Che significa diventare adulti? Il vademecum sul senso della vita di Banana Yoshimoto
Un piccolo saggio concepito come una sorta di manuale delle giovani marmotte, adatto però a tutte le età. Il nuovo libro di Banana Yoshimoto, Che significa diventare adulti? (Feltrinelli, 2024), risponde a domande apparentemente elementari – come quella che dà il titolo al lavoro – con la consueta cifra stilistica tanto cara alla scrittrice giapponese. Infatti, tratta con leggerezza temi tutt’altro che semplici e porta alla luce questioni solo all’apparenza poco complesse. Il risultato è un invito a una riflessione profonda e per nulla scontata. Cosa e, soprattutto, come rispondereste voi alla domanda: «Che succede quando si muore?». Come argomentereste la riflessione sulla sociologica questione «che cos’è la normalità?».
Che significa diventare adulti? di Banana Yoshimoto: la trama del libro
Cosa significa diventare adulti: l’autrice tenta di dare una risposta corposa, ripercorrendo e scandagliando un’esistenza a lei molto nota, ovvero la sua. Un viaggio alla riscoperta di fatti, situazioni, e di come questi abbiano influito sulla Yoshimoto quasi sessantenne. La speranza dell’autrice è quella di poter comprendere la vita, e aiutare a farlo, essendo essa, tutto sommato, una cosa meravigliosa e incredibile. Dall’infanzia felice, accompagnata dalle ambizioni materne e dalla compostezza del noto padre, alla malattia prima del ritrovato benessere, Che significa diventare adulti? è un saggio adatto a tutti quelli che, come Banana Yoshimoto, cercano di comprendere la vita.
Un memoir per recuperare il senso e la meraviglia della vita
Novantasei pagine che hanno come obiettivo la crescita personale e a guidare il lettore verso la sincronizzazione con il proprio io, fanno sì Che significa diventare adulti? sia un saggio adatto a tutte le stagioni della vita. «Si deve studiare per forza?» si chiede Yoshimoto, memore della sua adolescenza travagliata e sicura che, come è servito a lei, questa sua introspezione possa donare serenità e speranza nei momenti difficili. Del resto, «la saggistica viene dalla vita: è la scrittura del reale». Lo ha detto lei stessa durante un’intervista a «La Stampa» con Giulio D’Antona, ribadendo come il saggio, nel suo intento, debba parlare a tutto tondo di sé stessi, andando in profondità ed esplorando quella che è la propria esperienza personale. Ed è esattamente quello che ne scaturisce dalla lettura di Che significa diventare adulti?: un libro pronto ad accompagnare le notti insonni di bambini e adulti, caratterizzato da quella leggerezza stilistica – contrapposta alla complessità del tema – che da sempre contraddistingue la scrittura di Yoshimoto.
Chi è Banana Yoshimoto, autrice di Che significa diventare adulti?
Nata a Tokyo nel 1964, Banana Yoshimoto, al secolo Mahoko Yoshimoto, è un’autrice giapponese figlia del saggista Ryūmei Yoshimoto. Si laurea all’università di Nihon in Letteratura e inizia a lavorare part time in un golf club e come cameriera in un locale di Asakusa. Nel mentre, inizia a comporre uno dei suoi più grandi successi – se non il più grande –, Kitchen (Feltrinelli, 1991; traduzione di Giorgio Amitrano), folgorante esordio letterario da un milione di copie vendute. Dal 1987 in poi Yoshimoto ha scritto romanzi, saggi e ha ottenuto una sfilza incredibile di premi letterari. I suoi testi hanno ispirato la realizzazione di quattro opere cinematografiche, una delle quali tratta dal romanzo Tsugumi (Feltrinelli, 1994; traduzione di Alessandro Giovanni Gerevini), incentrato su amore, amicizia, famiglia e animo umano – tutti temi a lei molto cari. Il saggio Che significa diventare adulti? esce a due anni di distanza dal suo ultimo lavoro, sempre per lo stesso editore. Una curiosità: ha scelto lo pseudonimo Banana per due motivi: perchè adora i fiori di banano e perchè il nome suona carino e androgino.
A cura di Milo Salso