Aldous Leonard Huxley, chi era lo scrittore delle droghe psichedeliche spiegato in 5 parole

 Aldous Leonard Huxley, chi era lo scrittore delle droghe psichedeliche spiegato in 5 parole

«Maybe this world is another planet’s hell». («Forse questo mondo è l’inferno di un altro pianeta»): partiamo da qui per descrivere lo scrittore inglese Aldous Leonard Huxley, uno dei maggiori esponenti della narrativa distopica, nato a cavallo tra il Diciannovesimo e il Ventesimo secolo. Testimone degli eventi più brutali del Secolo breve, si interessa ben presto alla letteratura; infatti, a soli diciassette anni, scrive il suo primo romanzo. Studia a Oxford e si laurea in letteratura inglese, insegna poi a Eton, dove, tra i corsisti, c’è anche George Orwell. Fa moltissimi viaggi, soprattutto in Italia (di cui si innamora), America e India; entra in contatto con numerose culture e fedi religiose, esperienze di cui parla in diversi racconti di viaggio.

Aldous Leonard Huxley: chi era lo scrittore in 5 parole

Misticismo

Nel 1938 si converte all’induismo e inizia a praticare la meditazione e a usare droghe psichedeliche. Quest’ultima esperienza viene descritta nel saggio Le porte della percezione (The doors of perception) – titolo da cui prende ispirazione la band The Doors per il suo nome. L’autore si pone a favore dell’uso della mescalina per la ricerca interiore, adducendo come tesi il fatto che, in una società sempre più schematizzata e aliante, gli esseri umani hanno bisogno di momenti di sollievo. Huxley spera che ci sia una ricerca di droghe leggere utili alla crescita spirituale e, di conseguenza, sociale: «Che l’umanità in genere sarà mai in grado di fare a meno dei Paradisi Artificiali, sembra molto improbabile. La maggior parte degli uomini e delle donne conduce una vita, nella peggiore delle ipotesi, così penosa, nella migliore, così monotona, povera e limitata che il desiderio di evadere, la smania di trascendere sé stessi, sia pure per qualche momento, è, ed è stato sempre, uno dei principali bisogni dell’anima».

Scienza

Oltre alla laurea in Lettere a Oxford, Huxley consegue il titolo in Scienze biologiche. Nel 1946, pubblica Scienza, libertà e pace. Saggio sulla grazia, uno dei suoi libri più rappresentativi, in cui sviscera la correlazione tra scienza e violenza e auspica un cambiamento di rotta della scienza a favore della pace. Da un lato, la scienza rappresenta un mezzo di miglioramento per le condizioni di vita dell’uomo, dall’altro, però, se usata per fini sbagliati dai potenti, può diventare distruttiva, come nel caso delle armi nucleari, oppure, limita le libertà individuali, favorendo regimi totalitari. «Una scienza senza coscienza conduce solo alla distruzione», afferma l’autore nel saggio.

Pacifismo

Strettamente correlata ai temi appena descritti è la lotta per la pace, portata avanti da Huxley durante tutto il corso della sua esistenza, accompagnata dal sostegno alle idee di Gandhi. Nel libro Fini e mezzi (Ends and Means), del 1937, esplora temi come la guerra, la religione e la morale. Anche nel saggio La filosofia perenne (Perennial Philosophy), l’autore propone una visione del mondo basata sull’unità spirituale e sulla compassione, valori a sostegno del pacifismo. In La catena del passato (Eyeless in Gaza), poi, il lettore è posto di fronte a una sorta di viaggio spirituale, che parte da un diffuso cinismo fino ad arrivare a una visione pacifista della vita: il protagonista del romanzo, infatti, abbraccia la filosofia della non-violenza, in risposta al vuoto morale e al nichilismo della società in cui vive. In sintesi, il suo è un appello alla responsabilità etica e alla collaborazione internazionale per utilizzare il progresso scientifico-tecnologico del Novecento a beneficio dell’umanità.

Distopia

Il suo capolavoro è indubbiamente Il mondo nuovo (Brave New World), del 1932, un’opera profetica che parla del potere totalizzante della tecnologia sugli esseri umani. Ambientato nell’anno di Ford 632, corrispondente al nostro 2540, il pianeta, a seguito di una guerra, viene diviso in dieci macro stati, il cui sistema sociale si basa sulla produzione in serie; proprio per questo Ford viene considerato un Dio, da rispettare e osannare. Emerge la totale perdita dell’autonomia personale, di ogni tipo di libertà, inghiottita dal consumismo sfrenato: le persone sono incoraggiate a soddisfare immediatamente i propri desideri attraverso l’uso di beni e il piacere, eliminando ogni forma di sofferenza o insoddisfazione.

Tecnologia

La tecnologia è utilizzata da Huxley come una sorta di lente, attraverso cui analizzare il progresso, la de-umanizzazione, l’alienazione, il capitalismo, nonché il rapporto tra potere e libertà, già citato nelle opere precedentemente analizzate. Nel libro L’isola, pubblicato nel 1962, l’autore, però, prende una posizione opposta rispetto a quella presentata in Il mondo nuovo, caratterizzata da una maggiore fiducia e ottimismo, lasciati come un’eredità. La società di Pala, descritta nel romanzo, combina le conoscenze scientifiche moderne con pratiche spirituali e filosofiche, creando un equilibrio tra tecnologia e consapevolezza interiore. Huxley qui prospetta un mondo ideale: il suo cambiamento di posizione riflette una maturazione delle sue idee e delle sue esperienze di vita, passando dal pessimismo distopico a una visione più equilibrata e ottimista su ciò che l’umanità potrebbe realizzare.

Aldous Leonard Huxley: i primi libri da leggere per conoscere questo scrittore

  • Il mondo nuovo, Mondadori, 1933
  • La catena del passato, Mondadori, 1950
  • Scienza, libertà e pace, IEI, stampa, 1948
  • L’isola, Mondadori, 1963
  • La condizione umana, Liber internazionale, 1995

 

A cura di Giusi Chiofalo

Giusi Chiofalo

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