La morte vista da Paul Auster, nel nuovo libro Baumgartner passa dalla memoria e i ricordi
Il talento narrativo di Paul Auster fa di nuovo centro con un piccolo grande libro sulla vita di Seymour T. Baumgartner, professore e filosofo prossimo alla pensione, ma soprattutto vedovo di Anna, poetessa traduttrice, morta tragicamente dieci anni prima. La struggente e malinconica ballata che ne esce racconta di piccoli imprevisti quotidiani e di grandi avvenimenti sporadici, tutti utili al professor Baumgartner per ricordare i quaranta e passa anni di rapporto con la defunta moglie. Ed è così che, tra sogni più o meno lucidi e la rilettura degli scritti di Anna, i ricordi e le reminiscenze di Baumgartner contribuiscono a far sentire la sua anima gemella più vicina che mai. E noi a loro.
Baumgartner di Paul Auster: la trama
Seymour detto Sy Baumgartner, professore di filosofia di Princeton e noto autore, sta ultimando il suo nuovo libro, una sorta di romanzo-saggio intitolato «Misteri del volante», tutto giocato sulla metafora fra essere umano e automobile. È prossimo alla pensione e questa condizione, unita a una maldestra quotidianità fatta di cadute per le scale e zip dei pantaloni aperte non giovano al suo stato emotivo. Baumgartner si sente, infatti, vicino alla fine e, di conseguenza, davvero solo. La moglie, Anna Blume, stimata traduttrice e poetessa ancora da scoprire per bene, lo ha lasciato dieci anni prima, in un tragico incidente sulla spiaggia a Cape Cod, in vacanza. Mai rassegnatosi completamente alla perdita della donna, Sy affronta la vita senza di lei cercando di abituarsi a quell’improvvisa assenza e al conseguente smarrimento che ne deriva. Il ricordo di Anna, però, è vivo e la sua voce arriva forte e chiaro a Baumgartner, persino attraverso un telefono che non funziona. I sogni, le vecchie carte scritte da lei – siano essi racconti, poesie o traduzioni – contribuiscono a rendere vivide nella sua mente le immagini dei bei momenti passati assieme da quando, entrambi studenti squattrinati a New York, si incontrarono la prima volta in un second-hand shop. Goffo ma riflessivo, Sy si interroga sulle cose essenziali della vita proprio quando sente che la sua, in un certo senso, sta terminando.
Baumgartner: un atto d’amore verso la letteratura
Cosa resta di noi quando non ci siamo più? Con uno sguardo tenero e malinconico, l’ordinaria esistenza di Seymour Baumgartner tenta di trovare un senso a questo dubbio ancestrale, dando importanza, in modo sorprendente, proprio agli episodi fugaci che rendono ogni esistenza unica.
Edito da Einaudi e tradotto da Cristiana Mennella, «Baumgartner» ripropone ancora una volta i topoi letterari che, da sempre, caratterizzano la produzione di Auster. Dal luogo natio Newark, alla vita newyorkese, c’è tanto di Paul Auster in Sy Baumgartner, a cominciare dall’età e da quella sensazione effimera delle cose. È notizia di quest’anno, infatti, della malattia dello scrittore e un libro che parla di amore e ricordi, e soprattutto di perdite, non può essere derubricato a semplice coincidenza.
Un altro dei temi cari, la letteratura e il mestiere dello scrittore, tornano prepotentemente a farsi sentire anche in questo libro, una vera e propria scatola di ricordi e citazioni. Ogni volta che Sy si perde nei ricordi giovanili, dalle origini piccolo-borghesi come figlio di immigrati polacco-tedeschi, agli studi a Parigi, Auster ci prende per mano e ci porta a vivere quel ricordo in maniera vivida e diretta, come la sua prosa sa essere. Il perno attorno al quale ruota tutta la narrazione è l’amore di Baumgartner per Anna Blume, di famiglia agiata e talentuosa traduttrice e poetessa. Conosciuta durante gli anni accademici, rappresenta il classico colpo di fulmine che nemmeno l’oceano Atlantico ha saputo dividere, durante i periodi di studio all’estero. Proprio per questo motivo, l’incidente che porta via Anna nel 2008 fa vacillare paurosamente Sy, anche durante l’elaborazione del lutto. Comprensibilmente incapace di lasciarla andare del tutto, decide di congelare la sua vita in un eterno presente, sospeso tra due dimensioni. E proprio qui cominciano i ricordi e i salti temporali che ci aiutano a conoscere Anna fino a quando, un giorno, Sy decide di varcare la soglia dello studio della moglie, lasciato intonso da quel maledetto giorno del 2008. Lì, riscoprendo i suoi vecchi componimenti, Auster propone poesie e racconti a firma Anna Blume e letti da Baumgartner, dimostrando che questo libro, semplive e lineare, rappresenta un vero e proprio atto d’amore.
Baumgartner: chi è l’autore Paul Auster
Diventato sinonimo di postmodernismo americano, Paul Auster è uno scrittore e saggista originario di Newark ma residente a New York, precisamente a Brooklyn. Classe 1947, è famoso per i suoi scritti capaci di mettere sotto la lente di ingrandimento la solitudine e l’angoscia dell’uomo contemporaneo, strizzando contemporaneamente l’occhio al giallo e al poliziesco. Schietta e decisa, la prosa di Auster è il braccio armato del suo pensiero, spesso impegnato in lotte di carattere civile e politico. Autobiografico ed esistenzialista, ha creato un vero e proprio universo letterario sull’asse Grande Mela-New Jersey, popolato da tanti suoi epigoni impegnati in un’estenuante ricerca della propria esistenza. Non fa eccezione l’ultimo lavoro, «Baumgartner», un’opera a metà tra un testamento spirituale e una dichiarazione d’amore, uscito nel 2023 a sei anni di distanza dal monumentale e distopico «4321».
A cura di Milo Salso