L’ultima moglie di J.D. Salinger: il libro di Enrico Deaglio per i “salingeriani” e non solo. Recensione

 L’ultima moglie di J.D. Salinger: il libro di Enrico Deaglio per i “salingeriani” e non solo. Recensione

Si chiama PassaParola ed è la collana diretta da Chiara Valerio, edita da Marsilio, in cui gli scrittori italiani raccontano del mondo e di sé partendo da un libro.

In questo caso Enrico Deaglio omaggia il suo scrittore preferito che, usando le sue parole, “gli tiene compagnia da sessant’anni” e per cui prova affetto e rispetto, tanto da volerlo difendere da coloro che lo incensano troppo o accusano ingiustamente.

L’ultima moglie di J.D. Salinger: la trama del libro

L’agente dell’FBI Mike Simonetti viene incaricato di indagare, per la sezione “crimini letterari”, al più grande e oscuro mistero della letteratura americana: il ritiro dalle scene di J.D. Salinger, autore de “The Catcher in the Rye/ Il Giovane Holden”. Si tratta di un vero intrigo internazionale per cui sarà necessario interrogare il professor di letteratura comparata John Taliabue, ormai prossimo alla pensione e massimo esperto delle opere dello scrittore americano. Quali sono stati i rapporti del professore con la giovane studentessa russa Olga Simoneova, ora accusata di aver trafugato l’eredità letteraria di Salinger attraverso un matrimonio-lampo appena prima della sua morte? I russi possiedono forse il seguito de The Catcher? Putin è l’unico al mondo a sapere come è invecchiato Holden Caulfield?

È ben più che avere la bomba atomica: vuol dire avere il monopolio dei sogni dell’adolescenza del mondo.”

Un gioiello per i salingeriani, ma non solo

Se avete amato Holden e siete affascinati dalla vita di uno degli scrittori più controversi e misteriosi del ventunesimo secolo non potete perdervi questa deliziosa opera, definita dal suo autore una fantasia-scherzetto. Con ironia e uno stile a tratti canzonatorio Deaglio ci accompagna nella vita dello scrittore che ama fornendo al lettore molti particolari interessanti e aneddoti sulla sua vita. Ad esempio, da cosa nasce il titolo del romanzo “The Catcher in the Rye”, letteralmente “Il prenditore nel campo di segale”? Cosa accade a Salinger dopo l’enorme successo ottenuto? La riposta in parte la troverete in questo libro.

Prima di pubblicare nel 1948 la sua opera più famosa, Salinger fu testimone, con il 12° Reggimento fanteria dell’esercito americano, degli orrori dell’Olocausto partecipando alla liberazione del campo di sterminio di Dachau. Lo scrittore attraversò l’inferno e l’orrore e ne uscì da vincitore. Nessuno avrebbe potuto vantare un’esperienza personale come la sua. Avrebbe potuto raccontare per primo l’Olocausto in America, ma non lo fece.

“Meraviglioso, no? La tristezza vi si scioglie in bocca, vero? Se non vi succede è meglio che cambiate mestiere: quello di lettore non fa per voi”

Silvia Ognibene

Silvia Ognibene

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