opache, ingialliscono, si spaccano. Alle parole succede la stessa cosa. Così, ogni volta che usiamo una parola, la lucidiamo. La manteniamo viva confermando il fatto che ha un significato e che produce un senso. È questo a renderla, appunto, preziosa.”
Con quali parole rappresentereste questo momento che stiamo vivendo?
Sicuramente con la parola Resistere e la parola Pazienza, sono quelle più rappresentative.
C’è qualcosa che non vi ho chiesto che volevate dire?
Grazie di cuore per questa opportunità di raccontarci!
a cura di Antonella Dilorenzo
Trovate L’Atlante dei bottoni al loro sito