Il canto del profeta di Paul Lynch: di cosa parla il libro vincitore del Booker Price 2023
Il canto del profeta (66thand2nd, 2024, traduzione di Riccardo Duranti), è l’ultima opera dello scrittore irlandese Paul Lynch, che torna sulla scena editoriale con un nuovo romanzo politico, con il quale si è aggiudicato nel 2023 il prestigioso Booker Prize. Nel 2013 aveva esordito con Cielo rosso al mattino (edito da 66thand2nd nel 2017), una storia tragica in cui l’autore aveva già iniziato a esplorare gli aspetti più feroci e spietati della psiche umana.
In questo ultimo libro, che racconta una storia ambientata in un’Irlanda sotto regime dittatoriale, in un tempo non precisato – ma indubbiamente molto vicino al nostro presente –, Lynch combina letteratura e politica, impegno civile e studio della società umana, delineando uno scenario apocalittico in cui vive la protagonista Eilish insieme alla sua famiglia, e che possiede tutti i presupposti per lo scoppio di una catastrofe civile già annunciata.
Il canto del profeta di Paul Lynch: la trama del libro
Eilish Stack è a casa insieme ai quattro figli, Ben, Bailey, Molly e Mark, la sera in cui due poliziotti in borghese dell’Unsg, l’Ufficio servizi nazionali della garda, irrompono e bussano alla porta cercando suo marito Larry. Una grave segnalazione infatti pesa a suo carico per sedizione e incitazione all’odio contro lo Stato. Larry è un docente e vicesegretario generale del Sindacato insegnanti irlandese, e si batte per il rispetto dei loro diritti e per ottenere migliori condizioni di lavoro. Ma da quando il Paese è in crisi – per motivi non noti – ed è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale dal partito di estrema destra al governo, il National alliance party (Nap), anche manifestare scendendo pacificamente in piazza è diventato una violazione contro gli interessi dello Stato e una minaccia da reprimere. I poteri speciali che sono stati emanati per contenere la crisi si riveleranno, infatti, in conflitto con i diritti costituzionali e con le norme internazionali, preannunciando la deriva totalitaria.
Più la città si ribella, più il governo risponde con intimidazioni, retate e arresti. Ma non solo, centinaia e centinaia di cittadini, iniziano a sparire nel silenzio, tra cui dirigenti sindacali, politici d’opposizione, giornalisti antisistema. Anche Larry viene prima catturato durante una protesta pacifica, e poi arrestato. Da quel giorno in poi Eilish perderà le sue tracce, e non servirà a nulla rivolgersi a un avvocato da quando l’assistenza legale non ha più nessuna prerogativa e lo Stato ha neutralizzato la magistratura.
Inoltre, tutti i luoghi pubblici vengono chiusi, i telefoni intercettati e spiati. Tenere unita la famiglia diventa l’impresa più ardua per Eilish: il figlio maggiore, Mark, si unisce a un esercito di ribelli dopo che è stato chiamato a unirsi alla leva militare; Molly cade in uno stato di depressione; il padre di Eilish, Simon, rimasto da solo con un cane dopo la morte della moglie, inizia ad accusare i primi sintomi di un declino cognitivo di cui non si rende conto, diventando un pericolo per gli altri ma, soprattutto, per sé stesso. L’unica soluzione, proposta dalla sorella Áine, che vive in Canada, è fuggire, ma Eilish non è disposta a lasciarsi alle spalle la sua vita e, specialmente, abbandonare marito e figlio in quella realtà di violenza e terrore.
La denuncia politica a ogni forma di dittatura e repressione
«Il canto dei profeti non è altro che lo stesso canto sempre cantato nel corso del tempo, il profeta non canta la fine del mondo, ma quello che è stato e sarà fatto, quello che è fatto ad alcuni ma non ad altri, che il mondo finisce continuamente in un posto ma non in un altro e che la fine del mondo è sempre un evento locale, arriva nel vostro Paese e visita la vostra città e bussa alla porta della vostra casa mentre per altri diventa solo un vago avvertimento, un breve servizio al telegiornale, l’eco di avvenimenti che ormai sono diventati folklore».
In quest’opera di denuncia politica, Lynch immagina la possibilità di un futuro nefasto dove un regime di terrore possa imporsi in una città dell’Irlanda e che una guerra si dirami gradualmente fino ad arrivare a un punto di massima deflagrazione. L’autore tenta con successo di dimostrare, attraverso questa storia, come si è spesso sordi a preoccupanti avvisaglie e intimidazioni, immersi nella vita di tutti i giorni e troppo ottimisti dei capi che ci governano. Infatti, l’affermarsi di una dittatura può sembrare inizialmente improbabile a Eilish e a tutta la cittadina. Ma così non è. Con i poteri che il governo si arrogherà, i cittadini inizieranno a vivere nel terrore, sentendosi sempre più ingabbiati in un sistema diventato fortemente soppressivo, dove anche i colori che si indossano potrebbero rappresentare una provocazione nei confronti dello Stato.
Con il precipitare degli eventi sempre più catastrofici, la città diventerà teatro di una sanguinosa guerra civile tra le forze governative e l’esercito partigiano dei ribelli, lasciando spazio al caos, ai bombardamenti dei raid aerei, a morti e devastazione. Si diffonde persino l’eco di campi d’internamento nella valle del Curragh. Eilish, sopraffatta dall’ineluttabile destino della Storia e da eventi che non può controllare, si troverà di fronte a decisioni di vitale importanza, dove il coraggio, ma soprattutto il tempo, rappresenteranno il coefficiente decisivo per portare in salvo lei e la sua famiglia.
Lynch, probabilmente ispirato dalla cronaca attuale, riflette anche sul concetto di libero arbitrio, dimostrando come sia possibile ripetere e gli orrori del passato, e che la Storia non è altro che «una cronaca muta di gente che non ha colto il momento giusto per partire».
Lo stile di Paul Lynch in Il canto del profeta
L’ordito della trama si snoda attraverso una narrazione che supera gli schemi convenzionali della scrittura, adottando una punteggiatura libera che rende lo scorrere della storia incalzante, precipitoso, proprio come lo svolgersi degli eventi che si verificano nella storia, e risultando un ininterrotto flusso di coscienza, che scivola sulla pagina stabilendo con abilità le pause strategiche della narrazione. Il punto di vista dominante che determina la nostra percezione dei fatti è quello di Eilish, la cui dimensione interiore viene profondamente scavata e portata in superficie, così da sintonizzare il lettore con il suo universo di paure, esitazioni, sofferenze e speranze.
A cura di Clara Frasca